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Venerdì, 19 Aprile 2024
Bufera / Udine

"No a sorrisi e minigonne per evitare stupri", l'opuscolo del Comune fa esplodere la polemica

Nelle scuole monta la protesta degli studenti e un consigliere regionale del Pd annuncia un'interrogazione. Dal Comune si difendono: "È un testo che esce da anni"

Un opuscolo informativo prodotto dal Comune di Cividale, in provincia di Udine, con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, per informare sulla violenza di genere e dare dei consigli alle donne su come difendersi dalla violenza degli uomini. Così sembrerebbe anche un’ottima idea, se non fosse per il contenuto dell’opuscolo che, dopo essere stato distribuito nelle scuole, ha scatenato le proteste dei gruppi studenteschi e anche alcuni esponenti politici, che stanno preparando interrogazioni per chiedere spiegazioni alle istituzioni locali e regionali.

Il caso arriva dal Comune di Cividale del Friuli, provincia di Udine, dove il Comune ha realizzato e distribuito nelle scuole un opuscolo con consigli alle donne, in quanto potenziali vittime di violenza di genere. A generare la polemica, prima interna alla scuola e poi anche politica, è stato il contenuto dei consigli, come quelli da seguire in discoteca per esempio:

"Alcuni studi hanno messo in evidenza che talvolta l'abbigliamento eccessivamente stravagante o succinto, ha richiamato l'attenzione di persone particolarmente violente che avevano travisato le intenzioni della vittima".

Questa è solo una delle frasi incriminate perché di consigli ce ne sono molti: "Non fate sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti"; "evitate di indossare oggetti di valore"; "ricordate che l'aggressore osserva e seleziona le vittime anche sulla base di alcuni particolari come gioielli e l'abbigliamento eccessivamente elegante o vistoso". Poi ci sono anche una serie di consigli su come e quando frequentare i parchi pubblici. per cui si invita le donne che fanno jogging a non fermarsi mai se non in compagnia, non passare nei parchi di notte, evitare i sottopassi e, consiglio spassionato, "può essere utile portare con sè un fischietto (tipo da arbitro) da utilizzare, in caso di necessità, per chiedere aiuto".

La protesta degli studenti 

Insomma, qualcuno, nel volantino, ci ha visto il solito approccio che, invece di aiutarle, vittimizza le donne. I primi a protestare sono stati gli studenti nelle scuole, che si sono riuniti in assemblea. "Protestiamo perché riteniamo inaccettabili le frasi contenute in questo opuscolo - ha detto Beatrice Bertossi, coordinatrice del Movimento studentesco per il futuro -, ma contestiamo anche l'opportunità stessa di un volantino rivolto alle potenziali vittime, quando è noto che la prevenzione delle violenze di genere deve partire innanzitutto dagli aggressori".

opuscolo cividale udine

Nelle scuole la protesta si è fatta sentire anche con cartelli affissi con su scritto: "Condanniamo la violenza patriarcale nelle scuole"; "Giù le mani dai nostri corpi, la violenza non è mai giustificata"; "Contro ogni oppressione, contro ogni oppressore".

Gli studenti continuano a riunirsi e a parlare anche con i docenti per verificare quali altre iniziative di protesta possono organizzare per ribadire la loro condanna a un'iniziativa di questo tipo. "Siamo convinti che alla violenza ci si oppone con l'educazione, non con la colpevolizzazione delle vittime" dicono sempre gli studenti che, in una nota, fanno sapere di essere "allibiti dalla distribuzione scandalosa di opuscoli, realizzati dal Comune di Cividale e dalla Regione Fvg, che dovrebbero insegnare a prevenire l'aggressione, ma che invece non fanno che legittimarla. Questi testi sono intrisi di per sé di violenza di genere e di una narrativa tossica con cui viene trasmessa la colpevolizzazione delle donne".

Il caso diventa politico

Il tema è diventato politico. L’opposizione in consiglio comunale ha tirato fuori il caso in una discussione di aula e, in consiglio regionale, l’ex sindaco di Udine Furio Honsell ha già annunciato una interrogazione scritta: "Intendo fare un'interrogazione in Consiglio Regionale #FVG sull'opportunità da parte della Regione di produrre e distribuire materiali dai contenuti inaccettabili, come quello dal titolo "Prevenire le aggressioni, combattere la violenza" distribuito a tutti gli studenti di #Cividale - si legge sul suo profilo Facebook -. Come ha sottolineato nel suo comunicato il "Movimento studentesco per il futuro" la prevenzione non può ridursi a capovolgere il ruolo tra "vittime e carnefici". Si deve investire il denaro pubblico nell'educazione attraverso corsi di educazione all'affettività. Si deve prendere posizione in modo netto e forte contro la cultura maschilista e patriarcale ancora così presente in tanti ambienti della nostra società. Ma certamente non si può  suggerire di limitare la libertà di abbigliamento e di espressione della propria personalità. Alcune frasi contenute nell'opuscolo violano le pari opportunità e sono discriminatorie nei confronti di chi subisce e quindi implicitamente "giustificano" chi offende. Questo opuscolo andrebbe immediatamente ritirato e andrebbe chiesto scusa per aver suggerito comportamenti degni di un regime fondamentalista".

Furio Honsell consigliere regionale Friuli su caso opuscolo contro violenza donne a Cividale

Il caso arriva anche alla Camera, dove la deputata democratica friulana Debora Serracchiani commenta:  "Sempre là si ricasca: se ti stuprano vuol dire che te la sei cercata, provocavi. Sembra la ripetizione di un vecchio pregiudizio, di una mentalità maschilista in via di estinzione, purtroppo è la tesi accreditata e diffusa dal Comune di Cividale, guidato dal centrodestra. Spero che l’amministrazione comunale della nostra antica e civile Città friulana metterà al più presto rimedio a questa dannosa iniziativa, che dovrebbe aiutare le potenziali vittime di violenza di genere e che invece le condanna a priori per mancata modestia e poco pudore. Le potenziali vittime dovrebbero sapere che possono contare sull’aiuto delle istituzioni quando l’aggressore se lo trovano in famiglia o sul posto di lavoro".

Dal Comune si difendono

"L'opuscolo non è stato curato dal Comune. Abbiamo solo dato il patrocinio. È un progetto delle politiche sociali" ha detto Catia Brinis, assessore di Cividale. Dunque non è una iniziativa del Comune ma c’è la foto dell’assessora sugli opuscoli. Brinis conferma di aver letto il testo dell’opuscolo e ha rimarcato come c’è scritto che è tratto da una statistica delle forze dell’ordine, che il testo non è stato materialmente scritto dal Comune, che sono spezzoni di indicazioni delle forze dell'ordine rivisitate e verificate da professionisti. "È un testo che esce da anni, divulgato anche in altri Comuni. Noi lo abbiamo distribuito in medie e superiori. Lo abbiamo dato ai ragazzi anche l'anno scorso. Quest'anno è stato aggiornato" ha garantito l’assessora Brinis.

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