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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Mascherine, da quelle 'sconsigliate' ai luoghi pubblici: cosa cambia

L'Oms ha pubblicato le indicazioni aggiornate sull'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. No ai guanti e alle 'valvole', cosa fare all'aperto e al chiuso: ecco tutto quello che c'è da sapere

Dall'inizio della pandemia, le mascherine protettive sono diventate delle fedeli (e fastidiose) compagne delle nostre giornate. Un dispositivo che prima del coronavirus era utilizzato soprattutto dagli addetti ai lavori e che adesso è invece di uso comune, obbligatorio in alcune situazioni, come i negozi al chiuso o nei locali. Il tempo passato a fronteggiare il Covid ci ha permesso di conoscere meglio non soltanto il virus, ma anche gli strumenti che utilizziamo per fronteggiarlo, motivo per cui, nel corso degli ultimi mesi, sono spesso cambiate le indicazioni sull'utilizzo dei dispositivi di protezione.

Ma quando vanno utilizzate? Quali sono le più efficaci? Posso indossare le mascherine in tessuto? L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), sul proprio sito web, ha risposto a queste ed altre domande, aggiornando alcune indicazioni sulle mascherine. Queste, ricordiamo, sono uno strumento chiave per limitare il contagio e la diffusione del virus, insieme al distanziamento sociale e alla frequente pulizia delle mani. 

Chi dovrebbe indossare la mascherina?

Al di là degli obblighi vigenti nei diversi Paesi, l'Oms consiglia l'utilizzo della mascherina ad alcune categorie in particolare, come gli operatori sanitari, le persone che accusano sintomi influenzali come tosse, mal di gola o dolori muscolari, chi è in attesa dei risultati del test Covid-19 o le persone positive. Dovrebbero indossare i dispositivi di protezione anche gli operatori che si occupano di casi sospetti o confermati di coronavirus, anche al di fuori delle strutture sanitarie.

Esistono poi dei gruppi di persone per cui l'utilizzo della mascherina è raccomandato in quanto, un eventuale contagio potrebbe rivelarsi fatale. Si tratta delle persone con più di 60 anni, quelle di qualsiasi età immmunodepresse o con problemi di salute come malattie respiratorie croniche, malattie cardiovascolari, cancro, obesità e diabete mellito. 

Quando indossare le mascherine in pubblico?

In alcuni Paesi vige l'obbligo di indossarla anche all'aperto, l'Oms consiglia di mettere le mascherine quando ci si trova in ambienti affollati, dove non si può essere ad almeno 1 metro dagli altri e in stanze con ventilazione scarsa o sconosciuta. Purtroppo non è sempre semplice determinare la qualità della ventilazione, quindi in caso di dubbi, è sempre meglio indossare la mascherina. Le mani anderebbero lavate sempre prima e dopo l'utilizzo e anche prima di toccarla mentre la teniamo sul viso. Gli esperti consigliano comunque di mantenere la distanza dalle altre persone anche se si indossa la mascherina: questa infatti non garantisce protezione in caso di contatti stretti.

'Volto coperto' anche in alcuni luoghi pubblici al chiuso come centri commerciali affollati, edifici religiosi, ristoranti, scuole, i mezzi di trasporto pubblico e tutti quei posti in cui è impossibile mantenere il distanziamento sociale. L'Oms consiglia di indossare anche la mascherina in casa se arriva un visitatore esterno dal nucleo familiare e la ventilazione della casa è scarsa. All'aperto è invece consigliata se non si riesce a rispettare la distanza, come nei mercati e nelle strade affollate o alle fermate degli autobus.

Diverso il discorso per chi sta svolgendo un allenamento o un'attività sportiva all'aria aperta. Su questo argomento l'Oms è categorica: ''Anche quando ti trovi in ​​un'area di trasmissione di Covid-19, le maschere non devono essere indossate durante un'attività fisica intensa a causa del rischio di ridurre la capacità respiratoria. Non importa quanto intensamente ti alleni, tieniti ad almeno 1 metro di distanza dagli altri e, se sei al chiuso, assicurati che ci sia una ventilazione adeguata''.

