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Sabato, 20 Aprile 2024
Vermi nel piatto?

Spuntini a base di insetti, l'entomologo: "Light, buoni e meno costosi, già diffusi in molti Paesi"

Un "nuovo" cibo di qualità e ecologico: il dottor Claudio Venturelli spiega come dopo il via libera della commissione europea possa riservarci anche inaspettate sorprese. 

Meno calorici ma più proteici; meno costosi e più sostenibili: queste sono le principali caratteristiche degli spuntini a base di insetti. A parlarne è Claudio Venturelli, entomologo cesenate nel Dipartimento di Sanità Pubblica dell'AUSL Romagna dopo il via libera della Commissione Europea all'utilizzo degli insetti per uso alimentare. Venturelli, come ci spiega, è anche un estimatore di questo alimento che ha assaggiato in diverse occasioni e che, dimenticandoci di cos'è, può riservarci anche inaspettate sorprese. 

Semaforo verde della Commissione Europea per l'uso di insetti a pranzo e a cena...

"Sì ma non tutti. Per ora l'Europa ha aperto alle Tenebrio Molitor, volgarmente le tarme della farina. Sono larve che si allevano facilmente. Bastano le farine... Ovviamente un allevamento non è una cosa semplice, servono regole per le pratiche affinchè tutto vada correttamente. A volte basta poco per mandare tutto all'aria e far morire l'intero allevamento. Il rischio è che se non si sta sufficientemente attenti si inizino a usare gli antibiotici e questo non va bene".

Ma queste larve sono buone?

"Sì, sono buone. Io le ho mangiate in diverse occasioni e con ricette diverse. Fritte sono molto croccanti, col burro diventano morbide. Le ho assaggiate anche spalmate sulle tartine. Possono avere sapore di vaniglia oppure odore di miele, dipende da quello che mangiano. Oppure con queste larve si possono produrre farine proteiche con cui puoi fare pane, pizze, etc... Vengono già utilizzate nel settore animale. Probabilmente il disgusto e il tabù dell'occhio sarà da ostacolo, ma nel giro di qualche anno, secondo me l'utilizzo degli insetti prenderà piede. Ci sono start up che si stanno organizzando, anche sul nostro territorio. Alla Bioplanet di Cesena, per esempio, allevano insetti. Le coccinelle vengono vendute agli enti pubblici che invece di utilizzare insetticidi, lanciano le coccinelle per liberare le piante da altri insetti infestanti".

Ha mangiato anche altri insetti?

"Sì, grilli, cavallette, altri tipi di larve. Mi ricordo che a un convegno di un mio collega a Bologna ci fu un coffee break tutto a base di insetti. Ho un bel ricordo".

Ma perché dovremmo usarli?

"Perché sono meno costosi, meno grassi e più proteici. Fanno bene alla salute nostra e del pianeta. Per fare un chilo di insetti si usano due chili di alimentazione. Per un chilo di carne bovina se ne usano otto. Sono cibi sostenibili, con un impatto sull'ambiente minimo se confrontato con gli allevamenti di carne. Ora si stanno facendo studi per vedere quali potrebbero essere i rischi di allergie, ma l'obiettivo è arrivare a rompere ogni tabù e iniziare a commercializzarli nei supermercati come qualsiasi prodotto. Tra l'altro se si pensa alle proteine che contengono, ne hanno quasi tre volte di quelle contenute nella carne".

Negli altri Paesi è già così?

"Oltre ad Africa, Nuova Zelanda, Messico, Thailandia e Cina, dove si mangiano normalmente e da tantissimo tempo, anche negli Stati Uniti e in Inghilterra gli insetti da qualche anno sono diventati di moda. Mi ricordo questi pacchettini con le "formiche culone", chiamate così volgarmente perché hanno un addome enorme. Le ho mangiate in America: erano un fast food veloce, praticamente come le noccioline. Si apriva il sacchettino e si mangiavano queste formiche inzuppate nel  cioccolato secco. Buonissime. Solo che erano molto costose. Un sacchettino con 10 formiche costava anche 8 euro: 80 centesimi a formica. Il fatto che diventerà sempre più normale allevarli e utilizzarli in cucina, sicuramente farà abbassare il costo perché molte aziende si metteranno in questo tipo di business. L'importante è comunicare bene per non creare blocchi emotivi ingiustificati".  

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