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Giovedì, 25 Aprile 2024
Minimo storico

Nascite al palo in Italia: nuovo record negativo

Rispetto al 2008 sono diminuite di oltre il 30%

In Italia la natalità resta al palo. Nel 2021 le nascite della popolazione residente sono state 400.249, circa 4.500 in meno rispetto al 2020 (-1,1%). Anche nel 2021 c’è stato un nuovo superamento, al ribasso, del record di denatalità, secondo quanto rileva l'Istat nel rapporto sulla Natalità e fecondità della popolazione residente relativo al 2021. Dal 2008, si legge nel rapporto, le nascite sono diminuite di 176.410 unità (-30,6%). Questa diminuzione è attribuibile per la quasi totalità alle nascite da coppie di genitori entrambi italiani (314.371 nel 2021, quasi 166 mila in meno rispetto al 2008).

Nel complesso, a diminuire sono soprattutto le nascite all’interno del matrimonio, pari a 240.428, quasi 20 mila in meno rispetto al 2020 e 223 mila in meno nel confronto con il 2008 (-48,2%). Ciò è dovuto innanzitutto al forte calo dei matrimoni, che si è protratto fino al 2014 (con 189.765 eventi a fronte dei 246.613 del 2008) per poi proseguire con un andamento altalenante. A ciò va aggiunto che nel 2020 la pandemia ha indotto molte persone a rinviare o a rinunciare alle nozze al punto da sì che il numero dei matrimoni si sia pressoché dimezzato (-47,4%).

In calo il numero dei primi figli

Nel 2021 i primi figli ammontano a 186.485, il 46,6% del totale dei nati. La fase di calo della natalità avviatasi nel 2008 ha portato a una progressiva contrazione dei primogeniti che sono il 2,9% in meno sul 2020 (-5.657) e il 34,5% in meno sul 2008. Nello stesso arco temporale i figli di ordine successivo al primo sono diminuiti del 26,8%. Lo rileva l'Istat nel rapporto sulla Natalità e fecondità della popolazione residente - Anno 2021'.

La forte contrazione dei primi figli rispetto al 2008 interessa tutte le aree del Paese, ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano che presenta un lieve aumento, ed è superiore a quella riferita a tutti gli ordini di nascita in quasi tutte le regioni italiane del Nord e del Centro. Tale fenomeno testimonia la difficoltà che hanno le coppie, soprattutto le più giovani, nel formare una nuova famiglia con figli; problematica diversa rispetto all’inizio del millennio quando la criticità riguardava soprattutto il passaggio dal primo al secondo figlio.

Al Centro spetta il primato della denatalità complessiva (-34,3%) e dei nati del primo ordine (-38,2%), con l’Umbria che presenta la diminuzione più accentuata (-36,7% nel complesso e -40,5% per il primo ordine). Anche le regioni del Nord registrano diminuzioni significative, con il calo maggiore in Valle d’Aosta (-42,6% nel complesso e -48,4% per il primo ordine).

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