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Giovedì, 28 Marzo 2024
Covid-19

La mappa delle nuove zone rosse e arancioni rafforzate in Italia

Si aggiorna l'elenco delle restrizioni locali, regione per regione. Sono decine i provvedimenti che impongono "mini lockdown" per isolare i focolai covid. La situazione

Il governo Draghi ha chiesto un parere agli scienziati del Comitato tecnico scientifico per valutare la possibilità di eventuali nuove misure restrittive alla luce dell'aumento dei contagi. Tra le ipotesi sul tavolo degli esperti, l'introduzione del criterio di 250 casi ogni 100mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa - già proposto dai tecnici a gennaio ma respinto dalle regioni -, un'ulteriore stretta nei fine settimana, con chiusure generalizzate, e zone rosse più rigide per le regioni, le province e i comuni per far decollare il piano di vaccinazione di massa. La decisione del governo arriverà entro venerdì 12 marzo. Intanto, si moltiplicano le chiusure e le restrizioni a livello locale decise dai governatori, che potrebbero anticipare un nuovo intervento del governo a livello nazionale già entro la fine della settimana.

Tutte le nuove zone rosse e arancioni rafforzate in Italia, regione per regione

Con il nuovo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute la maggior parte delle regioni finirà in fascia rossa e arancione (in giallo potrebbero rimanere soltanto Sardegna, Sicilia e forse Valle d'Aosta e Liguria) e dunque scatteranno le misure più restrittive, con la chiusura dei ristoranti anche a pranzo in zona arancione e dei negozi in zona rossa. Fino a venerdì non dovrebbero dunque esserci nuovi interventi da parte del governo e si continuerà con le misure locali. Oltre alla divisione per colori su base regionale in vigore ormai da mesi, anche a livello locale si moltiplicano infatti le ordinanze per lockdown mirati e zone rosse o arancioni rafforzate in aree particolarmente colpite da aumenti di contagi o focolai causati dalle varianti. Da nord a sud, ecco la situazione aggiornata regione per regione.

Il Piemonte si sta muovendo verso la zona rossa, che secondo l'assessore alla Sanità della giunta Cirio, Luigi Icardi, è "molto probabile possa scattare alla fine di questa settimana". "Il rischio che da lunedì il Piemonte entri in zona rossa è molto concreto", ha detto Icardi. Intanto sono tornati al 100% in didattica a distanza tutti gli studenti dalla II media in poi. A partire dal 5 marzo, tutta la Lombardia è passata in zona arancione rinforzato. Lo ha stabilito un'ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana (valida fino al prossimo 14 marzo) che prevede tra l'altro lo stop alla didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado (tranne gli asili nido), il divieto di utilizzare le aree giochi all'interno dei parchi e quello di recarsi nelle seconde case.

Da lunedì l'intero Friuli-Venezia Giulia è di nuovo in zona arancione, con norme più restrittive per il contenimento dei contagi. Ma la situazione "non ci lascia tranquilli”, ha detto il governatore Massimiliano Fedriga. Con un'ordinanza regionale firmata a fronte di un'impennata di contagi, le ex province di Udine e Gorizia erano passate dalla fascia gialla a quella arancione già lo scorso sabato. Dall'8 marzo è ripartita anche la didattica a distanza per scuole medie e superiori e università.

In Veneto tre distretti sanitari vedono chiudere e mettere in didattica a distanza al 100% le scuole dalla seconda media in su, per il superamento dell'incidenza di 250 casi di Covid-19 ogni 100 mila abitanti. Si tratta in particolare dell'Alta Padovana, dove già quattro scuole erano state chiuse la scorsa settimana, e che presentano un'incidenza di 272 casi su 100mila, il distretto di Asolo (Treviso) con 268 casi su 100mila, e il territorio dell'Ulss 4 Veneto orientale che presenta un'incidenza di 302 casi su 100mila. Ormai quasi più rossa che arancione, l'Emilia-Romagna è reduce dalla settimana peggiore per contagi e ricoveri. Cresce l'incidenza dei casi, 438 su 100mila abitanti nella settimana 1-7 marzo, e oltre tremila persone ricoverate tra terapia intensiva e reparti Covid. Il Ferrarese rischia restrizioni da zona rossa, misure che già riguardano Modena, Bologna e la Romagna.

Situazione complicata anche in Toscana. Viareggio nuova zona rossa (dal 10 marzo) e un preoccupante allarme da Firenze del sindaco Dario Nardella sull'impennata dei ricoveri ospedalieri nell'area: così la pandemia complica di colpo il suo decorso nella regione. Dopo un colloquio con il governatore Eugenio Giani, il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro spiega la necessità di "bloccare" la sua città per limitare i contagi. Viareggio dunque rossa come la provincia di Pistoia. Cecina e Castellina Marittima sono i territori al momento con le più severe misure anti covid in Toscana.

Nel Lazio, Frosinone e provincia sono in zona rossa da lunedì 8 marzo. "Alle ore 00.01 di lunedì scatta la zona rossa per la provincia di Frosinone, mentre terminano le ulteriori restrizioni per i comuni di Colleferro, Carpineto (Frosinone) e Roccagorga (Latina)", aveva annunciato l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. Nelle Marche, da mercoledì 10 marzo anche le province di Pesaro Urbino e di Fermo entrano in zona rossa. Lo stabilisce un'ordinanza del presidente della regione Marche Francesco Acquaroli. Con l'ordinanza il territorio regionale diventa quasi integralmente in rosso, la stessa zona in cui già si trovavano le province di Ancona e Macerata. Resta in zona arancione la provincia di Ascoli Piceno, l'unica che mostra una certa inversione di tendenza con un lieve calo dei contagi.

In Campania pochissima gente in strada, niente traffico, saracinesche abbassate. È partita così ieri la nuova zona rossa a Napoli decretata dal ministero della Salute. Con le scuole già tutte in dad da una settimana, la Campania è passata dall'arancione al rosso. La Basilicata resterà zona rossa fino al 15 marzo. Anche il Molise resta in zona rossa, scuole in dad fino al 14 marzo.

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