rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024

Alessandro Rovellini

Direttore responsabile

La questione 'barberica' si risolve in fretta: vaccino obbligatorio

C’è qualcosa di sinistramente comico (o stupido, capiamoci) nel trovare “ipocrita” y, ma non avere nulla da eccepire, anzi, per y al quadrato. Perchè lo sfondone dello storico Alessandro Barbero - “No al green pass ma sì all’obbligo vaccinale”, de botto, senza senso (cit.) - apparirebbe così se fosse tradotto in linguaggio matematico. E ancor più sinistramente comico è il testo, firmato da oltre 300 docenti universitari e scienziati italiani, che si dichiara contrario al green pass nelle università. Non ci sono particolari differenze con gli appelli complo-novax che affastellano la rete, purtroppo con rumore ormai quasi assordante. La ricetta prevede una spruzzata di bufale, un pizzico di populismo rossobruno e tanta, tanta faciloneria aggratis. Tra le perle di assurdità dei luminari, magnificamente individuate da Elio Truzzolillo: 1) il green pass discriminatorio verso le minoranze e in contrasto con l’art. 32 della Costituzione e con il Regolamento UE 953/2021; 2) la tessera verde suddivide infatti la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali; 3) (...) il riaffiorare alla mente altri precedenti storici che “mai avremmo voluto ripercorrere”.

Quest’ultimo punto è la stilettata più oscena, con l'accostamento sussurrato alla Shoah tanto caro a chi, con evidenza pura, non ha la minima idea di cosa stia blaterando. “Speravo che almeno dei professori universitari sapessero che la costituzionalità o meno di una norma va argomentata nel merito in un’ottica di bilanciamento tra specifiche finalità che la norma persegue (con più o meno efficacia) e specifiche libertà che restringe. Neanche l’ombra di un’onesta riflessione “costi/benefici” pur fatta secondo la propria sensibilità, non un tentativo di soppesare i complessi vantaggi e svantaggi in termini sanitari, psicologici e sociali”, commenta, a ragione, Truzzolillo.

Dare contro al governo, piove governo ladro, è sport nazionale, e l’Italia è paese di allenatori, virologi e severissimi critici di Palazzo Chigi. Accadeva con il Conte bis, accade, dopo la breve luna di miele, con Draghi. Barbero chiede al governo “il coraggio” dell’obbligo vaccinale. Ma ignora che quello, a differenza delle sue dichiarazioni, non si possa sparare così, de botto, senza senso. Lo spiega il nostro Violetto Gorrasi: “Per varare una legge che renda il vaccino obbligatorio, anche solo per alcune categorie o fasce specifiche della popolazione, è infatti necessario che l'Agenzia europea dei medicinali e l'Agenzia italiana del farmaco dichiarino il vaccino anti coronavirus farmaco ordinario e non più emergenziale. Una risposta in questo senso è attesa entro la fine del mese di settembre”. Ci vogliono i tempi tecnici, dunque. Ma ci si arriverà.

Esperti costituzionalisti dicono che una legge ad hoc, nel rispetto della Carta, è possibile e fattibile. Naturalmente è meglio convincere che costringere, su questo siamo tutti d’accordo, per questo il tema è delicato. Ma se non si dovesse arrivare a una percentuale di vaccinati vicina alla plausibile soglia d’immunità di gregge, nel frattempo è approntato, sulla scorta degli altri paesi europei, un obbligo surrettizio, il green pass. Il certificato verde tutela le categorie a rischio e la salute pubblica in settori più sensibili (sanità) nè più nè meno come decine di altri provvedimenti. Barbero e i degni compari non vedono che è discriminatorio l’esatto contrario: uno studente leucemico, quindi in condizione di fragilità immunitaria anche con il vaccino anti-covid, circondato da non vaccinati rischia la vita. Protetto da un’aula di vaccinati, la rischia in misura infinitamente inferiore.

Non parliamo poi della memoria corta, che gli storici non dovrebbero avere. Dal 1963 (esatto, parliamo di quasi 60 anni fa) chiunque abbia un impiego nel comparto metalmeccanico è obbligato all’antitetanica. Semplice: o il vaccino o si sta a casa dalla fabbrica. Non trovo, aprendo almanacchi o giornali dell’epoca, particolari manifestazioni dei novax anti-tetano. Quindi li aspettiamo al varco, i professori. Vedremo quando arriverà la legge con l'obbligo di vaccino anti-covid, e relative sanzioni. Dall’appello no green pass in facoltà a quello “per la libertà vaccinale”, qualsiasi cosa voglia dire, è un attimo: le argomentazioni alla tesi, rimasticate e ripetute come un disco rotto, sono sempre le stesse.

Si parla di

La questione 'barberica' si risolve in fretta: vaccino obbligatorio

Today è in caricamento