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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il dramma di Giletti, assegnata la scorta al giornalista tv: "Sono molto dispiaciuto"

Il boss mafioso era stato intercettato in carcere mentre attaccava il giornalista che in tv aveva letto i nomi di alcuni detenuti che stavano per essere scarcerati a causa dell’emergenza legata al coronavirus

Massimo Giletti è sotto scorta da due settimane dopo le minacce da parte del boss mafioso Filippo Graviano. La notizia era stata svelata qualche giorno fa dal sito Antimafia Duemila, in un articolo a firma di Saverio Lodato, e lo stesso Giletti ha confermato parlando oggi al Corriere della Sera. L'attuazione del provvedimento di tutela del giornalista è stato affidato ai carabinieri.

“Sono molto dispiaciuto e non posso dire molto. È obbligatorio, non posso sottrarmi”, ha commentato il giornalista e conduttore tv. “Solo noto che questo della scorta arriva dopo che un quotidiano nazionale ha riportato le parole del libro di Lirio Abbate. Perché hanno preso questo provvedimento solo dopo che la notizia è stata pubblicata da un giornale?”. 

Graviano, condannato per le stragi del ’92 e del ’93, era stato intercettato lo scorso maggio in un carcere di massima sicurezza, mentre parlava di Giletti e del magistrato Nino Di Matteo dicendo: “Il ministro fa il lavoro suo e loro rompono il caxxo”. Graviano era stato intercettato all’indomani della puntata del 10 maggio scorso della trasmissione di Giletti “Non è l’Arena” nella quale il giornalista aveva letto l’elenco dei nomi di boss che stavano per essere scarcerati per l’emergenza coronavirus, tra cui alcuni al 41 bis. Giletti si era occupato della vicenda già in diverse altre puntate della sua tramissione.

Minacce a Giletti, la rivelazione dalle colonne di Repubblica

L’intercettazione ambientale degli uomini del Gruppo Operativo Mobile della polizia penitenziaria era stata rivelata dal giornalista Lirio Abbate nel libro-inchiesta “‘U Siccu - Matteo Messina Denaro: l’ultimo capo dei capi”, riportata poi da Repubblica a luglio. "In un paese normale queste cose non succederebbero”, aveva commentato Giletti all’Andkronos dopo l’anticipazione di Repubblica.

“Come minimo mi aspettavo che chi tiene le carte di queste intercettazioni, mi avvisasse. Spero che qualcuno mi risponda su questo", aveva commentato Giletti. "Apprendere da un giornale una cosa di questo tipo, mi lascia molto preoccupato. Mi preoccupa questo silenzio. Stiamo parlando di maggio. Siamo a luglio. Forse una telefonata me la sarei potuta aspettare da qualcuno. Perché nessuno mi ha avvisato? Perché chi è competente non mi ha avvisato? Come minimo c'era il dovere istituzionale di avvisarmi...Credo che il ministro Bonafede, visto che le intercettazioni sono fatte dal Gom, qualcosa sul suo tavolo avrà già da un po' di tempo”. 

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede aveva poi espresso solidarietà al conduttore, come aveva rivelato Giletti parlando sempre all'Adnkronos. 

 "Massimo Giletti sotto scorta è un pessimo segnale", ha commentato ora su Twitter il direttore di La7, Andrea Salerno. "Continuare ad andare in onda con il proprio lavoro è la migliore risposta".

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