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Venerdì, 19 Aprile 2024
I dati

Gli italiani ricominciano a sposarsi (e a divorziare), crescono matrimoni misti e col rito civile

Superati i vincoli imposti anche alle cerimonie dalle norme anti Covid, crescono le coppie che si promettono amore eterno ma anche quelle che si lasciano ufficialmente. L'Istat fotografa le scelte degli italiani

Archiviate le limitazioni imposte dalle norme anti Covid, le coppie in Italia riprendono a sposarsi, ma anche a divorziare. Lo certifica l'Istat. Secondo i dati dell'Istituto di ricerca, nel 2021 sono stati celebrati 180.416 matrimoni, l’86,3% in più rispetto al 2020 quando a causa del Covid molte coppie avevano rinviato le nozze. L’aumento non è stato però sufficiente a recuperare quanto perso nell’anno precedente: rispetto al 2019 il dato registra un -2,0%. 

Le coppie si sposano sempre più spesso col rito civile e non in chiesa. Nei primi nove mesi del 2022 i dati provvisori indicano un lieve aumento dei matrimoni (+4,8% rispetto allo stesso periodo del 2021) dovuto esclusivamente alla crescita dei matrimoni civili (+10,8%). Crescono in misura marcata (+32,0%) le unioni civili.

Matrimoni unioni civili separazioni - fonte Istat

Prime nozze in aumento 

Nel 2021 i matrimoni sono stati 180.416, quasi il doppio del 2020. La crescita non ha però colmato il vuoto del 2020 segnato da un pesante -47,4% rispetto al 2019. Prima il matrimonio era un modo per lasciare la casa familiare, adesso non è la sola via. Aumenta di anno in anno la percentuale di coppie che convive, ma non si sposa.

I primi matrimoni (142.394 nel 2021, 78,9% dei matrimoni totali) sfiorano i livelli registrati prima della pandemia. A crescere sono soprattutto le prime nozze con sposo e sposa in età tra 30 e 34 anni, le classi di età più penalizzate nell’anno della pandemia.

La diminuzione dei primi matrimoni è speculare alla progressiva diffusione delle libere unioni (convivenze more uxorio) più che triplicate tra il biennio 2000-2001 e il biennio 2020-2021 (da circa 440mila a 1 milione e 450mila). L’incremento è da attribuire soprattutto alle libere unioni di celibi e nubili.Dati matrimoni  - fonte Istat

In aumento anche le seconde nozze

L’aumento dell’instabilità coniugale contribuisce alla diffusione delle seconde nozze e delle famiglie in cui almeno una persona è reduce da un altro matrimonio, fenomeno che genera nuove tipologie familiari. 

La pandemia ha colpito in maniera meno pesante i secondi matrimoni (-28,6% nel 2020 rispetto al  2019),cosicché la loro successiva ripresa, pur meno incisiva rispetto ai primi matrimoni, è tale da superare i livelli del 2019 (38.022 nel 2021, +0,2%).

Il caso più comune è quello in cui lo sposo è divorziato e la sposa è nubile (sono 12.444, il 6,9% dei matrimoni celebrati nel 2021); seguono le celebrazioni in cui entrambi gli sposi sono divorziati (6,3%) e quelle in cui la sposa è divorziata e lo sposo è celibe (5,7%).

I matrimoni successivi al primo sono più diffusi al Nord e al Centro, dove ci sono anche più divorzi. In testa ci sono Liguria e Friuli-Venezia Giulia. Le incidenze più basse si rilevano, invece, in Basilicata (8,0%) e Calabria (8,6%).Seconde nozze fonte Istat

Crescono i matrimoni misti 

Nel 2021 sono state celebrate 24.380 nozze con almeno uno sposo straniero, in aumento del 29,5% rispetto all’anno precedente.

I matrimoni misti (in cui uno sposo è italiano e l’altro straniero) ammontano a oltre 18mila e continuano a rappresentare la parte più consistente dei matrimoni con almeno uno sposo straniero (75,1%). Quasi i tre quarti dei matrimoni misti riguardano coppie con sposo italiano e sposa straniera (13.703, pari al 7,6% delle celebrazioni a livello nazionale nel 2021). Le donne italiane che hanno scelto un partner straniero sono 4.595, il 2,5% del totale delle spose.

