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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il mistero delle mascherine per le scuole che puzzano

Il caso è stato segnalato a Paese, nel Trevigiano. La sindaca parla di un "odore insopportabile"

Le mascherine inviate dal ministero della Salute nelle scuole di Paese, comune del Trevigiano, emanano un cattivo odore. A tal punto che secondo “Il Gazzettino” alcuni genitori si sarebbero rifiutati di farle indossare ai figli preferendo comprarle di tasca loro. Il caso è stato segnalato all’Istituto Comprensivo Casteller che tra scuola dell’infanzia, elementari e medie conta circa duemila iscritti, e dove ogni settimana continua ad arrivare un pacchetto di 10 mascherine targate Fca per ogni alunno. Ma a quanto pare per alcuni ragazzi indossarle è abbastanza sgradevole.

Della vicenda di sta occupando anche Katia Uberti, sindaco di Paese, che su facebook scrive: “Il Governo continua a consegnare, anche alle scuole del nostro Comune, queste mascherine il cui odore è insopportabile, senza entrare nel merito dei materiali e della capacità di filtrazione. Tutto questo nonostante le inchieste, le segnalazioni in tante zone del Paese e i test indipendenti effettuati a dimostrare che forse qualcosa non funziona. È una situazione inaccettabile per le nostre scuole che subiscono queste forniture e per i nostri figli che le devono indossare. Ci vuole chiarezza definitiva, ne abbiamo diritto!”.

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In particolare alcuni dispositivi di protezione emanerebbero un odore di petrolio. Secondo “Il Gazzettino” la prima cittadina sta valutando se chiedere formalmente al governo di bloccare le consegne anche perché è inutile fare scorte di mascherine che non vengono utlizzate. 

Il deputato di Fi: "È scandaloso consegnare mascherine puzzolenti nelle scuole"

Sulla vicenda è intervento anche il deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin, che in una nota definisce "scandaloso che mascherine puzzolenti, e che non garantiscono adeguato potere filtrante, siano ancora distribuite ai nostri figli nelle scuole italiane. L'ultimo episodio è stato segnalato dalla stampa locale nel comune di Paese in provincia di Treviso. Il fenomeno è stato più volte denunciato da trasmissioni televisive di inchiesta, come Striscia la Notizia e Report, e fatto oggetto anche di una mia interpellanza parlamentare, rimasta pero' priva di riscontro. Le famiglie sono costrette a procurare autonomamente le mascherine ai loro figli, per evitare che il soggiorno a scuola si trasformi in un autentico calvario. Cosa aspetta il Commissario Arcuri a ritirare dalla distribuzione questo materiale scadente?".

Nei mesi scorsi sono stati segnalati altri casi simili. A ottobre la Lega ha presentato un’interrogazione alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per un lotto di dispositivi consegnati in una scuola di Alessandria. "Si tratta di un pacchetto di dieci mascherine con un forte odore, come di pneumatico", aveva spiegato la dirigente scolastica aggiungendo però che "per ora non abbiamo ricevuto dalle famiglie dei nostri ragazzi nessun’altra segnalazione di altri pacchetti con mascherine dello stesso odore".  

Intanto oggi Il Fatto Quotidiano scrive che i sindacati Usb e Osa e la onlus Rete Iside hanno formalizzato una denuncia alla Procura di Roma e alla procura della Corte dei Conti del Lazio sulle mascherine flitranti prodotte da Fca e distribuite a scuola con il benestare del governo “hanno un potere filtrante dell’89-90%”, contro “il 98% previsto dalla norma”. Il reato ipotizzato è quello di frode in pubbliche forniture. Nell'articolo di Vincenzo Bisbiglia si racconta che il documento consegnato in procura è corredato da un’istanza “per l’adozione di misure cautelari” al fine “di garantire l’incolumità ’ dei cittadini e dei lavoratori coinvolti”. 
 

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