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Giovedì, 25 Aprile 2024
Strage senza fine

Naufragio di Cutro, recuperato il corpo di una donna: vittime salgono a 89 

Continua ad aumentare il numero delle persone che hanno perso la vita nel naufragio dello scorso 26 febbraio. L'ultimo cadavere è stato avvistato da un peschereccio a poche decine di metri dalla riva

Il corpo senza vita di una donna è stato recuperato in mare, nella zona Steccato di Cutro e Praialonga, nella provincia di Crotone. Il corpo, ormai in avanzato stato di decomposizione, è stato consegnato alla polizia scientifica e al medico legale. Si tratta di un'altra persona che ha perso la vita nel naufragio avvenuto lo scorso 26 febbraio: il numero delle vittime è salito a quota 89. Il cadavere è stato avvistato in mare da un peschereccio, a poche decine di metri dalla riva. La Guardia costiera si è poi occupata di recuperare la salma e di trasportarla nel porto di Le Castella. Sabato 25 marzo alle 15, in piazzale Africa a Steccato di Cutro, il Comune inaugurerà un monumento commemorativo per le vittime del naufragio del 26 febbraio scorso. A seguire, nella chiesa Ss Annunziata, si terrà un concerto solenne in onore delle vittime diretto dal maestro Alberto Veronesi con l'Orchestra sinfonica della Calabria.

Cei: "Controllare e respingere non risolve"

Dopo la tragedia di Cutro, i Vescovi italiani nel Consiglio episcopale permanente sono tornati a parlare del fenomeno dei migranti: "La recente tragedia di Cutro è una ferita aperta che mostra la debolezza delle risposte messe in atto. Il limitarsi a chiudere, controllare e respingere non solo non offre soluzioni di ampio respiro, ma contribuisce ad alimentare irregolarità e illegalità. Servono invece politiche lungimiranti – sul piano nazionale e su quello europeo - capaci di governare i flussi di ingresso attraverso canali legali, ovvero vie sicure che evitino i pericoli dei viaggi in mare, sottraggano quanti sono costretti a lasciare la propria terra a causa della fame e della violenza alla vergogna dei centri di detenzione e diano loro prospettive reali per un futuro migliore.

"In questa ottica - hanno concordato i Vescovi - i corridoi umanitari rappresentano al contempo un meccanismo di solidarietà internazionale e un potente strumento di politica migratoria. Nel ribadire che il diritto alla vita va sempre tutelato e che il salvataggio in mare costituisce un obbligo per ogni Stato, i Vescovi hanno quindi ricordato quanto sia strategica per il bene comune un’accoglienza dignitosa che abbia nella protezione, nell’integrazione e nella promozione i suoi cardini".

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