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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Il coronavirus? Creato in laboratorio": cosa non torna nella teoria di Li-Meng Yan

A rilanciare la tesi, già smentita da un autorevole studio pubblicato su 'Nature', è una virologa cinese intervenuta nel talkshow Loose Women. Vediamo perché le sue affermazioni, ad oggi, non sono credibili

Il coronavirus è stato creato in laboratorio? La teoria, già smentita in passato da molti scienziati, è tornata di moda dopo che la virologa cinese Li-Meng Yan intervenuta nel talkshow Loose Women sull'emittente britannica Itv, ha lanciato pesanti accuse al governo di Pechino sostenendo appunto la natura “artificiale” del virus. "Il Covid è stato creato in laboratorio" ha detto la scienzata sostendo poi di avere le “prove” di quanto andava affermando. "Tutti, anche chi non è uno scienziato e non ha conoscenze di biologia, sarà in grado di capirle". Prove che però, finora, Li-Meng Yan si è guardata bene dal rendere pubbliche. Ad ogni modo, secondo la virologa – che ha parlato da una località americana tenuta segreta - la Cina avrebbe creato "una cortina fumogena per nascondere la vera origine del coronavirus".

Li-Meng Yan: "Il coronavirus? Creato in laboratorio"

Già a luglio Li-Meng Yan aveva accusato le autorità sanitarie di essere a conoscenza della letalità del virus diverse settimane prima del resto del mondo. Sempre secondo la virologa un suo collega avrebbe avuto contatti con persone contagiate dal virus già a dicembre 2019. Come stanno le cose? La tesi del virus nato in laboratorio non è affatto nuova ed era stata sostenuta, tra gli altri, dal premio nobel Luc Montagnier, che nel 2017 è stato oggetto di un appello-denuncia di 100 accademici francesi per le sue bufale sui vaccini. La teoria è stata in passato già smentita da un autorevole studio apparso su Nature che ha dimostrato al mondo scientifico l’origine naturale del coronavirus nato in Cina. "Confrontando i dati genetici ad oggi disponibili per diversi tipi di coronavirus, possiamo risolutamente determinare che il Sars-CoV-2 si è originato attraverso processi naturali" aveva spiegato Kristian Andersen, uno degli autori dello studio. Secondo gli scienziati, dunque esistono prove abbastanza solide (e forse inconfutabili) che il SARS-COV-2 sia il risultato della selezione naturale e non il prodotto di un artificio.

Di più.Trevor Bradford, scienziato che lavora al Fred Hutchinson Cancer Research Center e che su Twitter raccoglie thread sulle ricerche che riguardano SARS-COV-2 ha mostrato, parlando della ricerca degli indiani citata da Montagnier all'epoca, che gli inserti trovati nel virus sono stringhe minuscole che hanno corrispondenza con molti altri virus, senza alcun bisogno di scomodare l'HIV. Qui c'è l'intero thread e un link al riepilogo dei risultati.

Li-Meng-Yan: chi è la virologa che dice che il coronavirus è stato creato in laboratorio

Oltre allo studio già citato va segnalata anche una lettera di 27 scienziati che lavorano nel sistema sanitario statunitense inviata all’autorevole rivista The Lancet nella quale vengono condannate le teorie cospirazioniste.  Ciò nonostante le teorie del "virus creato in laboratorio" hanno continuato a fare proselitismo sul web. La tesi è suggestiva, ma finora non è stata prodotta una prova che sia una. Ed è dunque lecito – o meglio doveroso –nutrire dei dubbi anche a proposito di quanto affermato da Li-Meng Yan, la cui tesi è stata rilanciata da molte testate italiae. In tv la scienziata è stata presentata  come ex dipendente della Hong Kong School of Public Health, ma in realtà – come nota Butac - nello staff dell’università il suo nome non è mai riportato. E poi: perché lanciare accuse così pesanti in una trasmissione di intrattenimento? Sia come sia, la scienziata (vera o presunta) non ha portato alcuna prova a sostegno della sua tesi. Che è come dire che stiamo parlando del nulla.

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