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Venerdì, 19 Aprile 2024

Antonio Piccirilli

Giornalista

Se Libero consiglia il vaccino di Putin

Ci voleva lo zar per fermare il Covid? Noi qualche dubbio ce lo abbiamo. A Libero evidentemente no, visto che il quotidiano titola oggi in prima pagina: “Putin vaccina tutti. Gratis”. E poi subito dopo spiega: “Mosca iniziata la somministrazione del siero ‘Sputnik V’ alle categorie più esposte. Decine di Paesi hanno prenotato l’antidoto, perché il governo italiano non lo compra?”. Già, perché? Bella domanda. Nel dubbio il direttore responsabile Pietro Senaldi va all’attacco del premier. “Mentre Putin vaccina gratis i russi, Conte tiene prigionieri in casa gli italiani a Natale, Santo Stefano e Capodanno”.

Sulle stesse colonne Renato Farina tesse le lodi del vaccino di Putin spiegando che “è del 20novembre scorso la garanzia scientifica, oltre ogni ragionevole dubbio, che lo Sputnik V funziona davvero e non ha determinato nei 40mila volontari chesi sono sottoposti alla sperimentazione danni collaterali, che non siano lievi mali di testa”. Secondo Farina “c’è un problema, un problema grande come una casa, ma sta nel cervello delle nostre élite, e non abbiamo alcun dubbio nel qualificarlo come razzismo antirusso”. E poi, continua Farina, “non è affatto vero che i centri di ricerca russi non hanno messo a disposizione i loro dati. Lancet li ha pubblicati, i virologi che hanno seguito le sperimentazioni hanno comunicato le proprie analisi, e ci sono stati confronti con università americane”.

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Ma è vero? In effetti lo scorso 4 settembre la prestigiosa rivista Lancet ha pubblicato uno studio in cui si sostiene che Sputnik V sembra avere “la capacità di produrre anticopri, senza importanti effetti collaterali". Ma sul siero “made in Russia” gli scienziati hanno espresso molti dubbi. L’11 agosto scorso Putin aveva annunciato l’approvazione del vaccino da parte dell’ente regolatore russo, una mossa che gli era costata lo stigma dalla comunità scientifica internazionale visto che la fase di sperimentazione 3 era ancora in alto mare. Come ricorda il “Corriere della Sera”, la Russia ha così ritirato l’annuncio, sostenendo che l’approvazione era un “certificato di registrazione condizionale”.

I test di fase 3 dello Sputnik V hanno coinvolto circa 40mila persone, grossomodo lo stesso numero di quelle reclutate anche per i vaccini di Pfizer e Moderna. Il problema è che il dato relativo all’efficacia dello Sputnik (pari secondo le autorità russe al 92%) si basa su appena 20 casi contro ad esempio i 94 del vaccino Pfizer-BioNTech. Ciò non vuol dire che i risultati non siano incoraggianti. A suscitare perplessità è stata semmai la comunicazione opaca del Cremlino. Due giorni dopo che Pfizer e BioNTech hanno rivelato i primi risultati della sperimentazione di fase 3, le autorità russe ha fatto sapere che aveva un’efficacia anche superiore, fino al 95%. Ma a suscitare i dubbi maggiori è stata la decisione della Russia di iniziare una campagna di vaccinazione di massa prima ancora che gli studi clinici siano stati terminati. Insomma, lo Sputnik viene somministrato senza sapere se è sicuro al 100%. Chissà cosa avrebbero detto a "Libero" se una mossa del genere l’avesse fatta Conte...

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