Nel 2021, gli uomini italiani hanno sposato una cittadina rumena nel 19,2% dei casi, ucraina nel 13,2% e russa nel 7,1%. Le donne italiane che hanno contratto matrimonio con un cittadino straniero hanno invece più frequentemente uno sposo di cittadinanza marocchina (12,1%) o albanese (9,7%).

Tra i matrimoni misti, oltre uno su 10 coinvolge uno sposo italiano per acquisizione; se consideriamo i matrimoni misti tra sposa italiana e sposo straniero, in uno su quattro la sposa italiana è di origine straniera. Matrimoni misti fonte Istat

Più di un matrimonio su due celebrato con rito civile

Crescono i matrimoni civili. Nel 2020 si è toccata quota 71,1% ma era frutto delle norme anti Covid che limitavano in modo sostanziale le celebrazioni con rito religioso. Nel 2021 la quota delle nozze con rito civile si ridimensiona (54,1%) riallineandosi all’andamento crescente osservato negli anni pre-pandemici (52,6% nel 2019).

Il rito civile è chiaramente più diffuso nelle seconde nozze (95,0%), essendo in molti casi una scelta obbligata e nei matrimoni con almeno uno sposo straniero. La scelta del rito civile va però diffondendosi sempre di più anche nel caso dei primi matrimoni (43,1% nel 2021). Il rito civile non piace al Sud (25,4%) mentre è più diffuso al Centro (47,5%).matrimonio civile foto LaPresse

Unioni civili

Il 5 giugno 2016 è entrata in vigore la legge che consente l'unione civile tra persone dello stesso sesso. Nel corso del secondo semestre 2016 si sono costituite 2.336 unioni civili, ma al boom iniziale ha fatto poi seguito una progressiva stabilizzazione.

Nel 2021 ci sono state 2.148 unioni civili tra coppie dello stesso sesso con un aumento del 40,3% rispetto al 2020 (anno di generale contrazione) tornano sostanzialmente ai livelli del 2019 (2.297 unioni civili).

Il 34,5% delle unioni civili è nel Nord-ovest, seguito dal Centro (27,2%). Tra le regioni in testa si posiziona Lombardia con il 21,8%; seguono Lazio (13,8%) ed Emilia-Romagna (10,1%). Considerando i tassi per 100mila residenti, la Toscana si colloca al primo posto (5,6 per 100mila) seguita dal Lazio (5,2) e dalla Lombardia (5,0).

Cosa succede nel 2022

Secondo i dati provvisori dei primi nove mesi del 2022, i matrimoni mostrano un lieve aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+4,8%). Mettendo a confronto il 2022 con il 2021, crescono soprattutto i secondi matrimoni (+15,6%), mentre i primi matrimoni aumentano in misura molto più contenuta (+2,1%) e, tra questi, l’aumento è dovuto esclusivamente al rito civile (+8,2%). Le unioni civili, a loro volta, aumentano di un terzo nei primi nove mesi del 2022, lasciando ipotizzare un parziale recupero di quanto perso nell’anno della pandemia.

unioi civili fonte Istat

Aumentano anche separazioni e divorzi  

Nel 2021, le separazioni sono state complessivamente 97.913 (+22,5% rispetto all’anno precedente), tornando esattamente ai livelli pre-pandemici. Nello stesso anno i divorzi sono stati 83.192, il 24,8% in più rispetto al 2020 e il 16,0% in meno nel confronto con il 2016, anno in cui i divorzi sono stati finora
più numerosi (99.071).

L’85,5% delle separazioni si è concluso consensualmente (percentuale rimasta pressoché stabile nell’ultimo decennio). Più contenuta è la quota di divorzi consensuali (70,9%) ma sostanzialmente in linea con l’anno precedente (71,7%). 

Considerando i dati provvisori dei primi tre trimestri 2022, calano del 15% le separazioni consensuali e aumentano del 5% per quelle giudiziali.

Per i divorzi presso i tribunali, l’andamento del 2022 si presenta più in linea con quanto registrato nei primi mesi dell’anno precedente, con un lieve aumento della componente consensuale (già in deciso rialzo nel 2021) e un calo di circa il 3% dei divorzi con rito giudiziale.

separazioni e divorzi fonte Istat

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