Migranti, Meloni alla Germania: "Non si può fare la solidarietà con i confini degli altri"
La premier al termine del trilaterale con Macron e von der Leyen: "Serve una missione navale in accordo con le autorità del Nord Africa". Poi la stoccata a Berlino: "Accolga i migranti delle Ong tedesche". Schlein: tutti i Paesi europei devono fare la loro parte
"Ho avuto degli scambi con il cancelliere Scholz nella giornata di ieri su questa materia aperta del patto di migrazione e asilo, ma facciamo mezzo passo indietro: per noi la redistribuzione non è mai stata la priorità, per me il problema non si risolverà mai completamente se ogni Paese pensa di scaricarlo su un altro. L'unico modo per risolvere il problema di tutti è il lavoro che noi stiamo facendo sulla dimensione esterna". Lo ha detto la presidente del consiglio Giorgia Meloni, in un punto stampa al termine del trilaterale con Macron e von der Leyen, a margine del vertice sui migranti Med9 a Malta.
La stoccata di Meloni: "Berlino accolga i migranti delle Ong tedesche"
"Siamo stati molto cooperativi sul tema del patto di migrazione e asilo" ha detto la premier tornando a parlare della riunione del Consiglio Ue Affari Interni andato in scena ieri a Bruxelles con l'obiettivo di riscrivere il sistema di accoglienza nelle situazioni di crisi. "Lo abbiamo votato (il testo, ndr) anche perché migliorava per noi le condizioni rispetto alle regole precedenti, poi ieri la Germania è arrivata con alcuni emendamenti, uno in particolare che per noi rappresenta un passo indietro sul tema delle organizzazioni non governative, e abbiamo chiesto di avere tempo, perché non si poteva decidere ieri così". Meloni si riferisce a un emendamento in particolare. All'articolo 1 del regolamento Berlino vorrebbe vedere inserito un paragrafo nel quale in qualche modo si legittima l’attività degli attori non statali - incluse dunque le Ong - senza disciplinare il relativo modus operandi. Una modifica che ha fatto infuriare il governo italiano. E così l'accordo è finito in stand by.
"Io capisco la posizione del governo tedesco" ha commentato Meloni, "ma se loro vogliono tornare indietro sulle regole delle Ong, allora noi proponiamo un altro emendamento in forza del quale il Paese responsabile dell'accoglienza dei migranti che vengono trasportati sulla nave di una Ong è quello della bandiera della nave". E ancora: "Non si può fare la solidarietà con i confini degli altri" ha detto la presidente del consiglio.
"Insistiamo per la missione navale"
Per arginare gli sbarchi secondo Meloni è necessario "riprendere con forza il nostro partenariato con Tunisi, che sta dando segnali di collaborazione molto importanti, su questo bisogna essere concreti e mi pare che le risorse finalmente stiano arrivando. Quello del partenariato è un modello che può essere utilizzato per altri paesi del nord Africa".
"Noi insistiamo per l'attuazione di una missione navale nel Mediterraneo da fare in accordo con le autorità del Nord Africa" ha aggiunto Meloni sottolineando che "la settimana prossima parte la prima tranche di soldi" verso la Tunisia dalla Ue. "Un fatto concreto", segno che "i tunisini hanno fatto fede agli impegni presi". Al termine del trilaterale con Macron e von der Leyen la premier ha espresso ottimismo. "C'è volontà di affrontare con serietà la questione dei migranti, l'approccio è già assodato, io ho posto con chiarezza la questione e le soluzioni che ho sempre raccontato, la discussione è stata su questo e ho visto una convergenza, tra questi paesi, che è totalmente condivisa".
Schlein: "Tutti i Paesi europei devono fare la loro parte"
Se Meloni vorrebbe fermare gli sbarchi, Elly Schlein punta a riscrivere il regolamento di Dublino. "Abbiamo bisogno di un'Europa che integra, un'Europa che sa che chi entra ed arriva in Italia arriva in Europa e tutti i paesi europei devono fare la propria parte sull'accoglienza". Queste le parole della segretaria del Pd intervenuta oggi a Firenze all'iniziativa 'Le città progressiste per un'Europa democratica e solidale' nell'ambito della Festa dell'Unità. "Nessuno potrà sigillare il mare ma quello che possiamo fare è lavorare insieme, superare l'ipocrisia del regolamento di Dublino che è quello che porta centinaia di migliaia di richiedenti asilo nel primo paese europeo dove mettono piede" ha aggiunto.
E ancora: "Dobbiamo stare al fianco dei nostri sindaci - ha detto Schlein - su cui il governo scarica le proprie responsabilità mentre smantella l’accoglienza diffusa che è l’unica buona accoglienza, quella che permette servizi di inclusione, quella che coinvolge i sindaci e le comunità locale, quella che prevede trasparenza sulla rendicontazione dei fondi. Quella è una strada che produce inclusione, non ammassare persone in grandi centri".
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