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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Cos'è questa storia del nuovo vaccino in arrivo contro Omicron 4 e 5 (e chi deve farlo)

Ai vaccini già in commercio contro Omicron Ba.1 si aggiungeranno quelli adattati alle nuove varianti Ba.4 e Ba.5. Gli esperti però non hanno dubbi: chi è a rischio non può aspettare

Da una parte i vaccini già disponibili, adattati alla variante Omicron Ba.1, dall'altra quelli che arriveranno a breve aggiornati alle nuove mutazioni Ba.4 e Ba.5. È meglio aspettare o vaccinarsi subito? Proviamo a fare chiarezza. Lo scorso 5 settembre, dopo l'ok dell'Ema (Agenzia europea per i medicinali) l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato l'uso dei nuovi vaccini di Pfizer e Moderna. Si tratta di vaccini definiti "bivalenti" mirati cioè a coprire sia il ceppo originario del virus che la variante Omicron Ba.1, ma che secondo i primi dati di laboratorio aumenterebbero la protezione anche nei confronti di Omicron 4 e 5, le sottovarianti ormai dominanti.

Solo due giorni fa l'Ema ha però raccomandato l'autorizzazione di un nuovo vaccino booster anti-covid: si tratta di una versione aggiornata del Comirnaty, il vaccino prodotto da Pfizer-BioNTech, basata questa volta sul ceppo originale di Sars-CoV-2 e sulle sottovarianti Ba.4 e Ba.5. 

Gli esperti consigliano di non aspettare "l'ultimo vaccino"

La tempistica di approvazione da parte dell'Ema di due vaccini in pochi giorni rischia però di generare confusione e ritardare ulteriormente la campagna vaccinale dopo il flop estivo della quarta dose. Il che può rivelarsi rischioso per le persone considerate a rischio, ovvero gli over 60 e coloro che soffrono di determinate patologie, tra cui gli immunocompromessi. Sul punto gli esperti non hanno dubbi: aspettare l'ultimo vaccino disponibile non è prudente, tanto più se in commercio c'è già un prodotto più che valido. 

Il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli ha ad esempio rimarcato su 'Avvenire' che "gli studi dimostrano come questi vaccini (ovvero quelli mirati a proteggere da Omicron Ba.1, ndr) determinino un aumento significativo dei titoli anticorpali anche contro BA.4 e BA.5". Da qui l'appello alle categorie a rischio affinché aderiscano subito alla campagna vaccinale. 

Non ha dubbi neanche Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all'Università Statale di Milano. "L'importante è il richiamo, soprattutto per chi è fragile e lo ha fatto tempo fa" dice il virologo all'AdnKronos Salute. Insomma, "il meglio è nemico del bene" e sui vaccini non si può inseguire "l'ultimo modello come succede con i telefonini". "Soprattutto le persone fragili" devono essere "continuativamente protette" dice Pregliasco, "visto che dopo 4-6 mesi dall'iniezione o dalla guarigione si perde la protezione massima contro la malattia grave".

Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, parla di "tempistica sbagliata" da parte dell'Ema. E si chiede: "Ora come si spiega alle persone che anche il booster bivalente per Omicron 1 è efficace e, se c'è necessità, va fatto subito? Tutti vorranno aspettare e così si complica la campagna vaccinale". Anche Matteo Bassetti su Facebook ai augura che l'arrivo dei nuovi vaccini contro Omicron 4 e 5 non vada a "penalizzare la attuale campagna di richiamo dedicata ai fragili e agli anziani".

Sul caso è intervenuto anche il ministro della Salute Roberto Speranza per sottolineare che "in realtà i vaccini anti-Covid aggiornati" a Omicron 1 e a Omicron 4 e 5 "sono abbastanza vicini, nel senso che sono molto simili ed entrambi costruiti sulla variante Omicron". I nuovi vaccini contro Ba.4 e Ba.5 potrebbero arrivare già tra 2 o 3 settimane, ma al momento non ci sono tempistiche certe. Tant'è che lo stesso Speranza mette le mani avanti e non si sbilancia. Una cosa è l'autorizzazione" dell'ente regolatorio "e un'altra cosa è l'arrivo materiale dei vaccini in ogni singolo territorio. Questo è un tema che verificheremo nei prossimi giorni. Chiaramente, più abbiamo un vaccino aggiornato e meglio siamo in grado di gestire questa partita". 

Chi può (e chi deve) fare il vaccino contro Omicron

A questo punto è opportuno sottolineare che i nuovi vaccini contro Omicron (sia quelli che adattati a Ba.1, sia quelli aggiornati che arriveranno a breve) sono stati approvati dall'Ema per le persone sopra i 12 anni di età. L'Aifa ha finora approvato solo i vaccini bivalenti contro Ba.1 raccomandando il loro utilizzo a due categorie di persone: 

  • a tutti i soggetti con più di 12 anni che non hanno ancora fatto la terza dose;
  • chi ha più di 60 anni e appartiene alla categoria dei fragili e non ha fatto la quarta dose, ivi inclusi operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza.

La vaccinazione potrà avvenire purché sia trascorso "un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall'ultima infezione successiva al richiamo". 

Chi non rientra nelle categorie prioritarie può scegliere di fare ugualmente il richiamo. In questi casi, non essendoci raccomandazioni particolari, si potrebbe anche pensare di aspettare i vaccini aggiornati ad Omicron 4 e 5 ma naturalmente si tratta di una valutazione personale o da fare insieme al proprio medico. Per le persone sane di età compresa tra i 12 e i 60 anni che hanno solo due dosi, l'immunologo Massimo Fantini consiglia la terza dose con vaccini aggiornati a 6-8 mesi da ultima dose, mentre chi ha fatto già tre dosi può scegliere di fare la quarta dopo 8-10 mesi. Gli over 60 con 2 dosi e mai infettati invece dovrebbero vaccinarsi subito con i vaccini attualmente disponibili. Si tratta di raccomandazioni di un immunologo, come specifica lo stesso Fantini su Twitter (qui il thread). La raccomandazione è comunque quella di seguire le linee guida del ministero della Salute e i consigli del proprio medico di base. 

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