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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Esercito, multe e mini lockdown: il piano del governo per fermare i contagi

Controlli anti assembramento, nuove regole sulle mascherine all'aperto e chiusura anticipata nei locali. Ecco cosa ci sarà nel nuovo Dpcm pronto ad essere varato dal premier Conte

In Italia il coronavirus ha ripreso a diffondersi con ritmi più preoccupanti nelle ultime settimane. E per questo il governo si sta muovendo per cercare di limitare la nuova diffusione del contagio. In che modo? Controlli mirati, pattugliamenti contro gli assembramenti e anche l'Esercito in campo per verificare il rispetto delle norme, come l'obbligo delle mascherine all'aperto, ma anche mini lockdown localizzati per arginare l'aumento dei focolai nelle regioni se l'indice Rt salirà troppo sopra il livello 1.

Il nuovo Dpcm di Conte

Il governo ha sul tavolo la bozza del nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) pronto per essere varato mercoledì 7 ottobre. Ecco le ipotesi in campo. Ci saranno novità sulle multe per chi viene beccato a non rispettare le regole, ma anche la decisione di chiedere al Parlamento una proroga dello stato di emergenza coronavirus al 31 gennaio 2021. Tra le misure alle studio c'è anche quella di anticipare la chiusura dei locali, alle 22 o alle 23.

Diverse le ipotesi che circolano: dall'obbligo di mascherine all'aperto in tutto il Paese a possibili limitazioni sugli orari di chiusura di pub e ristoranti, fino alle norme ferree sul contingentamento delle presenze in strutture sportive e ricreative come teatri e cinema. Come detto, il governo lavora anche all'ipotesi di chiusure mirate e sempre più localizzate. Di fatto alcuni mini lockdown - con i bar chiusi dalle ore 18 alle 6 del giorno successivo e la sospensione delle attività di barbieri e parrucchieri - sono già stati disposti in alcuni territori. Gli ultimi sono previsti con un'ordinanza della Basilicata nel Potentino, fino al 13 ottobre per i comuni di Tramutola e Marsicovetere.

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Controlli sempre più stringenti

I controlli, per espressa richiesta del Viminale, saranno sempre più stringenti. Il capo di gabinetto del ministero dell'Interno, Bruno Frattasi, ha indirizzato una circolare ai prefetti allo scopo di adottare tutte le iniziative di propria competenza per limitare il rischio del contagio. Nella circolare si ribadisce "l'impegno delle Forze di polizia nell'assicurare il rispetto delle disposizioni anti-Covid attraverso i servizi di prevenzione generale che caratterizzano le attività di controllo del territorio, come anche la possibilità di controlli mirati in relazione ai luoghi urbani e alle fasce orarie di maggiore affollamento". Se non bastasse, scenderanno in campo anche i militari. Le attività di controllo potranno essere modulate - si legge nella circolare - "con il consueto concorso di operatori delle polizie locali e con l'eventuale ausilio del personale militare appartenente al dispositivo 'Strade Sicure', nel quadro del pertinente Piano di Impiego'".

"Preoccupazione per i trasporti metropolitani"

Preoccupano, poi, i trasporti metropolitani per le occasioni di contagio da nuovo coronavirus, al punto che dovrebbero essere raddoppiati a Roma e nelle altre città italiane: lo ha detto il direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani, Francesco Vaia, intervistato Sky TG24. "Nelle scuole possiamo fare tanto e stiamo facendo tanto, ma quello che ci preoccupa - ha rilevato - sono i trasporti. Abbiamo fatto tantissimo nei porti e negli aeroporti e siamo diventati un riferimento europeo e internazionale, ma i trasporti metropolitani sono un elemento di grande preoccupazione. Bisogna raddoppiare i trasporti a Roma e in tutte le città italiane". Ci saranno novità anche sui trasporti? Staremo a vedere.

La proroga dello stato di emergenza nel nuovo Dpcm

Nel nuovo Dpcm che contiene la proroga dello stato di emergenza "dilazioneremo le misure attuali, con la limitazione delle presenze ad eventi in luoghi aperti o chiusi: mille nel primo caso, duecento nel secondo. Questo varrà per le manifestazioni sportive ma non solo: il limite delle duecento persone non va superato al chiuso, neppure in caso di matrimoni o feste private. Le regole universali rimangono tre: mascherina, distanziamento e igiene. Ecco, stiamo ragionando su questi capisaldi", ha detto ieri il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia.

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