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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

Santori: "Ho coltivato tre piante di cannabis in casa, denunciatemi pure"

Il leader delle Sardine ha spiegato di non voler arricchire la criminalità organizzata: "Oggi il sistema paragona un piccolo consumatore a un pericoloso narcotrafficante". Esposti di Fdi e Lega

Mattia Santori, leader delle Sardine e consigliere comunale a Bologna, è finito nell'occhio del ciclone dopo aver ammesso e anzi rivendicato di coltivare cannabis per uso personale. "La settimana scorsa ho raccolto la mia prima coltivazione indoor" si legge nel post condiviso da Santori su facebook. "Tre piantine che coprono il fabbisogno di un anno. 60 grammi di cannabis ottenuti con due mesi di passione, cura e costanza". Il consigliere racconta di aver speso 460 euro tra lampade, ventole, terra, fertilizzanti, semi e tutto ciò che serve per la coltivazione: "Incasso per lo Stato? Il 22% di 460 euro. Incasso per il canapaio sotto casa? 460€ meno Iva e contributi previdenziali. Posti di lavoro potenziali? 60 mila su scala nazionale. Guadagno per la criminalità organizzata? Un ammanco di 600 euro".

Una scelta, quella di Santori, determinata appunto dalla convinzione che il proibizionismo sulle droghe leggere arricchisce la criminalità organizzata e i narcotrafficanti. "Cocaina, hashish. La domanda non si ferma, anzi cresce. L'offerta è a totale appannaggio del mercato nero" scrive ancora il leader della Sardine che a Bologna è stato eletto con il Pd. "Controllo qualità? Inesistente. Incasso per lo Stato? Zero. Spese per lo Stato in controlli, processi, detenzione carceraria? Enormi". 

Non solo. "La cannabis ha effetti terapeutici, rilassanti e psicotropi" argomenta ancora Santori. "Come tante altre sostanze legali. I consumatori di cannabis in Italia sono 6 milioni. Ma al momento chi come me tenta di scappare dal monopolio del mercato nero rischia fino a 6 anni di carcere, perché per l'art. 73 del testo unico sugli stupefacenti l'autocoltivazione domestica è paragonabile allo spaccio".

Lega e Fdi all'attacco

Dichiarazioni, quelle di Santori, duramente stigmatizzate da Lega e Fdi. I deputati Galeazzo Bignami (Fdi) e Gianluca Vinci (Lega) hanno presentato due esposti in Procura a Bologna citando l'articolo 75 della norma sul consumo personale di stupefacenti. 

L'articolo in questione prevede che chiunque "illecitamente importa, esporta, acquista, riceve a qualsiasi titolo o comunque detiene sostanze stupefacenti o psicotrope" come la cannabis "è sottoposto, per un periodo non inferiore a un mese e non superiore a un anno, a una o più delle seguenti sanzioni amministrative:

a) sospensione della patente di guida o divieto di conseguirla; 

b) sospensione della licenza di porto d'armi o divieto di conseguirla;

c) sospensione del passaporto e di ogni altro documento equipollente o divieto di conseguirli;

d) sospensione del permesso di soggiorno per motivi di turismo o divieto di conseguirlo se cittadino extracomunitario.

Sul caso è intervenuto anche il senatore leghista, Andrea Ostellari, commissario Lega Emilia per Salvini premier. "Nella sua fuga dalla realtà il consigliere del PD di Bologna, Mattia Santori, dimentica un dettaglio: non spetta a lui stabilire se la sostanza stupefacente che dice di possedere è per uso personale, ma a un giudice. Spetta invece al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, assumersi la responsabilità di ritirargli le deleghe che gli aveva affidato" ha affermato Ostellari. 

Di contro l'associazione Meglio Legale, promotrice del referendum sulla cannabis, difende Mattia Santori e si dice pronta a offrire assistenza legale gratuita al consigliere comunale.  "Come lui - sottolinea l'associazione in una nota - già oggi in Italia oltre 100.000 persone producono cannabis in casa. Gli altri, circa sei milioni di consumatori, sono costretti a dare soldi alle mafie. Oggi c'è chi chiede le dimissioni di Santori e minaccia di mandargli le Forze dell'ordine a casa. Sono le solite destre che credono di poter fare ancora un po' di propaganda su questo tema". 

Santori: "Denunciatemi pure: chi toglie i soldi alla criminalità rischia il carcere"

Santori comunque non arretra. "Denunciatemi pure" scrive in un altro post pubblicato nel pomeriggio su facebook. "Ve lo chiedo per favore: denunciatemi. Fatelo, perché denunciando me denuncerete un sistema che oggi paragona un piccolo consumatore, peraltro virtuoso, a un pericoloso narcotrafficante" scrive il leader della Sardine. "Denunciatemi, perché è giusto che la gente sappia che un coltivatore che toglie 600 euro alla criminalità organizzata per la legge italiana rischia fino a 6 anni di carcere.  Denunciate me, perché così denuncerete uno Stato che obbliga 6 milioni di consumatori di cannabis ad uso terapeutico e ricreativo a rivolgersi al mercato nero". E ancora: "Denunciatemi, perché così sputerete sopra a 60mila posti di lavoro e un introito per lo Stato che risolverebbe una buona parte dei problemi che ogni lunedì venite a denunciare in quest'aula". 
 

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