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Venerdì, 19 Aprile 2024

Violetto Gorrasi

Giornalista

Le accuse (sbagliate) di Enrico Mentana ai "furbastri" del vaccino

Enrico Mentana scrive con orgoglio di non avvalersi di un social media manager per la sua pagina Facebook: "La curo direttamente". Forse - azzardiamo, se non è lesa maestà! - farebbe bene invece a farsi dare una mano da un esperto, o quantomeno da qualcuno che vagli ciò che il direttore del tg di La7 "passa" e scrive sui social mediamente ogni due ore, se non altro per evitare una figuraccia come quella che ha fatto oggi sui numeri delle dosi di vaccino somministrate finora in Italia e sui presunti "furbastri" che hanno saltato la fila (tre su dieci, dice). O forse farebbe bene a continuare a curare la sua pagina Facebook da sé, ma verificando le notizie prima di gridare allo scandalo: sarebbe il minimo, dopotutto, per un direttore così esperto e seguito anche sui social.

Ma veniamo al dunque. Enrico Mentana ha scritto: "Come si temeva, e come avevo denunciato ieri: su un totale di 1.312.275 dosi di vaccino fino a ora utilizzate, ben 397.583 sono state iniettate a personale non sanitario e non appartenente alle altre aree a rischio come ad esempio quelle degli ospiti delle Rsa e degli ultraottantenni. La conferma viene dal presidente della federazione degli ordini dei medici. Vuol dire che tre su dieci hanno fatto il vaccino saltando la fila, con l'aiuto indispensabile di chi distribuisce le dosi. Nel discorso di fine anno, Mattaella disse "anch'io mi vaccinerò, quando sarà il mio turno". Un esempio che tanti furbastri si sono ben guardati dal seguire".

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Il direttore del tg di La7 si riferisce a questo allarme lanciato da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), sulla somministrazione dei vaccini. Anelli ha detto che sono, ad oggi, "solamente 790.251 le dosi di vaccino somministrate agli operatori sanitari, su un totale di 1.312.275 (il dato è aggiornato alle 20 di ieri sera, ndr). Ben 397.583 dosi sono state invece iniettate a personale non sanitario e non appartenente alle altre aree a rischio come ad esempio quelle degli ospiti delle Rsa e degli over 80". "È inaccettabile - continua Anelli, nel giorno in cui tocca quota trecento il numero dei medici morti - vedere persone che non svolgono un'attività così rischiosa essere sottoposte al vaccino e osservare una larga parte della professione medica non ancora vaccinata".

Anelli rappresenta i medici e fa una sorta di "protesta di classe". Logico che il presidente dell'Ordine dei medici focalizzi la sua attenzione sul personale sanitario. Ma questo non vuol dire che le "397.583 dosi iniettate a personale non sanitario e non appartenente alle altre aree a rischio come ad esempio quelle degli ospiti delle Rsa e degli over 80" di cui parla Anelli siano state somministrate a tanti furbastri che hanno saltato la fila, come Mentana scrive.

Non c'è stato alcun salto della fila: come da piano vaccinale del governo, il personale non sanitario degli ospedali, delle Asl e delle Rsa (amministrativi, addetti alle pulizie, chi lavora nelle cucine etc) è stato vaccinato per rendere questi ambienti il più possibile immuni al covid. Si tratta di personale che quotidianamente entra in contatto con quello sanitario e per questo ha avuto diritto alla somministrazione. Basta guardare i dati del report vaccini sul sito del governo, scorporati per categoria.

Le reazioni al post di Mentana sono indignate. "Enrico Mentana, non è così - scrive un utente -. È stato vaccinato tutto il personale che gira negli ospedali. Operatori tecnici, amministrativi, personale dei servizi pulizie appaltati. Non è personale sanitario propriamente detto, ma lavora nei reparti. Non hanno, non abbiamo, saltato nessuna fila, siamo stati chiamati a farlo. Perché questa idea che ci debba essere per forza uno scandalo? Si può discutere sulla decisione, legittimo, ma non vederci per forza l'illecito".

E un altro utente rimarca: "All'interno degli ospedali non lavorano soltanto medici e infermieri ma anche amministrativi e altri operatori che sono comunque a rischio infezione. È probabile che tra il milione e mezzo di dosi somministrate vi siano state irregolarità (come segnalato ad esempio a Modena) ma le statistiche da lei presentate sono interpretate erroneamente".

Una rettifica sarebbe doverosa.

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