Mascherine, dal tessuto alle valvole: quali usare e quali no

Come anticipato ad inizio articolo, esistono diverse tipologie di mascherine, dalle FFP2 e 3 a quelle chirurgiche, fino a quelle in tessuto o con valvola. Per quanto riguarda chi sceglie quelle in tessuto, il problema risiede nel verificare la filtrazione, la traspirabilità e la vestibilità del dispositivo. La mascherina deve essere adatta al naso, alle guance e al mento, aderente al viso per evitare che dai bordi della mascherina penetri l'aria non filtrata dal tessuto. Assolutamente sconsigliate dall'Oms sono invece le mascherine con valvole e prese d'aria. Il motivo? Consentono al respiro non filtrato di fuoriuscire dalla maschera

Tornando alle maschere in tessuto, ricordiamo che dovrebbero essere composte da almeno tre strati: uno interno di materiale assorbente, come ad esempio il cotone, uno intermedio di materiale non tessuto non assorbente, come il polipropilene, e un ultimo strato esterno di materiale non assorbente, come poliestere o misto poliestere. Quindi, in caso di mascherina in tessuto acquistata in un negozio, è sempre meglio assicurarsi che soddisfi questi requisiti.

La mascherina in tessuto va sempre indossata dopo aver igienizzato le mani e dopo aver verificato la presenza di eventuali fori o strappi. Se si sporca o si bagna, il dispositivo va cambiato. La mascherina andrebbe poi rimossa senza toccare la parte anteriore e riposta in una busta di plastica pulita e richiudibile, se si ha intenzione di utilizzarla nuovamente.

Infatti, molti prediligono le mascherine in tessuto, non soltanto per la loro comodità, ma anche per la possibilità di lavarle e riutilizzarle. Ma come si pulisce una mascherina in tessuto? Molto semplice: possono essere lavate con sapone o detersivo e preferibilmente acqua calda (almeno 60 gradi centigradi / 140 gradi Fahrenheit) almeno una volta al giorno. Se non è possibile lavare la maschera in acqua calda, si usare sapone e acqua a temperatura ambiente, facendo bollire la mascherina per un minuto, oppure, si può immergere in 0,1% di cloro per 1 minuto e sciacquare accuratamente la maschera in acqua a temperatura ambiente.

La differenza tra mascherine chirurgiche e respiratori 

Esistono mascherine mediche e dispositivi come i cosiddetti respiratori come gli FFP2 (le mascherine con la valvola) e hanno caratteristiche differenti. Le mascherine chirurgiche sono composte da tre strati di materiale sintetico (non tessuto) con diversi strati di filtrazione e diversi livelli di resistenza ai fluidi e filtrazione. I respiratori, noti anche come respiratori facciali filtranti – FFP, sono disponibili a diversi livelli di prestazioni come FFP2, FFP3, N95, N99.

Le maschere mediche e le maschere respiratorie hanno un valore di protezione simile. Tuttavia, i respiratori sono specifici per determinate procedure e istanze perché hanno un componente strettamente aderente. Le maschere respiratorie sono progettate per proteggere gli operatori sanitari che forniscono assistenza ai pazienti Covid-19.

Perché l'Oms sconsiglia le mascherine con la valvola

L'Organizzazione mondiale della sanità è stata chiara: è meglio non utilizzare maschere o respiratori con valvole di espirazione. Queste maschere sono destinate ai lavoratori dell'industria per impedire che polvere e particelle vengano inalate quando la valvola si chiude durante l'inalazione. Tuttavia, la valvola si apre espirando, facilitando la respirazione ma consentendo anche a qualsiasi virus di passare attraverso l'apertura della valvola. Ciò rende la maschera inefficace nel prevenire la diffusione di Covid-19 o di qualsiasi altro virus respiratorio.

Anche per quanto riguarda i guanti, l'Oms ne sconsiglia l'utilizzo, incoraggiando invece alla pulizia delle mani, con l'installazione di stazioni pubbliche per l'igienizzazione delle mani: una strategie che permette di ridurre i germi portati 'in giro' dalle persone.

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