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Giovedì, 25 Aprile 2024
Verso il Dpcm 6 marzo-6 aprile

Nuovo Dpcm: famiglie divise a Pasqua e Pasquetta come a Natale?

Più che possibile, ma ovviamente non ancora certa (sono solo anticipazioni), la proroga del divieto di spostamento tra regioni oltre il 27 marzo. Anche per questo durante le vacanze di Pasqua molte famiglie potrebbero essere divise come è già successo a Natale: il mantra sarà parenti stretti e niente riunioni di famiglia allargate

Le certezze sono che il nuovo Dpcm del governo guidato da Mario Draghi avrà validità dal 6 marzo fino al 6 aprile e che tra regioni per un altro mese almeno gli spostamenti sono vietati. Per il resto, anticipazioni e ipotesi: la restrizioni non dovrebbero in ogni caso essere allentate, a quel che si apprende.

Verso il Dpcm 6 marzo 2021: famiglie divise a Pasqua?

"La bussola, per me, nella scrittura del prossimo Dpcm, che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, deve essere sempre il principio di tutela e salvaguardia del diritto fondamentale alla salute, come sancito dalla nostra costituzione, all'articolo 32. Nella battaglia a questo virus, che ci ha colpito così duramente, non dobbiamo avere esitazioni: limitare la diffusione del contagio fino a quando, con la campagna di vaccinazione, non argineremo definitivamente il Covid e le sue varianti, è il presupposto indispensabile per tornare a far crescere in modo stabile e sostenibile il nostro Paese". Lo ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza nella comunicazione in Aula alla Camera sulle nuove misure per il contrasto alla pandemia di Covid-19. La durata del nuovo Dpcm, dunque, comprende anche le festività pasquali. Quest'anno il giorno di Pasqua sarà domenica 4 aprile 2021. Il giorno di Pasquetta sarà quindi il giorno dopo, il 5 aprile.

Cosa succederà? Rimarranno ancora per un mese, fino al 27 marzo, senz'altro vietati gli spostamenti tra Regioni se non per motivi di lavoro, salute e necessità. Quindi niente turismo e niente riunioni di famiglia. Resta salva la possibilità di fare ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Nuovo Dpcm Pasqua Pasquetta: che cosa cambia

Secondo il recente decreto legge è stato prorogato per ora solo fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra le regioni tranne le solite eccezioni: motivi di lavoro, salute o necessità (con la necessità di avere l'autocertificazione). Nulla si dice espressamente nel decreto per la deroga prevista per le seconde case. Staremo a vedere. Da sottolineare come gli spostamenti verso le seconde case non debbano in ogni caso mai avvenire tra le ore 22 e le ore 5, quando è in vigore il coprifuoco. Il governo conta di fare avere alle regioni nella giornata di domani, con anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm.

Più che possibile, ma ovviamente non ancora certa, la proroga del divieto di spostamento tra territori. Ma se tutto venisse confermato, anche durante le vacanze di Pasqua molte famiglie potrebbero essere divise come è già successo a Natale. Bisogna attendere, certo nei prossimi giorni se ne saprà di più.  Anche a Pasqua il mantra sarà però parenti stretti e niente riunioni di famiglia allargate. Sconsigliati i pranzi sotto lo stesso tetto, ma dovrebbe essere consentito, come nelle vacanze di Natale, un solo spostamento al giorno verso un'altra abitazione, a non più di due adulti dello stesso nucleo familiare (esclusi nel conteggio figli minori conviventi e disabili). Nulla di ufficiale per adesso.

Facilmente immaginabile un giro di vite anche sulla classica gita di Pasquetta, se permarranno limiti di spostamento e considerando anche l'orario previsto per il coprifuoco. Senza contare le ulteriori possibili limitazioni legate alle fasce di rischio o a strette di carattere locale (zone rosse). Insomma, per una definizione precisa del Dpcm si attendono i dati del monitoraggio di domani, da cui molto dipenderà. Ma tutto indica che il nuovo Dpcm non dovrebbe prevedere nemmeno la riapertura serale dei ristoranti in zona gialla. La novità sostanziale è che le decisioni sulle restrizioni anti-contagio saranno annunciate sempre con grande anticipo. Da Conte a Draghi cambia la forma quindi (addio dirette Facebook), non la sostanza. Almeno per ora.

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