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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Ci vorrebbe un lockdown a Napoli"

Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, dice che "sicuramente l'area metropolitana di Napoli è già un'area a rischio, anzi i dati sono addirittura peggiorati"

Resta dell'idea che "ci vorrebbe un lockdown a Napoli" Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l'emergenza Covid-19. Lo ha ribadito ai microfoni di 'Un giorno da pecora' su Rai Radio 1. Ai conduttori che gli fanno notare come, con il nuovo Dpcm e l'ordinanza ministeriale che ne è seguita, la maggioranza del Paese sia 'gialla', Ricciardi risponde "sì, ma è una fascia comunque pericolosa - avverte - perché di fatto può peggiorare da un momento all'altro se non prendiamo misure. Faccio l'esempio di Napoli: è all'interno di una regione gialla che è la Campania, però già 2-3 settimane fa ho detto che andava chiusa".

Walter Ricciardi: "Ci vorrebbe un lockdown a Napoli"

E anche oggi il docente di Igiene dell'università Cattolica ripete che "sicuramente l'area metropolitana di Napoli è già un'area a rischio, anzi i dati sono addirittura peggiorati". "La Campania è in zona gialla perché è stata fatta una media sui dati regionali", che "poi bisogna vedere se sono tutti quanti confermati". Ma Ricciardi ritiene che "bisogna invece estrapolare i dati a livello provinciale". Ricciardi aggiunge che "Dovremo ritornare verdi. Saremmo tutti più contenti quando ritorneremo tutti verdi. Però in questo momento non c'è nessuna regione che può dichiararsi libera dal rischio di circolazione" del coronavirus Sars-CoV-2. 

Si è scelto di identificare le fasce con i colori "perché è comprensibile a tutti", spiega rispondendo alla domanda ironica "di che colore è lei?", alla quale replica: "Io sono giallo", stando nel Lazio. I colori "sono immediatamente comprensibili a tutti per capire la gravità della situazione". Quanto ai parametri chiave per poter tornare verdi, cioè a una situazione in cui il virus non è più una minaccia, Ricciardi puntualizza: "Secondo me 4-5 parametri sono veramente importanti. Il primo è l'indice di contagio Rt, che ci dice quanto si sta accelerando e quando è inferiore a 1 significa che l'epidemia sta regredendo; il secondo è il numero assoluto" di casi; "il terzo è la percentuale di positivi sulla popolazione; e il quarto e quinto riguardano i servizi sanitari, cioè quante persone arrivano al pronto soccorso, quante vengono ricoverate e quante vanno in terapia intensiva. Dei 21 indicatori, direi che questi sono veramente importanti. Gli altri pescano da un'analisi completa di quelli che sono gli aspetti per il controllo della malattia. Per esempio, i parametri che riguardano la capacità di fare i test. Se non hai la capacità di farli, sei in una condizione di debolezza". 

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