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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La guerra delle risorse

Il giacimento di litio italiano che ci facciamo soffiare dall'estero

C'è un tesoro nel sottosuolo alle porte di Roma ma non abbiamo le competenze per sfruttarlo. Così sull'estrazione di quello che è stato definito l'oro bianco indispensabile per la transizione energetica ha messo gli occhi una multinazionale australiana. Altrove invece lo si nazionalizza. L'inchiesta del team Dossier di Romatoday

Il litio è tra le materie prime più ricercate nella corsa ai veicoli elettrici, tanto da essere chiamato "oro bianco". Il suo prezzo è alle stelle: in crescita del 280% da gennaio 2021, è arrivato a superare i 75mila dollari per tonnellata.

E mentre tutto il mondo si contende il primato nella gestione di questa risorsa, in Italia rischiamo di farci soffiare da sotto i piedi (letteralmente) un tesoro dal valore inestimabile. Il litio infatti potremmo averlo a pochi chilometri da Roma, nell’area circostante al pozzo Cesano 1, lì dove l’Enel aveva scavato nel 1975 trovando una concentrazione mineraria del  di 350 milligrammi per litro, una delle più alte al mondo. Il problema è che il nostro Paese non ha le competenze per estrarlo. E quindi per sfruttarlo. È così che ne sta approfittando un’azienda straniera. Il team Dossier di RomaToday in una inchiesta a firma di Gabriele D'Angelo ha scoperto che si tratta dell’australiana Vulcan Energy Resources, che a gennaio scorso ha ottenuto dalla Regione Lazio un permesso di ricerca nelle campagne romane.

Litio, una risorsa cruciale

Sarebbe davvero un’occasione sprecata quella del giacimento laziale. Il litio, infatti, sta ridisegnando la geopolitica delle miniere: è proprio in quest’ottica che si può leggere la scelta del Messico di votare per la sua nazionalizzazione, dichiarandone la "pubblica utilità" nell’esplorazione, nello sfruttamento e nell’uso. Che è un modo per tenere alla larga i gruppi stranieri, soprattutto la Cina, che vuole imporsi come leader economico assoluto, battendo sul tempo gli Stati Uniti. Questa riforma che non è stata fatta per nessun altro minerale di valore, come l’oro o l’argento, fa capire la dimensione che sta assumendo il mercato del litio. Potrebbe essere proprio quest’ultimo il protagonista della prossima transizione energetica. Un recente report di McKinsey fotografa quelli che saranno gli sviluppi del mercato, soprattutto della spinta delle auto elettriche. Stando a questa accurata analisi avremo una domanda di litio di 3.3 milioni di tonnellate o un tasso di crescita del 25%. Le previsioni indicano una fornitura di 2.7 milioni di tonnellate al 2030. E l’Italia resta a guardare.

Su RomaToday Dossier l'inchiesta completa

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