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Giovedì, 18 Aprile 2024
Come stanno le cose

No, la multa di 100 euro a chi è senza vaccino non arriva oggi

Dal 1º febbraio parte il meccanismo di sanzioni per oltre 1,5 milioni di ultracinquantenni no-vax. Ma i tempi, annunci "spot" a parte, sono tutt'altro che celeri

Scatta da oggi il meccanismo di multe per oltre 1,5 milioni di ultracinquantenni obbligati a fare il vaccino contro il Covid. La stretta da oggi 1 febbraio riguarda in particolare gli over 50 che non si sono sottoposti al vaccino obbligatorio. Per loro è prevista una sanzione una tantum di 100 euro, come deciso dal decreto che ha imposto l'obbligo vaccinale per quella fascia d'età. Esentate tutte le persone che non hanno fatto il vaccino per motivi di salute, salvo presentazione di una certificazione medica. Come funzionano queste multe? Da quando partono? I controlli per le sanzioni saranno fatti a campione e le multe saranno inviate dall'Agenzia delle entrate dopo eventuale segnalazione del Ministero della Salute.

I tempi, annunci "spot" a parte, sono tutt'altro che celeri. Infatti prima che scatti la multa di 100 euro passerà del tempo perché il meccanismo adottato prevede alcuni passaggi ben definiti. L’invio della cartella è previsto entro 180 giorni. Prima è necessario predisporre una lista che verrà elaborata a partire da oggi dal ministero della Salute e conterrà coloro che non risultano in regola con l’obbligo.

C'è anche un secondo passaggio, che spetta all’agenzia delle Entrate-Riscossione: dopo aver ricevuto l’elenco, il Fisco predispone una comunicazione preventiva, di fatto una sorta di lettera di messa in mora, con la quale avvisa il contribuente che potrebbe essere multato. Il cittadino avrà 10 giorni per contestare o replicare.  La risposta andrà fornita sia all’Asl che ad Agenzia Entrate Riscossione e bisognerà allegare eventuali certificati di esenzione dall’obbligo vaccinale.

L’Asl ha un termine perentorio di 10 giorni per verificare le certificazioni prodotte, anche a seguito di un contraddittorio eventuale con l’interessato, e se del caso comunicare all’Ader la fondatezza delle stesse. Se la Asl non risponderà o non confermerà l’esenzione, l’Agenzia delle Entrate Riscossione notificherà, presso la residenza del cittadino, entro i 180 giorni successivi, "un avviso di addebito, con valore di titolo esecutivo".

Se il cittadino intende opporsi alla sanzione comminatagli da Agenzia Entrate Riscossione deve rivolgersi al giudice di pace entro 30 giorni dal ricevimento dell’avviso di addebito. Nel corso del giudizio, il cittadino dovrà dimostrare di essere esonerato dalla vaccinazione obbligatoria. A tal fine dovrà procurarsi una relazione redatta da un medico che possa fungere da consulente di parte. È verosimile che il giudice nomini un CTU, ossia un consulente tecnico d’ufficio i cui costi però saranno anticipati dal ricorrente e che si andranno a sommare all’importo del contributo unificato per l’avvio del giudizio pari a 43 euro.

Le multe in Italia sono più basse che in altri paesi, in caso di mancata vaccinazione in una fascia di età in cui sarebbe obbligatoria: in Grecia la sanzione può arrivare fino a 100 euro. Ma al mese. La scelta dell’esecutivo per convincere gli irriducibili a vaccinarsi, ha sì ridotto la platea dei no vax, ma non è riuscita a dare la spallata che ci si aspettava.

Sempre sul fronte multe, per le persone che accederanno senza Green pass ai servizi e alle attività in cui è obbligatorio averlo da oggi, è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro. Inoltre, a partire dal 15 febbraio 2022, per gli over 50 che saranno trovati sul posto di lavoro senza green pass rafforzato ci sarà una sanzione compresa tra 600 e 1.500 euro. E i lavoratori che comunicano di non avere la certificazione saranno considerati assenti ingiustificati e non riceveranno lo stipendi. 

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