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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Solidarietà e impegno civile: chi sono gli "eroi quotidiani" premiati da Mattarella

Trentadue profili di cittadine e cittadini che si sono distinti come esempi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani

Samba Diagne, 52 anni (Senegalese) Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per il suo prezioso contributo in soccorso di un caporalmaggiore dell’esercito italiano aggredito con delle forbici e ferito dall’attentatore a Milano". Giunto in Italia quasi 30 anni fa. Dopo aver svolto diversi lavori, da circa 4 anni è occupato come addetto alla sicurezza in alcuni negozi milanesi. Padre di cinque figli. Nel settembre 2019 è intervenuto in soccorso del Caporalmaggiore dell’Esercito Matteo Toia, aggredito con delle forbici e ferito da Mohamad Fathe in Piazza Duca d’Aosta a Milano. Mentre l’aggressore cercava di darsi alla fuga, Samba è riuscito a fermarlo e disarmarlo. L’aggressore è stato poi arrestato con l’accusa di attentato per finalità terroristiche, tentato omicidio e violenza a pubblico ufficiale.

Giuseppe Distefano, 70 anni (Riposto - CT), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per la sua dedizione e il suo encomiabile impegno nella divulgazione e promozione della cultura del dono degli organi". Pensionato, già dirigente scolastico in Istituti superiori del vicentino. Trenta anni fa, a seguito di un incidente stradale, ha perso il figlio di 15 anni, Luigi. Insieme a sua moglie decisero di acconsentire all’espianto degli organi. Da allora si è impegnato nell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi (Aido), anche in qualità di referente regionale. Organizza incontri nelle scuole con lo scopo di sensibilizzare i giovani sul valore della vita e sulla “cultura del dono”. Si prodiga nel portare avanti il Premio Nicholas Green.

Emanuela Evangelista, 51 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per il suo costante impegno, in ambito internazionale, nella difesa ambientale, nella tutela delle popolazioni indigene e nel contrasto alla deforestazione". Biologa, è Presidente di Amazonia Onlus e Vicepresidente dell’Associazione Trentino Insieme. In Amazzonia dal 2000, anno in cui scrisse la sua tesi di laurea, vi si è trasferita nel 2013. Vive in un villaggio della tribù dei Caboclos, regione dello Xixuaù nel cuore della foresta, nello stato brasiliano di Roraima. È impegnata in progetti di cooperazione volti a favorire la conservazione della foresta e il contrasto all’esodo dei nativi.

Marco Giazzi, 26 anni (Castiglione delle Stiviere - MN), Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per il suo esempio e l’ammirevole contributo nell’affermazione dei valori della correttezza sportiva e della sana competizione nel mondo dello sport". Rappresentante dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Alto mantovano e allenatore della squadra “Amico Basket” di Carpenedolo, della categoria Under 13. Durante una partita in casa contro la squadra Negrini Quistello, in seguito a proteste e insulti dei genitori della squadra avversaria nei confronti dell’arbitro (di soli 14 anni), ha chiamato il time out chiedendo ai genitori di smettere di protestare. Non avendo ottenuto i risultati sperati ha ritirato i propri ragazzi nonostante il vantaggio di 10 punti. Ha spiegato “non hanno perso i ragazzi in campo ma il basket, lo sport”. L’allenatore avversario è stato solidale con il collega, il Presidente ospite ha chiesto scusa per il “comportamento increscioso” dei suoi tifosi.

Dino Impagliazzo, 89 anni (Roma), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per la sua preziosa opera di distribuzione di pasti caldi e beni di prima necessità ai senzatetto presenti in alcune stazioni ferroviarie romane". Ex dirigente INPS in pensione. A Roma è conosciuto come “lo Chef dei poveri”. Ha cominciato molti anni fa preparando dei panini per i senzatetto della stazione Tuscolana di Roma. La portata del suo impegno sociale è cresciuta, grazie all’aiuto di familiari, vicini e parrocchie, finché nel 2006 ha fondato l’Associazione (che dal 2015 si chiama Romamor) che riunisce circa 300 volontari e garantisce pasti per oltre 250 persone al giorno grazie a prodotti alimentari invenduti o in prossima scadenza, che riceve gratuitamente da negozi, supermercati o dalla grande distribuzione.

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