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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La Lombardia verso la zona arancione? Cosa cambia per i cittadini e le regole per bar e negozi

Non è escluso un cambiamento di colore prima di fine novembre se i dati epidemiologici lo permetteranno. La seconda data utile è quella del 4 dicembre

La Lombardia potrebbe uscire dalla zona rossa già il prossimo 27 dicembre per diventare zona arancione. È questa una delle ipotesi sul tavolo del governo che nei prossimi giorni dovrà decidere se allentare le retrizioni in alcune regioni, a cominciare dalla Lombardia (ma destino analogo potrebbe toccare a Piemonte e Valle d’Aosta). Nulla di deciso, intendiamoci, anche perché l’ultima ordinanza del ministro della Salute Speranza andava nella direzione opposta confermando le misure anti-Covid adottate per la Calabria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Valle d'Aosta fino al prossimo 3 dicembre.

Ma nulla vieta di cambiare idea se dal bollettino dovessero arrivare dati positivi. È questa l’ipotesi che fa anche “Il Giorno” che spiega come l’eventuale passaggio di colore da rosso ad arancione dipenderà giocoforza dai numeri del contagio. Attualmente la Lombardia ha un indice di contagio stimato in 1,15 vicino dunque alla soglia dell’1 che certifica che l’epidemia è in regressione. C’è però un problema evidente di pressione negli ospedali: nei reparti di terapia intensiva, il 65% dei letti sono occupati dai pazienti Covid, percentuale che scende ad un più rassicurante 53% per i pazienti ricoverati in area non critica.

La Lombardia verso la zona arancione: cosa potrebbe cambiare

Ad ogni modo, se il Cts dovesse dare il via libera non è escluso un cambiamento di colore già a partire da venerdì 27 dicembre, prima data utile secondo le regole decise dal governo con il Dpcm del 3 novembre scorso. Vediamo cosa potrebbe cambiare. Poco, molto poco per bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie che restano chiusi anche nelle zone arancioni (ad eccezione delle mense e del catering). Resta consentita la possibilità di effettuare la consegna a domicilio e fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Con il passaggio da zona rossa ad arancione riaprirebbero invece i negozi (o almeno quei negozi che erano stati chiusi con il già citato Dpcm del 3 novembre) che tornerebbero ad operare regolarmente fatto salvo ovviamente il rispetto delle misure anti-Covid. Per i commercianti, un eventuale cambio di colore sarebbe dunque una boccata d’ossigeno dopo tre settimane di chiusura forzata.

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Per quanto riguarda la mobilità, nelle regioni arancioni è consentito circolare liberamente all’interno del proprio comune dalle 5 del mattino alle 22, senza dover presentare alcuna autocertificazione. È dunque necessario rispettare il coprifuoco, ma per il resto nessun limite agli spostamenti.

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Le cose cambiano se ci si vuole recare al di fuori del proprio comune: in tal caso anche per chi abita nelle zone arancioni è necessario presentare una autocertificazione indicando che lo spostamento è dovuto a motivi di lavoro, salute, urgenza o necessità. Anche nelle zone arancioni restano chiusi i musei, così come palestre, piscine, centri benessere e centri termali mentre sono aperti i centri sportivi (chiusi invece nelle zone rosse). Nelle regioni arancioni è inoltre prevista la didattica in presenza per gli alunni di seconda e terza media, mentre gli studenti delle superiori proseguono con la didattica a distanza.

Altre regioni in zona gialla dal 4 dicembre?

Secondo le indiscrezioni trapelate sui media, non è comunque escluso che il governo decida di concedere una tregua in vista delle festività natalizie, anche e soprattutto per dare una spinta al commercio e alla ristorazione. In vista del Natale tuttavia, gli spostamenti tra le regioni resteranno in parte vietati. “In base al modello costruito sarebbe possibile spostarsi tra le Regioni solo se tutte fossero zona gialla. Bisogna comunque evitare gli spostamenti non essenziali" ha chiarito ieri il ministro Speranza a “Che tempo che fa”. A breve, forse già dal 1° dicembre potrebbero passare in zona gialla Liguria e Umbria, mentre il 4 potrebbe toccare all’Emilia-Romagna. Il passaggio da zona arancione a gialla comporterebbe tra le altre cose la riapertura di bar e ristoranti (con chiusura obbligata alle 18) e la possibilità di poter uscire dal proprio comune senza un valido motivo.

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Tutte le regioni in zona gialla a dicembre

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