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Venerdì, 19 Aprile 2024
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29 agosto 1991, la mafia uccide Libero Grassi

Ogni anno, il 29 agosto, Palermo ricorda l'imprenditore che disse "no" a Cosa nostra

Erano le 7:40 del 29 agosto 1991 quando Libero Grassi fu ucciso a colpi di pistola da Cosa nostra, in via Alfieri a Palermo. Grassi si rifiutò di pagare il pizzo e il 10 gennaio del '91, dopo numerose e insistenti chiamate, inviò una lettera al Giornale di Sicilia che iniziava così: "Caro estortore, volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l'acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia". 

La lettera che diede inizio alla ribellione

Quella lettera diede inizio alla stagione della ribellione delle vittime del pizzo di Cosa nostra. Grassi fu ucciso sette mesi dopo la pubblicazione delle sue dichiarazioni lasciando la moglie Pina Maisano e i figli Davide e Alice. I tre diventeranno il simbolo di una Sicilia che non si arrende, che cerca la verità e la legalità. Pina Maisano Grassi è scomparsa a 87 anni il 7 giugno del 2016 a seguito di un malore.

Alice ogni anno ricorda il padre, il 29 agosto, spruzzando vernice rossa sul luogo dell'omicidio del padre. Ed è sempre lì che viene affisso un manifesto scritto con il pennarello che recita "Il 29 agosto 1991 è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall'omertà dell'associazione degli industriali, dall'indifferenza dei partiti, dall'assenza dello Stato". Grassi e la famiglia più di una volta denunciarono che le associazioni lo lasciarono solo dopo la denuncia alle forze dell'ordine.

Dopo l'omicidio di Libero Grassi

Negli anni seguenti l'eredità morale di Libero passò nelle mani della moglie che ha collaborato con associazioni come Libero Futuro e Addiopizzo, affinché la battaglia del marito non divenisse vana.

Ogni anno la città di Palermo e la Sicilia si stringono nel ricordo dell'imprenditore-eroe e alla cerimonia presenziano le maggiori cariche politiche siciliane.

L'anno scorso Alice Grassi, durante la manifestazione, aveva espresso il suo malcontento: "Sono io che non mi sono accorta di niente oppure il governo in questo anno non ha fatto nulla" sul fronte della lotta alla mafia "perché non mi risulta che abbia fatto proprio nulla".

"Siamo così intenti a respingere gente sfortunata che non ci occupiamo di ciò che succede a casa nostra, come la mafia o la 'ndrangheta - aveva detto Alice Grassi a margine della commemorazione -. Il ministro Salvini si sarebbe dovuto occupare della 'ndrangheta al Nord, che esiste, invece non mi sembra che abbia fatto niente". E sull'allora nuovo governo, prossimo alla formazione, Alice Grassi preferì non esprimersi: "Aspettiamo... Può essere pure che torni Salvini. Però, di solito una parte del governo che dovrebbe nascere è stata più sensibile a queste tematiche. Speriamo che in un programma comune (M5S-Pd, ndr) la lotta comune a Cosa nostra rientri tra le priorità".

Nel 2018, a gennaio, su Canale 5 è andato in onda il film tv Libero Grassi - A testa alta. La pellicola fa parte del progetto Liberi sognatori di Mediaset: quattro film per quattro figure emblematiche della lotta per la giustizia in Italia. I protagonisti del progetto cinematografico: Libero Grassi, Renata Fonte, Mario Francese, Emanuela Loi.

Vernice rossa come il sangue dove venne ucciso dalla mafia, Palermo ricorda Libero Grassi

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