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Venerdì, 22 Settembre 2023
decreto Caivano

Quando e perché scatta il divieto di usare il cellulare per i ragazzini

È una delle possibilità introdotte con il cosiddetto "decreto Caivano" per il contrasto della criminalità giovanile. Chi decide e in quali casi è possibile

Telefono cellulare vietato per i ragazzini ritenuti "pericolosi". È una delle possibilità introdotte con il cosiddetto "decreto Caivano" varato dal Consiglio dei ministri di ieri 7 settembre e che contiene una serie di norme per il contrasto e la prevenzione della criminalità giovanile.

Via libera al "Decreto Caivano"

Si tratta di un pacchetto di norme su più temi: dall'obbligo scolastico alle pene per i ragazzini che vengono trovati con armi o droga. Un "capitolo" riguarda l'uso dei mezzi di comunicazione e si lega a quello che viene chiamato "avviso orale". Vediamo di cosa si tratta.

L'avviso orale è un provvedimento con il quale il questore avvisa oralmente il soggetto, ritenuto socialmente pericoloso, che esistono indizi a suo carico, invitandolo a mantenere una condotta conforme alla legge.  

Oggi l'avviso orale è previsto per i maggiorenni che si ritiene vivano, anche in parte, con i proventi di attività delittuose e commettano reati che offendono o mettono in pericolo l'integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica. Con le nuove norme, l’avviso orale è reso applicabile anche ai minorenni a partire dai 14 anni.

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Il decreto prevede che il questore "possa proporre all'autorità giudiziaria di vietare, a determinati soggetti di età superiore ai 14 anni, di possedere o utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce quando il loro uso è servito per la realizzazione o la divulgazione delle condotte che hanno determinato l'avviso orale". Se il minorenne non rispetta le prescrizioni dell'avviso orale, può essere applicata la sanzione penale prevista per i maggiorenni (reclusione da uno a tre anni e con multa da euro 1.549 a euro 5.164).

Si introduce poi una figura di ammonimento analogo a quello previsto in materia cyber-bullismo per "intercettare alcune condotte illecite realizzate fisicamente da minorenni nei confronti di altri minori, con particolare riguardo alle fattispecie di percosse, lesioni, violenza privata e danneggiamento".

Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri n. 49 foto Palazzo Chigi

"Si sta diffondendo a macchia d'olio la criminalità minorile, dovevamo intervenire. Tutte queste norme - spiega la premier Giorgia Meloni - vengono viste come repressive, ma sono anche di prevenzione. Se l'uso dei minorenni si è allargato nelle pratiche criminali è anche perché la criminalità organizzata sapeva che non ci sarebbero state particolari conseguenze. La criminalità organizzata si è fatto scudo dei giovani, serve un freno". 

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