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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'indagine

Le città d'Italia dove vivere costa di più

Il Codacons ha confrontato i prezzi di un paniere di beni e servizi in 17 province italiane, per capire come cambia lo scontrino medio degli italiani

A Napoli per fare la spesa si spende la metà rispetto a Milano. Il cappuccino meno caro d'Italia si trova a Roma. Ma ad Aosta spetta il primato dei servizi più costosi. È quanto risulta dal viaggio tra prezzi e tariffe lungo la Penisola dopo il balzo dell'inflazione fatto dal Codacons, che ha confrontato i prezzi di un paniere di beni e servizi in 17 province italiane, per capire come cambia lo scontrino medio degli italiani a seconda della zona di residenza.

Milano, Aosta, Bologna e Trento sono le città italiane dove la vita costa di più vivere, mentre Napoli, Palermo e Pescara sono quelle più economiche.  Sul fronte degli acquisti alimentari a Milano, per riempire un carrello contenente prodotti che spaziano dall'ortofrutta al pesce, si spendono circa 116 euro, il 17,7% in più della media nazionale e addirittura il +54% rispetto alla città più economica, Napoli, dove per gli stessi acquisti bastano 75 euro.

Per i servizi, dal ginecologo al dentista, passando per tintorie e parrucchieri, è Aosta la città dove si spende di più, con una media di 458 euro per un paniere ad hoc, il 29,7% in più sulla media nazionale. Tra le città più costose figurano anche Trento e Bologna mentre le più economiche, in base allo studio del Codacons, sarebbero Napoli, Pescara e Palermo.

Le città del Mezzogiorno continuano ad essere le più convenienti sul fronte dei prezzi al dettaglio, ma la forbice è destinata a ridursi - spiega il Codacons - Gli ultimi dati Istat sull'inflazione vedono infatti Catania, Palermo e Messina tra le province italiane che hanno registrato un maggiore rialzo annuo dei prezzi (rispettivamente +9,9%, +9,8% e +9%) contro una media nazionale del 7,9%. Come dire, la fotografia scattata oggi potrebbe in modo diverso anche solo tra qualche mese.

 "La crescita sostenuta dei listini al dettaglio rappresenta in ogni caso un segnale allarmante - afferma il Codacons - che eroderà il potere d'acquisto delle famiglie e incrementerà il tasso di povertà nelle aree più disagiate del paese. Una emergenza che ci auguriamo il prossimo governo sappia affrontare e risolvere con provvedimenti efficaci".

Non mancano le curiosità: per il taglio capelli uomo conviene trasferirsi a Catanzaro, dove bastano appena 14,29 euro contro i 26,3 euro di Trieste, il cappuccino meglio a Roma (1,18 euro) che a Trento (1,68 euro), mentre per lavare e stirare un abito in tintoria i cittadini di Torino spendono in media 8,43 euro, il 25% in meno della media nazionale. Il petto di pollo più economico è venduto a Pescara (in media 8,82 euro al kg), le alici più "salate" a Roma (9,71 euro al kg), proibitivo il salmone a Milano (quasi 30 euro al kg).

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