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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Covid-19

Il mix di vaccini sotto i 60 anni per la seconda dose: "Eviterà almeno una quindicina di trombosi"

C'è il via libera del ministero della Salute al mix di vaccini sotto i 60 anni per la seconda dose a chi ha ricevuto la prima di J&J o AstraZeneca. Abrignani spiega che la vaccinazione eterologa non è un inedito: "È successo per i vaccini contro l'epatite B, il meningococco C e per l'antinfluenzale che ripetiamo ad ogni stagione". Pfizer studia i casi dei vaccinati contagiati 

"Sono soddisfatto dei suggerimenti del Cts, di cui faccio parte. Probabilmente eviteranno almeno una quindicina di trombosi da vaccino considerando che le dosi sarebbero andate a una decina di milioni di persone". L'immunologo Sergio Abrignani commenta il no ai vaccini a vettore virale sotto i 60 anni e il sì al mix delle dosi in un'intervista al Corriere della Sera. Intanto c'è il via libera del ministero della Salute al mix di vaccini sotto i 60 anni per la seconda dose a chi ha ricevuto la prima di J&J o AstraZeneca. Si adegua anche la Campania. Pfizer studia i casi dei vaccinati contagiati.

C'è il via libera del ministero della Salute al mix

"Stiamo riprogrammando con le Regioni, dando supporto nelle riprenotazioni e andando a bilanciare con riserve strategiche. Abbiamo bilanciato con 11 Regioni per mitigare i disagi ai cittadini", spiega il commissario Figliuolo. Si lavora all'ipotesi di arrivi anticipati di dosi Pfizer e Moderna. Si svolgerà in settimana il Cdm che darà il via libera al green pass, mentre l'Italia si prepara ad essere tutta zona bianca dal 21 giugno. Zona gialla addio.

Abrignani spiega che la vaccinazione eterologa non è un inedito: "È successo per i vaccini contro l'epatite B, il meningococco C e per l'antinfluenzale che ripetiamo ad ogni stagione, come fossero tanti richiami. Accade normalmente che il tipo di vaccino venga cambiato senza aver fatto studi registrativi di fase 3, sull'uomo, delle combinazioni ma solo per il singolo richiamo. Nel corso degli anni le tecnologie sono cambiate eppure abbiamo continuato a utilizzare il mix che funziona sul piano della copertura e della risposta anticorpale. Principi di base della vaccinologia".

"Il mix per i vaccini antiCovid prima che in Italia è stato approvato in Germania, Canada, Francia, Svezia, Spagna, Norvegia e Finlandia. Le evidenze di sicurezza ed efficacia sono state riaffermate da studi che riportano i dati raccolti su diverse centinaia di persone. Confermano quello che ci aspettavamo e cioè che il mix è piu potente a parità di sicurezza". Quanto ad Astrazeneca secondo l'esponente del Cts: "Non è giustificato condannarli, sono efficaci e sono serviti al Regno Unito per passare da 1.500 morti al giorno a poche unità. Prevengono del 70% le forme lievi di malattia (un po' meno del 90% dei vaccini a Rna) e il 95-98% delle forme gravi, esattamente come Pfizer e Moderna".

Sugli effetti collaterali gravi quali la "Vitt", cioè una trombosi Abrignani dice: "Dopo la prima dose di AstraZeneca, su 25 milioni di persone in Gran Bretagna, si è osservato un caso ogni 70-100 mila vaccinati. Con la seconda dose, su 14 milioni di persone, un caso ogni 600 mila. Per J&J i dati più completi sono quelli americani di metà maggio: 30 casi su 9,6 milioni di vaccinati, circa 3 ogni milione di vaccinati, e in Italia su 1,1 milioni di vaccinati ne abbiamo avuti tre. Queste trombosi inizialmente determinavano una mortalità fra il 20 e il 30%, che però oggi è scesa di molto perché ne abbiamo capito il meccanismo dipendente da risposta immunitaria abnorme. Le curiamo da subito con immunoglobuline endovena e cortisone. Questi fenomeni si concentrano tra i 18 e i 55 anni, soprattutto sulle donne, e sono dovuti a meccanismi di autoimmunità non ancora ben compresi".

Magrini (Aifa): "Il termine sperimentazione ha echi non sempre totalmente rassicuranti"

Con le seconde dosi eterologhe di vaccini anti Covid "stiamo sicuramente tranquilli, ma soprattutto dobbiamo stare più tranquilli. In questa fase di pandemia la scelta è stata fatta per evitare che a popolazioni giovani siano potenzialmente offerti vaccini che hanno un rischio molto remoto di un evento grave, la sicurezza è stata privilegiata per garantire a tutti vaccini massimamente sicuri. La fiducia e il massimo della tranquillità è il messaggio da dare". Lo ha detto il direttore generale dell'Aifa Nicola Magrini a Rai News 24.

"Il termine sperimentazione - ha spiegato - ha echi non sempre totalmente rassicuranti: sono studi clinici fatti con il massimo rigore etico e non erano particolarmente problematici. Il dubbio era se si sarebbero riscontrati maggiori effetti indesiderati e di che entità e sono per lo più effetti lievi o moderati: la sicurezza sulla somministrazione è molto elevata e anche quella a lungo termine, cioè il mix vaccinale, va escluso che sia problematico alla luce dei dati disponibili. Avere preferito per massima cautela questo trasferimento sulla seconda dose è stato un principio misto di equità, tutti uguali, e tutti massimamente rassicurati dal ricevere il vaccino migliore privo di questi rarissimi effetti indesiderati, per i quali quando la pandemia era molto grave si era invece deciso di offrire loro un vaccino altamente efficace e anche sicuro".

Pfizer studia i casi dei vaccinati contagiati 

La casa farmaceutica Pfizer sta studiando i rari casi in cui le persone vaccinate sono state infettate nuovamente dal coronavirus. Lo studio serve a determinare quando effettuare il richiamo del vaccino e quante dosi di richiamo sono necessarie. "Guarderemo i dati del mondo reale per aiutarci a capire i cambiamenti nell'efficacia del vaccino", ha detto David Swerdlow, responsabile dell'epidemiologia clinica per i vaccini Pfizer, spiegando che si monitoreranno da vicino queste persone e si utilizzeranno "dati immunologici e dati clinici" per decidere quale piano adottare. Secondo i dati raccolti da Bloomberg, alla fine di aprile ci sono stati oltre 10.000 casi di persone che sono state infettate dal virus dopo aver ricevuto il vaccino Pfizer.

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