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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il piano del governo

Nuovo decreto sui riscaldamenti: chi eseguirà i controlli

Cosa prevede il decreto firmato dal ministro Cingolani

"Il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un'ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio". Così si legge nel decreto firmato dal ministro della Transazione ecologica Roberto Cingolani che definisce i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti di riscaldamento alimentati a gas naturale e prevede altresì la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi. Nel dettaglio, dai 18 gradi per le attività industriali e artigianali il termostato scende a 17, mentre per gli altri ambienti si passa dai canonici 20 gradi a 19. 

I controlli

Nel decreto si parla anche di controlli che verranno effettuati "dall'autorità competente" secondo le modalità previste da altri decreti (ovvero la legge n.192 del 19 agosto 2005 e il d.p.r n.74 del 2013). Dalle leggi citate sembra di capire che eventuali ispezioni verranno effettuate dalle autorità "privilegiando accordi tra gli enti locali o anche attraverso altri organismi pubblici o privati di cui sia garantita la qualificazione e l'indipendenza (...)", o in alternativa (citiamo questa volta il decreto firmato dal ministro Cingolani) "dalle autorità definite dalla corrispondente legge regionale o delle province autonome". Tradotto dal burocratese: saranno gli enti locali, nell'ambito delle ispezioni sugli impianti termici, a verificare il rispetto della norma.

Il ministro Cingolani aveva spiegato di recente che in ogni caso sarà "molto difficile entrare nelle caldaie e nelle docce dei cittadini" perché quando si parla di verifiche e sanzioni "bisognerebbe avere anche gli strumenti per farlo in maniera capillare". In secondo luogo, aveva aggiunto Cingolani, "c'è anche una materia di invasione della privacy del cittadino". Insomma, il governo punta soprattutto sulla responsabilità dei cittadini. 

Cosa cambia con il nuovo decreto sul riscaldamento (in concreto)

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