rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
C'è una connessione? / Israele

Cos'è questa storia della miocardite e del vaccino Pfizer

Il ministero della Salute di Israele afferma che c'è una connessione tra i casi di miocardite diagnosticati a 275 giovani maschi al di sotto dei 30 anni e la somministrazione dei sieri a mRNA. Cosa c'è di vero?

C'è una connessione tra i casi di miocardite diagnosticati a 275 giovani maschi al di sotto dei 30 anni e la somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech? Haaretz ha scritto che il ministero della Sanità di Israele ha reso noto di aver trovato un numero importante di miocarditi in giovani uomini che avevano ricevuto il siero. E che probabilmente queste sono legate all'immunizzazione. 

Cos'è questa storia della miocardite dopo il vaccino Pfizer

Una tesi smentita da Pfizer che, citata da Haaretz, ha sottolineato di non aver osservato un tasso più alto della malattia di quanto normalmente si riscontra nella popolazione generale. I casi in Israele - ha detto il ministero - sono stati 275 tra il dicembre dello scorso anno e il maggio 2021 su oltre 5 milioni di vaccinati. La maggior parte dei pazienti - secondo lo studio effettuato dal ministero - non sono stati più di 4 giorni in ospedale e il 95% di questi casi sono stati definiti leggeri. Lo studio del ministero ha quindi rilevato che "c'è un probabile legame tra chi ha ricevuto la seconda dose di Pfizer e la miocardite nei giovani uomini tra i 16 e i 30 anni". La Pfizer - citata dal quotidiano - ha risposto di essere a conoscenza dello studio israeliano aggiungendo che non è stato stabilito un link causale tra vaccino e infiammazione.  

La miocardite è un'infiammazione del tessuto muscolare del cuore (miocardio) che a differenza della maggior parte delle cardiopatie tende a colpire più spesso i giovani. A volte può decorrere inosservata, frequentamente guarisce senza terapie mentre in qualche occasione può presentarsi in forma grave. I suoi sintomi sono variabili. Nella forma più lieve possono essere conseguenti a un'infezione virale e si può associare a febbre e stanchezza. Nelle forme più gravi si sviluppa uno scompenso cardiaco caratterizzato da mancanza di fiato, pressione bassa e inappetenza. A volte può evolvere fino al ricovero in terapia intensiva. Anche le aritmie - che possono essere un primo sintomo della miocardite - rientrano tra i sintomi della malattia. Ma il più delle volte la malattia si manifesta attraverso un dolore toracico simile all'infarto, dal momento che vi sono alterazioni dell'elettrocardiogramma, e compaiono nel sangue alcune proteine normalmente contenute nelle cellule miocardiche.

La diagnosi si può avere soltanto con la biopsia miocardica che però raramente viene eseguita perché richiede una manovra invasiva. Considerando il decorso spesso spontaneamente benigno, si preferisce la risonanza magnetica. Non c'è una terapia specifica ma tutto dipende dalle cause: se c'è un'infiammazione di natura tossica bisogna interrompere l'assunzione della sostanza che l'ha causata. Se si associa all'autoimmunità si possono utilizzare i cortisonici, gli immunosoppressori o i farmaci ad azione biologica. L'insufficienza cardiaca, se presente, va trattata in specifico. 

La miocardite e il vaccino Pfizer: cosa c'è di vero

Un gruppo di consultazine dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti ha raccomandato di effettuare ulteriori studi sul possibile legame tra i vaccini a mRNA (ovvero Pfizer e Moderna) e la miocardite. I sistemi di monitoraggio USA non hanno trovato un'incidenza maggiore di casi nei vaccinati rispetto al resto della popolazione, ma il gruppo di ricerca ha dichiarato che potrebbe essere comunque un potenziale evento avverso. Intanto in Israele si va verso la vaccinazione dei giovani di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Secondo i media israeliani la decisione potrebbe arrivare già domenica. In Israele il 55% della popolazione è già stato vaccinato. 

A fine maggio Andrea Crisanti dell'Università di Padova aveva parlato del possibile legame tra miocardite e giovani vaccinati con Pfizer e Moderna: "Ci sono notizie allarmanti come quelle che arrivano dai Cdc, l'agenzia federale americana per la salute, che segnala casi di miocardite nei giovani vaccinati con Pfizer e Moderna". Casi rarissimi e lievi, "ma da non sottovalutare, perché potrebbero influire sulle decisioni di molti Paesi. Abbiamo già assistito a un balletto simile per le autorizzazioni di AstraZeneca. Con la differenza che i bambini non si ammalano e dunque convincere loro e i loro genitori non sarà scontato".

Invece  Alfredo Guarino, professore ordinario e direttore dell'Hub Pediatrico Regionale Covid dell'Università di Napoli Federico II e responsabile Uoc Malattie Infettive Pediatriche del Policlinico Federico II, insieme al collega infettivologo pediatrico Andrea Lo Vecchio, aveva annunciato che stava conducendo uno studio sui bambini con troponina elevata, a seguito di infezione da Covid. La troponina è un enzima che si presenta quando ci sono problemi cardiaci o proprio una miocardite, che però non era stata riscontrata nei bambini in cui è stato rilevato alto il valore della troponina da parte di Guarino e Lo Vecchio. 

Lo studio italiano sulla miocardia e il vaccino Pfizer

"Anche se i dati di questi eventi sono molto preliminari, non credo possibile che ci sia un legame con il vaccino", aveva spiegato all'agenzia Dire però Guarino. "Dobbiamo pensare che questo è un evento raro, rarissimo, che resta tra il novero delle ipotesi molto remote, mentre la possibilità di incontrare il Covid, se non si è vaccinati, è una certezza. Il virus è così infettivo e diffuso che non è evitabile", tiene a precisare il direttore di malattie infettive del Policlinico napoletano. Quanto alla ricerca invece "i dati che analizzeremo- specifica Guarino - arricchiranno il panorama degli studi perché per la prima volta viene inserita la valutazione della troponina nella sorveglianza cardiaca da Covid, un parametro da monitorare anche per il bambino". 

"Nei mesi scorsi abbiamo ricoverato per Covid circa 200 bambini, 70 sotto i tre mesi, tutti più o meno in buone condizioni - aveva spiegato Guarino -. A novembre notammo che in questi neonati c'erano valori molto alti di troponina, che è un enzima cardiaco e che compare in condizioni di miocardite, ovvero in persone affette da problemi cardiaci. Abbiamo quindi avviato un'indagine, da novembre fino a gennaio, su questi piccoli pazienti, e la troponina è risultata presente con valori significativi in una percentuale di bambini del 15%, tanto che abbiamo svolto accurate indagini, con elettro ed ecocardiogramma ma evitando esami invasivi, e pian piano i valori del bio-marcatore stanno rientrando. Resta però il problema dell'interpretazione e della presenza sul lungo termine di questo enzima". "Per questa ragione abbiamo avviato uno studio che sarà pronto entro l'estate". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cos'è questa storia della miocardite e del vaccino Pfizer

Today è in caricamento