L'obbligo vaccinale e il paradosso italiano: multe meno severe a chi rischia di più
Gli over 60 senza neanche una dose sono quasi 1,2 milioni. Il nuovo decreto servirà a convincerli? Come funziona all'estero: in Grecia la sanzione è di 100 euro al mese, in Austria di 3.600
Dal 1° febbraio chi ha più di 50 anni sarà obbligato a vaccinarsi contro il Covid. Almeno sulla carta. Sì perché com'è stato fatto notare da molti osservatori ed opinionisti in realtà la sanzione prevista (pari a 100 euro) difficilmente servirà a convincere i no-vax duri e puri, a meno che gli over 50 senza vaccino non siano anche lavoratori. In questo caso infatti saranno tenuti ad esibire il green pass rafforzato sul posto di lavoro pena una multa ben più pesante: da 600 a 1.500 euro. Una sanzione che raddoppia fino a 3mila euro se l'inadempimento viene reiterato.
Per le categorie più fragili (ovvero i pensionati) la multa dunque è tutto sommato contenuta tanto più se pensiamo che potrà essere applicata "una tantum", cioè una volta e basta. Ad oggi secondo l'ultimo report del governo gli over 80 non vaccinati sono 181.061, pari al 3,96% della platea, nella fascia tra i 70 e i 79 anni ci sono invece 374.464 persone (6,22%), mentre i non vaccinati tra i 60 e i 69 anni sono 616.595. In tutto dunque sono quasi 1,2 milioni gli over 60 che non hanno ricevuto nessuna dose di vaccino (compresi i guariti dal Covid). In questa fascia di età l'obbligo potrebbe incidere poco dal momento che com'è facile supporre la maggior parte degli over 60 ha anche un reddito da pensione. Non dovendo rispettare l'obbligo di green pass al lavoro, per le fasce di età più avanzate dunque la sanzione da pagare sarà di appena 100 euro.
Nella fascia dei 50enni invece i non vaccinati sono quasi un milione (993.463): è proprio tra di loro che è lecito attendersi un incremento maggiore delle prime dosi, un trend che del resto è già evidente negli ultimi giorni.
Non è chiaro perché l'esecutivo abbia preferito introdurre multe più severe per i lavoratori che trasgrediscono le regole sul green pass e sanzioni molto più blande per chi non rispetta l'obbligo vaccinale. Azzardiamo due ipotesi: 1) il super green pass è una misura più semplice da far rispettare e per questo viene ritenuta sostanzialmente più efficace; 2) l'obbligo vaccinale non piace(va) a qualche partito con il risultato che per mettere d'accordo tutti la misura è stata annacquata.
L'obbligo vaccinale in Grecia e Austria
Sia come sia va anche detto che l'Italia è uno dei primi Paesi europei a prevedere una forma di obbligo vaccinale che non sia solo per categorie specifiche di lavoratori, ma per età. A fare da apripista è stata la Grecia che già a fine novembre ha varato la stretta in vigore da metà gennaio per tutti i cittadini che hanno compiuto 60 anni: coloro che rifiuteranno il vaccino dovranno pagare una multa di 100 euro per ogni mese in cui non verranno vaccinati. Potenzialmente la sanzione può arrivare fino a 1.200 euro.
Multe ben più salate quelle che potrebbero vedersi arrivare i cittadini dell'Austria contrari alla vaccinazione. Dal primo febbraio nel Paese dovrebbe infatti scattare l'obbligo vaccinale e, in caso di rifiuto, la multa potrebbe essere pari a 3.600 euro ogni tre mesi. In realtà la misura è ancora in forse, ma per motivi strettamente burocratici. L'agenzia responsabile della vigilanza sull'immunizzazione obbligatoria sostiene infatti di avere bisogno di "almeno" altri due mesi, fino ad aprile, per adempiere a tutti i requisiti tecnici relativi al registro nazionale. Dal canto suo il governo ha confermato di recente l'intenzione di introdurre il vaccino obbligatorio dal primo febbraio, come annunciato nelle settimane scorse.
Cosa succede negli altri Paesi europei
In Germania il tema dell'obbligo è sul tavolo ma per ora il parlamento nicchia e ad oggi solo al personale sanitario è richiesta la vaccinazione obbligatoria. Il Consiglio etico tedesco ha pubblicato il mese scorso un parere, ma gli esperti ne sono usciti divisi: in quattro hanno votato contro, sette a favore di un obbligo limitato a determinate categorie, tredici per un obbligo generalizzato. Non è chiaro, dunque, come dovrebbe orientarsi il Bundestag. Ma soprattutto non si conoscono i tempi, che comunque non saranno brevi (si parla del mese di marzo). E con una variante che si diffonde al ritmo di Omicron due mesi sono letteralmente un'eternità. La stretta dunque potrebbe arrivare fuori tempo massimo.
Diverso è il caso del Regno Unito che finora non ha imposto nulla ai propri cittadini. Le cose sono destinate a cambiare a breve dal momento che anche oltremanica dal 1° aprile il vaccino sarà obbligatorio per i sanitari, ma non per altre categorie. La stessa Francia che pure aveva accarezzato l'idea alla fine ha deciso di fare a meno dell'obbligo generalizzato, ma la vaccinazione è richiesta ai sanitari e ai vigili del fuoco. Il vaccino è invece obbligatorio a partire da marzo anche in Repubblica Ceca per chi ha più di 60 anni, mentre in Ungheria sono obbligati a vaccinarsi insegnanti e dipendenti statali.
L'Italia dunque è uno dei Paesi che ha le leggi più severe, ma è anche vero che rispetto a Grecia e Austria l'importo della multa è piuttosto risibile. Solo il tempo ci dirà quante persone si convinceranno grazie a questo decreto e quante invece preferiranno pagare la sanzione.