Variante Omicron: i vaccini sono efficaci contro la mutazione B.1.1.529?
Gli scienziati sudafricani ritengono probabile che i livelli di protezione "contro il ricovero e la morte" si mantengano elevati. Ma per ora gli esperti ne sanno poco (e restano cauti). Dati più affidabili dovrebbero arrivare tra 2 settimane da Pfizer-BioNTech
La nuova variante B.1.1.529 è stata finora rilevata in oltre 80 campioni, ma i casi reali potrebbero essere molto di più. Ciò che più preoccupa del nuovo ceppo scoperto in Sudafrica (ribattezzato 'Omicron' dall'Oms) è la presenza di oltre 30 mutazioni solo nella regione della proteina Spike, responsabile dell'ingresso del coronavirus Sars-CoV-2 nelle cellule umane. Benché manchino dati solidi, gli esperti temono che la variante B.1.1.529 possa essere più contagiosa di Delta e sia in grado di sfuggire almeno in parte alla protezione fornita dei vaccini. Si tratta ovviamente del "worst-case scenario", ovvero della peggiore delle ipotesi: di certezze al momento non ce ne sono.
I casi accertati della variante B.1.1.529
Ci stiamo fasciando la testa troppo presto? Facciamo un passo indietro e cerchiamo di mettere in ordine le informazioni di cui disponiamo. Ieri, 25 novembre, spiegano in una nota gli esperti dei Cdc africani, "l'Istituto nazionale per le malattie trasmissibili (Nicd) in Sudafrica ha annunciato il rilevamento di una nuova variante del virus Sars-CoV-2, a seguito del sequenziamento genomico. Il suo emergere coincide con un improvviso aumento dei casi nella provincia di Gauteng negli ultimi giorni ed è quindi attentamente monitorato dalle autorità sanitarie sudafricane".
Al 25 novembre la variante Omicron era presente in 77 campioni raccolti tra il 12 e il 20 novembre dalla provincia sudafricana di Gauteng, 4 campioni invece arrivano dal Botswana e 1 campione in cui è presente la nuova variante è stato segnalato a Hong Kong.
"La variante B.1.1.529 mostra più mutazioni nel genoma del virus", ribadiscono gli esperti dei Cdc africano. "Alcune sono state rilevate in varianti precedenti, come Alfa e Delta, e sono state associate ad una maggiore trasmissibilità ed evasione immunitaria". Un caso di B.1.1.529 è stato segnalato anche in Israele dove la nuova variante è stata identificata su un cittadino proveniente dal Malawi. Le autorità sanitarie israeliane sospettano che anche altri due persone potrebbero essere state contagiate dalla stessa variante e per questo dovranno restare in quarantena fino all'esito dei test. Un altro caso della nuova mutazione è stato identificato anche in Belgio: si tratta di una donna sintomatica non vaccinata tornata dall'Egitto con scalo in Turchia
Variante B.1.1.529, il Nicd: "Probabile che la protezione resti alta contro ricovero o morte"
In attesa di capire se B.1.1.529 sia più o meno più trasmissibile di Delta (ci sono dei sospetti, ma nessuna certezza), gli scienziati sono al lavoro per verificare anche se - e in che modo - questa nuova mutazione possa sfuggire all’immunità indotta dai vaccini. "Sulla base della nostra comprensione delle mutazioni in questo lignaggio, è probabile una fuga immunitaria parziale, ma è probabile che i vaccini offriranno ancora alti livelli di protezione contro il ricovero e la morte", si legge sul sito del National Institute for Communicable Diseases (NICD) sudafricano che ha pubblicato una pagina di domande e risposte per fare chiarezza sulla nuova variante.
Quanto alla sintomatologia indotta dal nuovo ceppo, "attualmente non sono stati riportati sintomi insoliti a seguito dell'infezione con la variante B.1.1.529 e, come con altre varianti - afferma l'Istituto - alcuni individui sono asintomatici".
Ecdc: "La nuova variante potrebbe indebolire i vaccini"
Secondo gli scienziati sudafricani dunque ci sono buone probabilità che i vaccini proteggano contro le forme gravi causate dalla mutazione Omicron. Ma mancano dati solidi per affermarlo con certezza. Meno ottimisti sono gli esperti dell'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). Sulla base delle prove disponibili, la variante sudafricana potrebbe essere associata a una trasmissibilità molto elevata e anche a un indebolimento dell'azione dei vaccini ma non a un'infezione più grave. L'Agenzia Ue sottolinea però che si tratta di informazioni preliminari e dunque da prendere con estrema cautela.
"Il 25 novembre 2021 - spiega l'ente - l'Ecdc ha designato la variante di Sars-CoV-2 appartenente al lignaggio Pango B.1.1.529, come variante di interesse (Voi). Si teme che l'elevato numero di cambiamenti delle proteine Spike possa portare a un significativo cambiamento delle proprietà antigeniche del virus". Il gruppo tecnico sull'evoluzione dei virus dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si incontra oggi per discutere la variante. "Sulla base di ciò, l'Ecdc deciderà sulla riclassificazione di questa variante".
In attesa di capirne di più gli esperti restano cauti. Parlando a "Che giorno è" su Rai Radio1, l'infettivologo Massimo Galli ha detto la sua sulla nuova variante. Per l'esperto "non è certo ma è possibile, che questa variante sia in grado di bucare il vaccino. Io non sono convinto che sia così, però non abbiamo i dati per poterlo dire, è inutile fasciarci la testa prima di essercela rotta, ma è chiaro che dovremmo stare molto attenti anche a questo aspetto. Il vaccino probabilmente riuscirà a fare il suo mestiere ma è un ulteriore elemento di preoccupazione."
