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Sabato, 20 Aprile 2024
LA PANDEMIA IN ITALIA

Omicron 5 cambia tutto: aumentano casi, ricoveri e reinfezioni

La nuova sottovariante di Omicron sta cambiando, di nuovo, le carte in tavola: come sta andando la pandemia in Italia e cosa dobbiamo aspettarci

Omicron 5 sta cambiando lo scenario della pandemia, in Italia e nel mondo. Grazie alle sue caratteristiche la sottovariante è destinata a diventare dominante in breve tempo, causando un elevato numero di casi e di conseguenti ospedalizzazioni. Fin ora ogni nuova variante è stata molto più contagiosa della precedente, e così sta accadendo anche con Omicron 5 (BA.5), che sta spingendo casi e ospedalizzazioni verso l'alto. Guardare ad altri paesi può permetterci di capire, sommariamente, come potrà andare in Italia nel futuro prossimo. Pensare invece all'autunno deve farci riflettere sulla vaccinazione e su altri strumenti a disposizione per proteggere la popolazione, soprattutto le fasce più a rischio. 

L'andamento della Pandemia in Italia: Omicron 5 cambia tutto

Nell'ultima indagine dell'Istituto superiore di sanità del 7 giugno Omicron 5 (BA.5) è risultata presente nel 23,5% dei campioni analizzati sul territorio nazionale. Nell'indagine precedente la sua percentuale era del 0,4%. Ci si aspetta che nella prossima indagine la presenza di Omicron 5 sarà più corposa, anche perché la crescita improvvisa del nuovo numero di casi ci suggerisce che questa sottovariante è già qui e corre tra la popolazione molto più in fretta della precedente, grazie alle sue caratteristiche genetiche che le permettono di superare parzialmente la protezione degli anticorpi creati dai vaccini, oltre che dalle infezioni precedenti. Facendo attenzione anche alla nuova sottovariante di Omicron

Ormai è da quasi un mese che i nuovi casi di covid crescono rispetto alla settimana precedente: negli ultimi sette giorni i nuovi casi di positività al Coronavirus sono stati il 55% in più rispetto alla settimana precedente, con una media di oltre 85mila nuovi positivi ogni giorno. La media della settimana precedente era di poco più di 51mila casi. Se però prendiamo in esame le ultime due settimane, la crescita dei casi è più che raddoppiata e cresciuta del 135,3% rispetto alle due settimane precedenti. 

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ricoveri omicron 5 italia-2

Come già accaduto nelle altre fasi della pandemia, dopo un aumento deciso dei casi arriva un conseguente aumento delle ospedalizzazioni e, successivamente, dei decessi. Nell'ultimo report dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) nell'arco di 24 ore il tasso di occupazione dei pazienti Covid nelle terapie intensive è salito dal 3% al 4%, mentre l'occupazione dei posti letto nei reparti ordinari è rimasto al 12%.

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Tuttavia, ci sono alcune regioni sopra i valori critici: Calabria (24%), Sicilia (25%) e Umbria (32%). In altre 7 regioni la percentuale di occupazione è salita: in Campania (15%), Lombardia (11%), Marche (14%), Pa Trento (12%), Piemonte (7%), Sardegna (9%), Toscana (12%). Mentre rimane stabile in 9: Abruzzo (al 13%), Emilia Romagna (13%), Friuli Venezia Giulia (13%), Lazio (11%), Liguria (16%), Molise (7%), Pa Bolzano (12%), Puglia (14%) e Veneto (9%). L'occupazione delle terapie intensive è passata dal 3% che si era registrato dal 27 giugno in poi al 4%, mentre il tasso di occupazione dei reparti ordinari è passato dal 9% della settimana scorsa al 12% dell'attuale. 

ricoveri terapia intensiva omicron 5-2ricoveri omicron 5-2

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I decessi sono in lieve aumento, ma ci si aspetta che cresceranno nelle prossime settimane: questo indicatore è infatti l'ultimo a peggiorare dopo che casi e ospedalizzazioni crescono. Negli ultimi sette giorni sono morte in media 66 persone al giorno, mentre nei sette giorni precedenti la media era di 56 decessi al giorno, un aumento di poco più del 18%. 

Le reinfezioni crescono

Omicron 5 sta facendo aumentare anche i casi di reinfezione, con categorie più a rischio di altre. Secondo l'Istituto superiore di Sanità, dal 24 agosto 2021 al 28 giugno 2022 sono stati notificati 587.347 casi di reinfezioni, circa il 4% sul totale dei casi notificati. Nell’ultima settimana però la percentuale di reinfezioni risulta pari al 9,5%, in aumento rispetto all'8,4% della settimana precedente. 

reinfenzioni omicron 5-3

Alcune categorie sono più a rischio di riprendere il Covid, ed è verosimile che la causa sia Omicron 5. Il rischio di reinfezione è maggiore: 

  • Nei soggetti con prima diagnosi di COVID-19 notificata da oltre 210 giorni;
  • Nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni;
  • Nelle femmine rispetto ai maschi. Il maggior rischio nei soggetti di sesso femminile può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico (>80%) dove viene effettuata una intensa attività di screening;
  • Nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni. Verosimilmente il maggior rischio di reinfezione nelle fasce di età più giovani è attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce d’età maggiori di 60 anni;
  • Negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione.

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Cosa succede negli altri paesi

Il Portogallo è uno dei paesi europei in cui è iniziata prima la nuova "ondata" di casi spinta da Omicron 5 (BA.5), ma in generale, la sottovariante di Omicron si sta diffondendo in tutta Europa. In Francia, Spagna, Germania è in forte aumento il numero dei nuovi casi di infezione e ospedalizzazioni. Nel Regno Unito, il responsabile del servizio sanitario nazionale ha sottolineato che "non sembra che l'attuale ondata sia ancora finita, quindi prevediamo che i casi ospedalieri aumenteranno. Ed è abbastanza probabile che supereranno quelli della precedente ondata di Omicron 2 (BA.2)" .

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