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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

La lettera di Cospito: "Pronto a morire per dimostrare cos'è il 41 bis"

L'anarchico in sciopero della fame torna a scagliarsi contro il carcere duro: "Ci sono 750 persone che lo subiscono senza fiatare". L'avvocato difensore: "Faremo ricorso al Cedu". Domani gli anarchici tornano a protestare in piazza a Milano

Nonostante le ormai precarie condizioni di salute, continua la battaglia di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame detenuto al 41 bis. In una lettera letta durante una conferenza stampa in Senato, a cui partecipano l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore dell'anarchico, e il professor Luigi Manconi, Cospito si è scagliato ancora una volta contro il carcere duro: "Oggi sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41 bis".

La lettera di Alfredo Cospito

"Settecentocinquanta persone lo subiscono senza fiatare - prosegue la lettera - Il più grande insulto per un anarchico è quello di essere accusato di dare o ricevere ordini. Quando ero al regime di alta sorveglianza avevo comunque la censura e non ho mai spedito pizzini, ma articoli per riviste anarchiche: mi era permesso di leggere quello che volevo, di evolvere". "Sono convito che la mia morte - si legge in un altro passaggio della lettera di Alfredo Cospito resa pubblica dalla difesa e che ha superato la censura - porrà un intoppo a questo regime e che i 750 che subiscono da decenni il 41 bis possano vivere una vita degna di essere vissuta, qualunque cosa abbiano fatto. Amo la vita, sono un uomo felice non vorrei scambiare la mia vita con quella di un altro. È proprio perché la amo non posso accettare questa non vita senza speranza".

Il legale: "Faremo ricorso al Cedu"

Nel frattempo procede anche la sua battaglia legale, come spiegato dal suo avvocato Flavio Rossi Albertini: "Faremo ricorso alla Cedu (Convenzione europea dei diritti dell'uomo ndr.). Riteniamo che esistono diversi profili da portare davanti alla corte di Strasburgo. Stiamo analizzando la possibilità di richiedere un provvedimento d'urgenza.Il fisico è estremante provato, ha perso circa 50 kg. Ritenere che possa dare ordini, un evidente ossimoro per un anarchico, gli fa vivere questa condizione detentiva al 41bis come una violenza ed è determinato ad andare avanti".

"Dopo la pronuncia della Cassazione ha voluto sospendere gli integratori ma il morale è fiero, determinato e convinto delle proprie ragioni e speranzoso - ha spiegato il difensore di Cospito - di vincere la sua battaglia, una battaglia per la vita. Non ha aspirazioni suicide". "Non comunicando con l'esterno da nove mesi non può essere istigatore di proteste e azioni violente" aggiunge il suo legale. "Penso lo abbiano fatto diventare un simbolo - ha detto l'avvocato Flavio Rossi Albertini a margine della conferenza stampa in Senato - e probabilmente se questa storia dovesse proseguire ulteriormente, rafforzeranno ancora di più il simbolo. Ma qualcuno l'ha determinato, l'ha voluto, e oggi questo si è realizzato: non è una questione addebitabile a Cospito".

Anarchici in piazza a Milano

Intanto gli anarchici sono pronti a tornare in piazza domani a Milano, dopo il presidio di venerdì scorso a Roma davanti alla Corte di Cassazione, in attesa della decisione sul ricorso - poi bocciato - in cui si chiedeva la revoca del 41 bis per Alfredo Cospito. A partire dalle 18, davanti alla sede di Fratelli d'Italia in corso Buenos Aires, è previsto un presidio solidale con l'anarchico in sciopero dalla fame da ottobre scorso. ''È finito il tempo delle manifestazioni e dei cortei - hanno detto gli anarchici in piazza a Roma venerdì scorso - Da oggi inizia il momento della lotta. Non lasceremo morire Alfredo senza tentare il tutto per tutto. Lui mette in gioco la sua vita e noi mettiamo in gioco la nostra. Se Alfredo muore sarà l'inferno per i ricchi in questo paese, sarà lotta". E proprio con lo slogan ''la lotta non finisce'' alcuni siti dell'area anarchica hanno annunciato un corteo per sabato a Torino, che è attentamente monitorato dalle forze dell'ordine

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