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Martedì, 23 Aprile 2024
I dati Gimbe

Crollano le nuove vaccinazioni: l'obbligo non scalfisce i no vax, in 7 milioni senza neppure una dose

Gli oltre 2 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave rappresentano il vero tallone d’Achille che alimenta i ricoveri in area medica e in terapia intensiva

Nell'ultima settimana (19-25 gennaio) si registra un crollo dei nuovi vaccinati: 355.309 rispetto ai 514.324 della settimana precedente secondo i dati raccolti dalla Fondazione Gimbe che rileva come quasi la metà dei nuovi vaccinati riguardi i soggetti pediatrici. Il 43,9% delle prime dosi è infatti rappresentato dalla fascia 5-11.

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Nonostante la recente introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 i nuovi vaccinati in questa fascia sono appena 96.957 (-25,6% rispetto alla settimana precedente), poco più di 13mila al giorno dopo il picco di 19.879 raggiunto lo scorso 15 gennaio. Se da una parte è necessario considerare che il calo delle nuove vaccinazioni è inevitabilmente legato al rinvio delle prenotazioni vaccinali degli studenti in isolamento, è importante rilevare come al 18 gennaio sono ancora 7,8 milioni le persone senza nemmeno una dose di vaccino: 2,58 milioni della fascia 5-11 anni e 724 mila della fascia 12-19 che influenzano la sicurezza delle scuole, oltre a 2 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave, il vero tallone d’Achille che alimenta i ricoveri in area medica e in terapia intensiva.

Chi sono i no vax

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Questo nonostante i dati dell’Istituto Superiore di Sanità dimostrano l'efficacia vaccinale. Nelle persone vaccinate con ciclo completo (più eventuale dose di richiamo), rispetto a quelle non vaccinate, nelle varie fasce d’età si riduce l’incidenza di diagnosi (del 28-75,2%), ma soprattutto di malattia grave (del 75,2-90,7% per ricoveri ordinari; del 91,1-96,2% per le terapie intensive) e decesso (dell’84,2-93,5%). In particolare:

  • l’efficacia sulla diagnosi scende progressivamente dal 66,1% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni al 34,7% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi risalire al 66,7% dopo il richiamo;
  • l’efficacia sulla malattia severa scende progressivamente dal 94,9% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni all’88,6% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi risalire al 97,5% dopo il richiamo.

Risulta pertanto importante considerare la necessità del booster che ad oggi copre il 78% della popolazione vaccinabile con 31.138.488 terze dosi somministrate alla media di 441.180 somministrazioni al giorno. Nette le differenze regionali: dal 70,8% della Sardegna all’86,7% della Valle D’Aosta.

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