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Giovedì, 25 Aprile 2024
Strage in mare / Crotone

La strage di migranti e i soccorsi arrivati troppo tardi

Aperta un'inchiesta sui fatti di Cutro, col mare diventato una tomba per decine di persone. La segnalazione di Frontex e la posizione della guardia costiera: "Regole complesse"

Il Palasport di Crotone è diventato una camera ardente, dove si trovano le salme recuperate dopo il naufragio di domenica all'alba a Steccato di Cutro. Il bilancio aggiornato alla tarda mattinata di mercoledì 2 marzo è di 67 vittime. L'ultimo a essere stato recuperato è il cadavere di una bambina. Le ricerche proseguono e si temono, complessivamente oltre cento vittime. 

La strage di migranti, dubbi sulla macchina dei soccorsi

Non si spengono intanto le polemiche sui soccorsi. Quella di Cutro, era una strage che si poteva evitare? Ci sono stati ritardi od omissioni che hanno condannato alla morte donne, uomini e bimbi? Frontex, guardia costiera, guardia di finanza sono tutti attori di questa vicenda. Chi doveva fare cosa? Chi ha deciso quando e come intervenire?

Questa la ricostruzione dell'Ansa. La mail con cui Frontex - alle 23.03 di sabato sera - comunicava l'avvistamento del barcone carico di migranti poi naufragato a 100 metri dalla spiaggia di Cutro, non indicava il numero di presenze a bordo sottolineando solo che vi potessero essere "possibili altre persone sotto coperta". Nel messaggio, inoltre, Frontex indicava una "buona galleggiabilità" dell'imbarcazione.

La mail parte dal quartier generale dell'Agenzia a Varsavia sabato 25 febbraio alle 23.03 e ha come destinatario l'International coordination center di Frontex in Italia che si trova a Pratica di Mare ed è un organismo interforze. Per conoscenza, la mail viene inviata anche ad altri 26 indirizzi, tra i quali quello dell'Italian maritime rescue coordination centre (Imrcc) e alla centrale operativa della Guardia di Finanza.
Ma cosa dice la mail? Che alle 21.26 di sabato l'aereo Eagle1 individua un'imbarcazione con motore entrobordo di colore "irriconoscibile". Ci sono poi una serie di informazioni addizionali: la "gallegiabilità" dell'imbarcazione è "buona", non ci sono persone in mare e "non è visibile" la presenza di giubbotti di salvataggio. Infine, i piloti dell'aereo segnalano che grazie al sistema di monitoraggio satellitare è stata rilevata "una chiamata satellitare dall'imbarcazione alla Turchia". L'ultima indicazione che viene data da Frontex è che è stata rilevata dai "portelli aperti a prua una significativa risposta termica". Poi l'Agenzia allega tre immagini, una con la posizione e due dell'imbarcazione. 

Il comandante della Capitaneria: "Abbiamo seguito le regole"

Vittorio Aloi, comandante della Capitaneria di Porto di Crotone, incalzato dai cronisti ribadisce quella che è la posizione del Corpo: "Crediamo di avere operato anche in questo caso secondo le nostre regole di ingaggio". All'AdnKronos dice: "Sono molto provato umanamente e anche molto amareggiato ma professionalmente sono a posto. Mi dispiace leggere che non avremmo fatto il soccorso. Puoi avere salvato 100 mila persone ma se poi non riesci a salvare una famiglia, un bambino e una giovane donna, ti fa sembrare inutile il tuo lavoro".

Poi, parlando dell'inchiesta aperta dalla Procura di Crotone sul naufragio dice: "Saremo sentiti e ci farà piacere chiarire, chiariremo a chi dovere quando ce lo chiederanno". E alla domanda sul perché non abbiano agito nonostante la segnalazione della sera prima, il sabato 25 febbraio, di una imbarcazione 'distress', cioè in pericolo, nello Ionio, replica: "Non mi risulta che si trattasse di una segnalazione di distress, sapete che le operazioni le conduce la Guardia di finanza finché non diventano comunicazione di Sar (di salvataggio ndr). Io non ho ricevuto alcuna segnalazione". 

A chi gli chiede del rimpallo si responsabilità replica: "Non posso dire nulla, la Guardia costiera ha fatto un comunicato stampa e c'è scritto tutto e bene e lo capiamo tutti. C'è una inchiesta della Procura che non riguarda noi. Se e quando saremo chiamati a dare la nostra versione atti alla mano, brogliacci etc, noi riferiremo". E poi ricorda che quel giorno "c'era mare forza 4". "Le motovedette avrebbero potuto navigare anche con mare forza 8", ammette. Della ricostruzione dei fatti non mi posso permettere di anticipare le conclusioni, stiamo rifacendo tutto il percorso dei fatti e riferiremo". E ancora: "Non è vero che non siamo intervenuti, dovreste conoscere gli accordi a livello ministeriale". E poi, visibilmente emozionato dice: "Di ogni esperienza negativa si potrà fare tesoro...".  

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