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Venerdì, 29 Marzo 2024
I dati

Già 333 morti sul lavoro dal 1º gennaio: "Fermate questa strage"

I dati sono dell'Osservatorio indipendente di Bologna, che da 16 anni monitora le vittime di incidenti sul lavoro. La Cgil: "Gli incontri che il governo ha promosso mesi fa con i sindacati non hanno avuto continuità"

Non è una novità: è una strage quotidiana, che non si ferma mai. Nell'ultima settimana, dal 22 al 28 maggio, sono stati 32 i morti sui luoghi di lavoro. Dall'inizio dell'anno sono deceduti complessivamente 563 lavoratori, di cui 333 morti sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi. I dati sono dell'Osservatorio indipendente di Bologna, che da 16 anni monitora le vittime di incidenti sul lavoro, mettendo nel conto anche i non assicurati all'Inail e i lavoratori in nero. Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499: 757 sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere. Le donne morte per infortunio sono state 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi. Gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia, gli stranieri oltre il 15%.

I continui incidenti sul lavoro, infortuni mortali registrati nelle regioni del nord come in quelle del sud, secondo la Cgil confermano "il mancato rispetto di norme e regole nei luoghi di lavoro. La sicurezza - aggiunge la confederazione - parte dalla prevenzione e dalla vigilanza, dalla medicina di prevenzione per la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, tagliate da anni insieme al servizio sanitario nazionale. Occorre investire in salute e sicurezza”.  "Come era prevedibile, gli incontri che il governo ha promosso mesi fa con i sindacati non hanno avuto continuità e alcun esito. E ora - conclude la Cgil - i ritardi nella definizione di interventi e azioni necessari a mettere fine a questa strage non sono più accettabili. Basta morti sul lavoro".

Altri sindacati puntano il dito contro la precarietà, chiedono controlli veri e l'istituzione del reato di omicidio sul lavoro. Urla nel silenzio. Per ora solo parole, quel che resta è il pianto straziante di genitori, mogli, figli rimasti soli. "Il lavoro spesso è precario, insicuro. Cancellato l'art. 18 sono aumentati i rischi di omicidi sul lavoro. Non chiamatele morti bianche, sono quasi sempre omicidi", commenta l'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Il silenzio del governo sul record di morti per lavoro di giovedì scorso (5 in meno di 24 ore) ha colpito molti osservatori. Probabilmente solo un'informazione puntuale e senza sconti su un tema così importante, che non affronti le morti sul lavoro con emotività ma che incalzi imprenditori e istituzioni a suon di dati, può dare la sveglia.

C'è poco da parlare e tanto da fare e, soprattutto, solo dalla collaborazione di tutti possono nascere le migliori soluzioni. Altrimenti, si rischia di restare alla situazione attuale: morti "quotidiani", e brevi di cronaca.

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