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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Figurati se prendiamo una da Palermo", mail inviata per errore scatena la polemica

Protagonista della vicenda una giovane laureata in biologia che si era candidata per uno stage in un'azienda di Pordenone. Il consigliere dem Dario Chinnici: "Una storia allucinante"

Invia un curriculum per un posto da stagista e, caso raro in Italia, riceve risposta. Peccato che quell'email sia stata inviata per errore e il contenuto non fosse proprio quello che la candidata si aspettava. "Figurati se andiamo a prendere una da Palermo". E' questa la risposta che una ricercatrice di Ficarazzi ha ricevuto dopo essersi candidata per fare esperienza, anche gratis, in un’azienda di Pordenone. La protagonista di questa storia ha 30 anni e sta frequentando la specializzazione in biotecnologia medica e medicina molecolare.

Al tg regionale e a Rai Sicilia, la 30enne ha raccontato di aver inviato "vari curricula in centri in Italia che si occupano di ricerca clinica fra cui uno l'ho spedito in provincia di Pordenone in Friuli Venezia Giulia". Poi quell’email. Che non si aspettava. La ricercatrice ha specificato che non si trattava di una risposta ufficiale del centro di ricerca ma di una comunicazione interna che le è stata recapitata per errore. La mail, secondo quanto raccontato dalla giovane biologa, era indirizzata ad un'altra persona ma faceva riferimento alla sua candidatura. In ogni caso lei, comprensibilmente, c’è rimasta male. 

E a nulla sono servite le spiegazioni che le sono arrivate in un’email successiva: quel commento non era discriminatorio, bensì teso a  sottolineare il fatto che nessun siciliano avrebbe potuto accettare di lavorare senza compenso, per volontariato, a Pordenone. Sarà. Ma qualche dubbio resta. 

"Ora l'azienda chieda scusa alla ragazza"

"Una storia allucinante, al limite dell’assurdo, ma accaduta in Italia nel 2019. Da palermitani, non possiamo - dice il capogruppo del Partito Democratico al consiglio comunale di Palermo, Dario Chinnici - che esprimere solidarietà a Erminia Muscolino. La risposta dell’azienda è stata mortificante e offensiva per tutti i giovani meridionali che studiano, si impegnano, si laureano, si specializzano, fanno mille sacrifici grazie al sostegno delle famiglie e poi devono scontrarsi con luoghi comuni ripugnanti che limitano le loro possibilità di realizzarsi e farsi valere nel mondo del lavoro. Ci auguriamo che l’azienda abbia almeno la decenza di chiedere scusa alla ragazza e a tutti i giovani siciliani".

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