Il primo aspetto da chiarire, ha rimarcato l'infettivologo, è però se B.1.1.529 sia "in grado di diffondersi altrettanto rapidamente o più rapidamente della Delta diventando in questo modo un vero competitore della Delta. E questo è un elemento ovviamente di preoccupazione perché, nel momento in cui fosse così, la faccenda diventerebbe seria"
Dopo la "Delta", questa (B.1.1.529, apparsa in Sud Africa) è la prima variante che dobbiamo seriamente tenere d'occhio. Niente allarme, ma dobbiamo mantenere alta la guardia e non farci prendere alla sprovvista. Quando ci saranno dati più affidabili, ne riparleremo. https://t.co/knLIRkGJbT
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) November 25, 2021
Nuovi variante: tra due settimane i dati da Pfizer-BioNTech
Informazioni più precise e affidabili sull'efficacia dei vaccini contro B.1.1.529 dovrebbero arrivare tra una quindicina di giorni, come ha spiegato un portavoce di Pfizer al canale all news francese BfmTv. I dati in arrivo, ha detto, "forniranno maggiori informazioni sul fatto che B.1.1.529 possa essere una variante che sfugge all'immunità e potrebbe richiedere un aggiustamento del nostro vaccino se si diffonde a livello globale".
"Comprendiamo la preoccupazione degli esperti e abbiamo immediatamente avviato le indagini sulla variante B.1.1.529. La variante differisce notevolmente dalle varianti osservate in precedenza perché presenta ulteriori mutazioni localizzate nella proteina. Spike. Ci aspettiamo più dati dai test di laboratorio al più tardi tra due settimane". In ogni caso, ha dichiarato un portavoce della società ad AFP, "Pfizer e BioNTech si sono preparati diversi mesi fa per aggiornare il loro vaccino in meno di sei settimane" ed essere quindi pronti a consegnare "le prime dosi in 100 giorni" qualora una variante dovesse dimostrarsi resistente.
Il ministro della Salute britannico: "Rischio per la salute pubblica"
Certo è che c’è grande apprensione. Il ministro della Salute britannico Sajid Javid ha riferito alla Camera dei Comuni sulla nuova variante del Covid-19, parlando di una "situazione in evoluzione" e di "grande incertezza". "Siamo preoccupati che questa nuova variante possa rappresentare un rischio sostanziale per la salute pubblica", ha detto Javid. La nuova variante B.1.1.529 che ha alcune caratteristiche comuni alle varianti Alpha, Beta e Delta potrebbe essere "più contagiosa" rispetto alla variante Delta,che è stata diagnosticata per la prima volta in Gran Bretagna, ha detto il ministro. Una delle lezioni che abbiamo imparato dalla pandemia, ha aggiunto, è che "dobbiamo muoverci rapidamente" e il prima possibile.
L'Oms: "Prove preliminari suggeriscono aumento del rischio di reinfezione"
Della nuova variante B11529, identificata in Sudafrica, "ci sono al momento meno di 100 sequenze complete disponibili", ha spiegato l'epidemiologa Maria Van Kerkhove, esperta dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), facendo il punto su quanto si sa del nuovo mutante in questo momento. "Non sappiamo molto al riguardo ancora. Quello che sappiamo è che ha un ampio numero di mutazioni e la preoccupazione, quando hai così tante mutazioni, è che questo possa avere un impatto su come il virus si comporta. Adesso i ricercatori si stanno mettendo insieme per capire dove sono queste mutazioni e cosa potenzialmente potrebbero significare per i nostri strumenti diagnostici, le nostre terapie e i nostri vaccini".
Proprio oggi, al termine di una riunione del panel di esperti, l'Oms ha inserito Omicron tra le varianti di preoccupazione (Voc). "Sulla base delle prove presentate indicative di un cambiamento negativo nell'epidemiologia di Covid-19", il gruppo tecnico dell'Organizzazione mondiale della sanità sull'evoluzione del virus, Tag-Ve, ha "consigliato all'Oms che questa variante dovrebbe essere designata come Voc" e l'Oms ha seguito l'indicazione, scegliendo la lettera dell'alfabeto greco che la identificherà da ora in poi (Omicron, appunto).
"Prove preliminari suggeriscono un aumento del rischio di reinfezione" hanno spiegato dall'Oms. Il mutante, classificato oggi come variante di preoccupazione (Voc), ha un gran numero di mutazioni "alcune delle quali preoccupanti".
Il consiglio Ue approva lo stop ai voli
Intanto il ministro della Salute Roberto Speranza oggi ha firmato una nuova ordinanza che vieta l'ingresso nel nostro Paese alle persone che negli ultimi 14 giorni siano state in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia e Eswatini. Tutti Paesi dai quali non ci sono voli diretti per l'Italia. Questa volta però la risposta europea è stata coordinata. Nel pomeriggio ll meccanismo di risposta alle crisi del Consiglio europeo (Ipcr) dopo aver riunito gli ambasciatori dei 27 Paesi membri ha dato il via libera allo stop coordinato dei Paesi europei ai voli provenienti dall'Africa australe per tentare di arginare la nuova variante.