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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cosa dicono gli esperti

Quanto dura la protezione del vaccino Johnson & Johnson?

Crisanti avverte: "Dopo due mesi non protegge più niente", mentre Pregliasco, Bassetti e Menichetti respingono gli allarmismi, pur sottolineando l'importanza del richiamo per chi lo ha già ricevuto. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la decisione dell'Aifa in merito

In Italia circa un milione e mezzo di persone hanno ricevuto il vaccino monodose di Johnson & Johnson ed è sempre più probabile che si vada verso una seconda dose per chi lo ha ricevuto. In attesa del parere dell'Aifa (ieri si è riunita la Commissione tecnico conoscitiva), si discute sulla durata della protezione del vaccino sviluppato dall'azienda farmaceutica americana Janssen.

L'avvertimento di Crisanti e le reazioni

Il professor Andrea Crisanti ha messo in guardia i vaccinati con J&J sostenendo che chi ha fatto il vaccino di Janssen "deve fare la seconda dose perché si è scoperto che non è un vaccino monodose ma va fatta la seconda dose" e "chi lo ha fatto a giugno ora di fatto è scoperto", ha detto oggi il professor Andrea Crisanti, docente di microbiologia dell'Università di Padova. In un altro intervento recente Crisanti aveva sostenuto che quel vaccino "dopo due mesi di fatto non protegge quasi più niente".

Il risposta alle parole di Crisanti, il virologo Francesco Menichetti, primario di Malattie Infettive dell'ospedale di Pisa, ha sottolineato come sia "piuttosto evidente che l'ipotesi dose unica Johnson & Johnson non abbia un riscontro positivo sufficiente" e per tanto "è bene avviare una campagna di richiami con una vaccinazione eterologa". Tuttavia, ha aggiunto, "io sarei meno allarmista perché non serve a nulla", ha spiegato, specificando poi che "è bene fare un richiamo con vaccino diverso perché abbiamo visto che il mix tra vaccini a vettore virale e vaccini a Rna messaggero amplifica e potenzia la risposta immunitaria".

Un invito a non generare allarmismi è arrivato anche dal virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell'Università Statale di Milano. La protezione del vaccino J&J "tende a calare di più degli altri vaccini" ed è "importante una seconda dose che a questo punto in Italia si farà in modo eterologo", ma "non ha senso mettere ingiustamente in panico 1,5 milioni di persone quando la protezione c'è". Crisanti, ha aggiunto Pregliasco, "ha messo in evidenza forse in modo un po' eccessivo quella che è il dato oggettivo di riduzione, ma non di sparizione" dell'effetto protettivo del vaccino.

Non vuole spaventare nemmeno Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattia Infettive del Policlinico San Martino di Genova. "I dati relativi al vaccino J&J, pubblicati a luglio, dicono che c'è una risposta sostenuta e robusta per almeno 8 mesi. Dopo di che ci sono state delle segnalazioni che hanno evidenziato che dopo 2 mesi i soggetti che hanno fatto la monodose vedono una riduzione della protezione, ma cominciate a ridursi non significa che a due mesi scompaiono gli anticorpi - ha spiegato - Stiamo attenti a comunicare altrimenti le persone che hanno fatto questo vaccino pensano di non essere coperti e non è così". 

Il richiamo per i vaccinati con Johnson & Johnson

Ad aprire la discussione sulla questione del richiamo per chi ha ricevuto la monodose di J& contro Covid- 19 era stata la Food and Drugs Administration statunitense, che lo scorso 20 ottobre aveva dato il via al booster per il vaccino di Janssen per tutti gli over 18 che lo avevano ricevuto almeno due mesi fa. La stessa Fda aveva poi autorizzato contestualmente l'eterologa per i richiami per tutti i tre i vaccini finora autorizzati negli Stati Uniti (Moderna, Pfizer e Johnson & Johnson).

Il professor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, commentando la decisione della Fda di autorizzare la dose booster per chi ha fatto il vaccino di Janssen, aveva spiegato che "per Johnson recenti studi hanno rilevato che, essendo un monodose, già dopo due mesi l'efficacia della protezione diminuisce sensibilmente, soprattutto con la variante Delta. È dunque necessario che chi ha optato per questo vaccino, essendo meno protetto, effettui la dose booster".

Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare anche il parere dell'Aifa. "Ci sarà una priorità per coloro che hanno fatto il vaccino J&J e che dovranno fare la seconda dose", ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. "Le indicazioni saranno date a breve in maniera chiara ed esaustiva".

Il richiamo per chi ha fatto il vaccino monodose Johnson&Johnson 

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