Lampedusa, sbarchi senza fine. Sull'isola attese Meloni e von der Leyen
Non si placa l'ondata di sbarchi nell'isola siciliana e l'emergenza scuote anche la Ue. A Lampedusa arriverà anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e la premier Giorgia Meloni, mentre Berlino e Parigi fanno marcia indietro dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi
Gli ultimi sbarcati sono 195, con cinque diversi barchini. A Lampedusa si succedono gli arrivi e, pur senza toccare il record degli scorsi giorni, i nuovi approdi sono saliti da questa mattina a 18, con un totale di altre 118 persone che verranno ospitare nell'hotspot, al momento sovraffollato, dell'isola. I migranti, soccorsi da Guardia di finanza e Capitaneria di Porto, hanno riferito di essere partiti da Djerba e Sfax in Tunisia e Zawia in Libia, pagando fino a 6mila dollari per i viaggi con partenza dalla Libia e fino a 3mila dinari tunisini per quelli dalla Tunisia.
La situazione dell'hotspot e le proteste contro la "tendopoli"
Intanto rimane alta la tensione nell'isola dove, alle 13 di oggi, erano 2.236 i migranti presenti nell'hotspot di prima accoglienza. Ed è una lotta contro il tempo per organizzare i ricollocamenti e alleggerire la struttura: in mattinata sono state trasferite 1.540 persone, le ultime (800) sul traghetto Galaxy che sta facendo rotta verso Porto Empedocle. Nel pomeriggio e nella serata è previsto il trasferimento di altre 960 persone: 150 con il traghetto Cossyra che partirà alle 20,40; 170 con la nave Tremiti che mollerà gli ormeggi alle 22,30. In nottata dovrebbe essere il turno di altri 640 migranti, trasferiti con una nave che partirà da Cala Pisana.
In tutto saranno complessivamente 2.540 i migranti che lasceranno l'isola. L'obiettivo di prefettura di Agrigento e polizia è quello di continuare ad alleggerire la struttura di primissima accoglienza.
E nella mattinata di oggi, sabato 16 settembre, è letteralmente esplosa la rabbia dei residenti. L'esasperazione ha raggiunto il culmine quando fra gli isolani si è diffusa la notizia della creazione di una tendopoli nell'isola con mezzi e attrezzature dell'Esercito predisposte per lo scopo. A chiarire, e gettare acqua sul fuoco, c'è stato subito il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, che ha spiegato che si sarebbe dovuto trattare di un'area logistica per gli operatori polizia, esercito e soccorritori. "Sull'isola, abbiamo bisogno di spazi per lavorare, conservare materiali e attrezzature, e l'Esercito li sta apprestando" aveva detto Ricifari.
E nel corso della giornata, sulla presunta tendopoli in allestimento, è arrivata anche la smentita da parte di ambienti della prefettura. L'idea di un attendamento per ospitare attrezzature e appartenenti alle forze dell'ordine sarebbe stata momentaneamente accantonata. Una scelta dovuta in parte alle proteste degli isolani, in parte alle condizioni del mare date in via di peggioramento. L'idea della tendopoli era del resto una necessità logistica: tutti gli alberghi dell'isola sono pieni e nei giorni scorsi i militari non avevano trovato un luogo dove collocare le tende.
In arrivo Meloni e von der Leyen
E l'emergenza scuote anche la politica europea. Domani, domenica 17 settembre 2023, sull'isola sono attese Meloni e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che avrebbe accettato così l'invito della premier italiana. L'obiettivo è quello di costruire una sponda europea per gestire un fenomeno che sta assumendo dimensioni epocali.
Un dialogo che il governo cerca anche su altri tavoli. Nel pomeriggio di oggi, c'è stata la videoconferenza a tre fra i ministri degli Interni di Italia, Francia e Germania sulla crisi dei migranti a Lampedusa su iniziativa francese. Un segnale distensivo, dopo che nei giorni scorsi la tensione tra Roma, Parigi e Berlino era salita per via dello stop ai ricollocamenti volontari annunciati dalla Germania e l'inasprimento dei controlli alle frontiere annunciati dalla Francia.
Solo tra lunedì e mercoledì scorso sono giunte sull'isola circa 8500 persone a bordo di 199 imbarcazioni ha precisato l'Oim, l'Organizzazione Internazionale per le migrazioni. Una vera e propria emergenza umanitaria che ha convinto i partner europei a mostrare solidarietà.
"Questa è innanzitutto l'ora della solidarietà con l'Italia e anche della mobilitazione dell'Unione europea" ha dichiarato la prima ministra francese Elisabeth Borne in riferimento alla drammatica situazione degli sbarchi a Lampedusa.
E anche Berlino fa marcia indietro rispetto alla risoluzione di appena quattro giorni fa. "Visti i massicci arrivi a Lampedusa, il governo tedesco vuole continuare ad accogliere volontariamente migranti dall'Italia attraverso il meccanismo di solidarietà interrotto di recente" scrive l'agenzia tedesca Dpa segnalando una dichiarazione fatta ieri sera in tv dalla ministra dell'Interno tedesco Nancy Faeser. Le procedure di accoglienza volontaria erano state sospese "perché l'Italia non ha mostrato alcuna volontà di riprendersi persone attraverso la procedura di Dublino, ma - ha aggiunto la ministra tedesca - ora, naturalmente, è chiaro che adempiamo anche al nostro obbligo di solidarietà".
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