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Martedì, 19 Marzo 2024
C'è chi la vuole tutto l'anno

Ora legale 2023, scatta il cambio: quando spostare le lancette

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo dovremo spostare le lancette di un'ora in avanti. Dovremo sopportare qualche disagio, ma sarà possibile risparmiare sulla bolletta sfruttando la luce naturale

Ora legale 2023: ci siamo. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo ci sarà in Italia il passaggio dall'ora solare all'ora legale, con le lancette degli orologi che andranno spostate di un'ora in avanti. Si dormirà quindi un'ora in meno, ma avremo un'ora di luce naturale in più per altri 7 mesi, esattamente fino a domenica 29 ottobre quando torneremo nuovamente all'ora solare. Se smartphone, pc e tablet si aggiorneranno automaticamente, è il caso invece di fare attenzione nel ricordarsi di spostare manualmente le lancette dei nostri dispositivi analogici.

Cosa cambia con l'ora legale

L'ovvia conseguenza del cambio di ora è che sarà possibile sfruttare un'ora di luce in più di sera, con evidenti risparmi sui consumi elettrici, mentre al mattino farà giorno un po' più tardi. Va da sé che chi è mattiniero per scelta o per necessità (vedi alla voce lavoro) dovrà aspettare l'alba un'ora in più del solito. In compenso il sole tramonterà più tardi e a parità di ore di luce le giornate ci sembreranno un po' più lunghe. 

In teoria, chi ha problemi con la sveglia avrà anche il vantaggio di poter dormire un'ora in più. Tuttavia bisogna sottolineare che il cambio di orario può avere effetti spiacevoli sul nostro organismo fino a provocare stanchezza, irritabilità, disturbi del sonno e stress. Disturbi che svaniscono nel giro di qualche giorno, il tempo che il nostro corpo impiega per "sincronizzarsi" con il nuovo orario. 

Quanto si risparmia in bolletta

Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei sette mesi in cui sarà in vigore l’ora legale l’Italia risparmierà circa 220 milioni di euro milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kWh che genererà, inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera. L’ora legale sarà in vigore da domenica 26 marzo, quando alle due di notte bisognerà spostare le lancette avanti di sessanta minuti, e terminerà il 29 ottobre, con il ritorno all’ora solare.

Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2023 è calcolato considerando che il costo del kWh medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’Arera) è, attualmente, pari a circa 53 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 410 milioni di kWh di minori consumi di elettricità equivalgono al fabbisogno medio annuo di oltre 150 mila famiglie. Dal 2004 al 2022, secondo l’analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro. I dati in tempo reale sull’esercizio del sistema elettrico nazionale sono, inoltre, consultabili sull’app di Terna disponibile sui principali store:

La petizione per mantenerla tutto l'anno

Secondo le stime di un'analisi della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), promotrice assieme a Consumerismo No Profit di una petizione online per mantenerla tutto l’anno, l'adozione dell’ora legale permanente produrrebbe nel nostro Paese, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh. Risparmio che salirebbe qualora nel corso dell’anno le tariffe elettriche dovessero subire incrementi. Dal 2004 al 2022 il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro si stima. "A tutto ciò - commenta il presidente della società, Alessandro Miani - si aggiungerebbe un massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi, con benefici per la salute umana e planetaria. L’abbandono del doppio cambio orario annuale farebbe inoltre cessare anche i piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa, con effetti benefici sulla salute dei cittadini", dice ancora Miani.

Per tali motivi Sima chiede oggi al Governo Meloni di impegnarsi per arrivare in Italia all’abbandono definitivo dell’ora solare adottando l’orario legale tutto l’anno. Una possibilità prevista dall’Unione Europea che già nel 2019 ha approvato una Direttiva che lascia ampia discrezionalità agli Stati Membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri.

“L’irrompere sulla scena internazionale della grave crisi energetica che stiamo vivendo in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina dal febbraio 2022 e le necessità di utilizzare al meglio le risorse oggi disponibili ci invita ad una nuova riflessione", afferma ancora il presidente di Sima. "Ai cittadini vengono richiesti da oltre un anno sforzi per evitare gli sprechi e ridurre i consumi energetici, ma anche lo Stato deve impegnarsi sfruttando le possibilità offerte dall’Ue allo scopo di eliminare disagi alla popolazione, adottando quegli strumenti, come l’ora legale permanente, che produrrebbero molteplici vantaggi per tutti: famiglie, imprese, ambiente e salute collettiva", conclude Miani.

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