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Giovedì, 28 Marzo 2024
Tempi duri

"Senza mascherine solo nel 2023"

La previsione di Ilaria Capua, direttrice dell'One Health Center dell'università della Florida

Ilaria Capua, direttrice dell'One Health Center dell'università della Florida, non ha dubbi sulle tempistiche che serviranno per uscire dalla pandemia e tornare alla vita che conoscevamo prima del 2020. "Nel 2023 potremo andare in giro senza mascherine". Questa la previsione dell'esperta, intervenuta a Radio anch'io. "In Europa la pandemia è in fase di accelerazione controllata, negli Stati Uniti - che hanno avuto una politica ben diversa rispetto a quella degli stati europei - l'epidemia è in accelerazione più rapida. L'ospedale universitario del college in cui lavoro ha le terapie intensive piene", ha affermato Ilaria Capua. "La situazione è drammatica in California? In tutti gli Usa le strutture sanitarie sono sottodimensionate rispetto al bisogno in un momento pandemico", ha aggiunto.

La più grande vaccinazione nella storia dell'umanità

"Credo che nel 2021 iniziamo a mettere giù l'artiglieria pesante, i vaccini. Ma ci vuole tempo e organizzazione, è la più grande vaccinazione nella storia dell'umanità. Abbiamo vaccini che vanno maneggiati in modi diversi - ha rimarcato Capua -. Se riusciamo a vaccinare tutte le persone fragili, gli operatori sanitari e le altre categorie prioritarie entro l'estate, arriviamo a fine 2021 con le persone anziane vaccinate e protette. Utilizzeremo il 2022 per vaccinare le altre categorie e nel 2023 potremo andare in giro senza mascherine".

La vaccinazione in Italia come procede? "I numeri che vedo sono quelli possibili in base alle dosi disponibili. Mi piacerebbe vedere quali sono i piani per cui si riuscirà a vaccinare realmente molte persone nel momento in cui i vaccini saranno sufficienti", ha concluso.

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Tre regioni verso la zona rossa e 9 verso quella arancione

E intanto da domenica 17 gennaio mezza Italia potrebbe finire nelle due liste di alto rischio e quindi di restrizioni per contenere l'epidemia di Covid-19: sono 9 le regioni e province autonome a rischiare l'arancione e tre addirittura il rosso. A passare al colore rosso, con le misure più stringenti, potrebbero essere la Lombardia, l'Emilia-Romagna e la Sicilia. E, probabilmente, resteranno in campo anche per le prossime settimane le limitazioni fissate dall'ultimo Dpcm in scadenza il 15 gennaio. L'arancione potrebbe essere invece assegnato a Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Puglia, Umbria, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano e provincia autonoma di Trento. In questa fascia al momento ci sono già Calabria, Veneto, Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna. Toscana, Sardegna e Molise potrebbero rimanere in zona gialla.

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