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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Lombardia, i sindaci al governo: "Chiudere tutto per 15 giorni tranne farmacie e alimentari"

Il governatore Fontana: "L'esecutivo si è riservato di darci qualche risposta, altrimenti faremo le nostre valutazioni"

Chiudere per due settimane per l'intera giornata i bar, i ristoranti, le gelaterie e tutte le attività commerciali e artigianali e dei mercati, consentendo soltanto il servizio a domicilio e con l'unica eccezione dei generi alimentari. E' la prima richiesta che i sindaci dei capoluoghi di provincia della Lombardia chiedono in una lettera-appello al Governo.

Tra le richieste al Governo figurano anche "la chiusura degli uffici e servizi pubblici, salvo quelli che adottano la modalità di lavoro Smart Working e salvo il mantenimento delle funzioni essenziali, a titolo di esempio: servizi sociali, raccolta rifiuti, polizia locale" nonché "la chiusura delle attività professionali e di impresa che non facciamo ricorso integrale allo Smart Working, salvo le attività ritenute fondamentali per la produzione di beni e servizi primari e le aziende a ciclo continuo e relativa filiera, purché adottino rigorosi controlli e presidi sanitari.

Per queste misure che "evidentemente aggravano ancor maggiormente la tenuta dei sistemi economici locali", i sindaci delle città della Lombarida chiedono che "lo Stato garantisca con certezza e tempestività, in apposito decreto o altro provvedimento, metodo e tempistica dei ristori economici alle stesse attività". La stessa richiesta viene avanzata "per i bilanci dei Comuni, già fortemente provati sulla spesa corrente, i quali subiranno ulteriori e importanti minori entrate da imposte, tributi, tariffe, riduzione di servizi, riduzione dei dividendi da partecipate, in funzione della drastica diminuzione delle attività".

Se "non anticipatamente ristorati, i bilanci dei Comuni lombardi rischieranno di non riuscire a ottemperare al dovere di mantenimento dei servizi di welfare, politiche educative e servizi di sicurezza, nonché a sostenere una minima, ma fondamentale ripartenza del tessuto economico commerciale delle città". Infine, "si richiede certezza di sostegno economico finanziario al trasporto pubblico".

Fontana: "Se governo non risponde faremo le nostre valutazioni"

"Stiamo ancora ragionando con il governo perché riteniamo che scelte così vadano fatte in modo coordinato con il governo, abbiamo finito un incontro mezz'ora fa e il governo si è riservato di darci qualche risposta. Domani ci risentiremo e vedremo quali decisioni intende prendere il governo altrimenti faremo le nostre valutazioni". Lo ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, a margine della conferenza stampa a Milano sull'emergenza Coronavirus.

"Anche Sala ha firmato la lettera"

Poi, replicando a chi gli chiedeva se anche il sindaco di Milano avesse firmato la lettera dei sindaci lombardi inviata all'esecutivo, Fontana ha detto: "Sì, anche Sala si è dichiarato d'accordo a sottoscrivere la lettera". Quanto all'ipotesi di fermare i mezzi pubblici, Fontana ha spiegato: "I trasporti credono siano collegati all'attività. Nel momento in cui si ritiene che alcune attività debbano andare avanti anche i trasporti devono necessariamente andare avanti".

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