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Giovedì, 25 Aprile 2024
La rotta centrale

"Una missione europea nel Mediterraneo per salvare tutti i migranti"

La ministra degli Esteri tedesca Baerbock: "La morte nel Mediterraneo è la ferita aperta dell'Europa: non siamo riusciti a definire una politica comune". A Cutro 88 morti accertati

Sulla questione dei migranti "per me è molto importante che sia ripristinata una missione europea di salvataggio in mare. Significa anche responsabilizzare i Paesi ai confini esteri della Ue a registrare chi arriva. E quelle persone devono essere trattate in modo umano e occorre salvare chiunque rischi la vita. Infine, la redistribuzione non può essere spontanea, ma espressione di un processo ordinato. Ci vuole umanità e ordine". Lo dice la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock (Verdi), in un'intervista rilasciata a Repubblica e ad altri quotidiani europei.

"Se chiunque provasse solo a immaginare di stare su uno di quei gommoni e di assistere alla morte del proprio figlio nel Mediterraneo, non credo che dormirebbe più sonni tranquilli. La morte nel Mediterraneo è la ferita aperta dell'Europa: non siamo riusciti a definire una politica comune. Per quanto difficile, continueremo a lavorarci ostinatamente. Non possiamo abbandonare i Paesi ai confini esterni della Ue, né quando salvano gli esseri umani in mare, né quando respingono chi arriva alla frontiera ma non ha diritto all'asilo", conclude Baerbock.

Naufragio di Cutro, 88 morti accertati

"Non ho notizie di ritrovamenti di altre vittime nella giornata di domenica. Sfortunatamente, perché spero che vengano trovati tutti per una degna sepoltura". Lo dice all'Adnkronos, a 21 giorni dal terribile naufragio avvenuto a Steccato di Cutro costato finora la vita a 88 persone, Antonio Ceraso, sindaco del comune calabrese. "Sabato col nuovo prefetto siamo andati, con le reliquie di San Francesco, al PalaMilone, dove ci sono ancora 12 salme, fra cui quelle di 5 bambini - racconta il sindaco - parecchie vittime le stanno identificando ancora adesso. Io ho dato la disponibilità del cimitero di Cutro per creare anche il cimitero islamico".

"I sopravvissuti, poco meno di trenta, sono ancora in albergo a Crotone - prosegue Ceraso - rimarranno lì fino a quando non potranno andare via con le salme o fino a che, se ce li hanno, non saranno ritrovati i parenti morti non ancora individuati. In ogni caso, se dovesse esserci la necessità di spostarli, a San Leonardo di Cutro c'è anche la disponibilità di un bene confiscato alla 'ndrangheta. Potrei farli ospitare lì".

Il primo cittadino torna a ribadire quanto già affermato negli scorsi giorni: "Se c’è una cosa che mi ha dato fastidio è la polemica politica - spiega - per me che sono stato sul posto e ho visto, e non riesco a togliermi quelle immagini dalla testa, pensare che si disquisisca sulle parole, sul karaoke, dà fastidio, mi indigna, perché ci sono ancora i morti, non me ne importa nulla del pettegolezzo e delle diatribe politiche".

Ceraso sottolinea, infatti, che "tutti i partiti dell’arco costituzionale sono stati alle prese con il problema dell'immigrazione, quindi dovremmo prendercela con tutti, con l'intero parlamento". E invece no, aggiunge il sindaco, "non dobbiamo perdere di vista il punto centrale, puntiamo i riflettori tutti insieme sull'Europa, chiedendo una volta per tutte di fare sinergia, come abbiamo fatto noi sul territorio". "Operativamente le cose qui vanno bene - osserva il sindaco - c'è sinergia dappertutto, con forze di polizia, volontari che si sacrificano e così via. L'impegno è corale, e non è facile fare i turni giorno e notte".

"Uno dei volani di sviluppo di Cutro è il mare - chiosa - ma come si fa ora, da un punto di vista umano e psicologico, a pensare di andarsi a tuffare in quelle acque quando ancora ci sono 13 o 14 corpi che potranno emergere da un momento all'altro?". 

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