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Martedì, 30 Maggio 2023
Lancette in avanti

L'ora legale per sempre

Gli Stati Uniti si stanno muovendo per rendere permanente l'ora legale a partire dal 2023: cosa ha deciso l'Europa e cosa farà l'Italia?

Come di consueto anche quest'anno nell'ultima domenica di marzo avverrà il passaggio dall'ora solare all'ora legale, per sfruttare le ore di luce offerte gratuitamente dal sole e ridurre i consumi energetici. In particolare, nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo 2022, più precisamente alle ore 2, si dovranno spostare in avanti le lancette di un’ora portandole alle 3. L’ora solare tornerà in vigore da domenica 23 ottobre 2022. Questa sarà l'ultima volta? Su questo argomento si discute da anni, ma si fa ancora fatica a decidere per l'abrogazione del cambio di orario, specialmente in un periodo difficile come questo caratterizzato da sostanziosi rincari di luce e gas, con le bollette schizzate alle stelle. Mentre gli Stati Uniti si stanno muovendo per rendere permanente l'ora legale a partire dal 2023, cosa ha deciso l'Europa e cosa farà l'Italia?

Ora legale 2022, scatta il cambio: quando spostare le lancette

Come nasce l'idea dell'ora legale

L'ora legale nasce da un'idea di Benjamin Franklin, scienziato e politico americano vissuto nel 1700, all'inizio della rivoluzione industriale quando l'essere umano era disposto a qualsiasi sacrificio pur di aumentare la produzione. Aveva pensato che spingendo la popolazione ad alzarsi presto al mattino si sarebbe ottenuto un notevole risparmio sull'utilizzo delle candele. Per raggiungere questo obiettivo aveva proposto di vietare le uscite notturne oppure di razionare le candele o di utilizzare sveglie rumorose da far suonare nelle strade la mattina presto. Le sue idee troppo stravaganti vennero ignorate per molti anni fino ai primi del Novecento, quando vennero riprese da un costruttore britannico William Willett. Lo scoppio della prima guerra mondiale rese la questione ancora più importante, a causa della necessità di risparmiare carbone. Il primo cambio dell'ora avvenne in Europa proprio in quegli anni e da quel momento in poi fu considerata una gran forma di risparmio energetico. Vale la pena segnalare che il vero risparmio di questo cambio di orario si registra solo nel passaggio dall'ora solare all'ora legale (da aprile ad ottobre), visto che ci si sveglia un'ora prima per sfruttare più ore di luce alla sera. Durante la bella stagione, infatti, in Italia il sole sorge verso le 4:30 e tramonta verso le 20. Con l'ora legale, invece, il sole sorge alle 5:30 e tramonta alle 21 e un'ora di luce in più alla sera dalle 20 alle 21 vale molto di più in termini di risparmio energetico rispetto ad un'ora al mattino tra le 4:30 e le 5:30. Nel periodo ottobre - marzo questo ragionamento non funziona, visto che in inverno ci sono più ore di buio. Ma quanto si risparmia veramente con lo spostamento in avanti delle lancette?

Quanto si risparmia con il cambio dell'ora

Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, ha quantificato il risparmio energetico che si ottiene dal passaggio dall'ora solare all'ora legale. Nel periodo che va dal 2004 al 2020, si è ottenuto un risparmio di 10 miliardi di kilowattora, per un controvalore economico di 1 miliardo e 720 milioni di euro, valore pari al consumo medio annuo di circa 150mila famiglie. Solo nel 2020, considerando però anche il lockdown, nel periodo dell'ora legale sono stati utilizzati 400 milioni di kilowattora di elettricità in meno, pari a 66 milioni di euro risparmiati. Da considerare che dal passaggio all'ora legale si traggono benefici non sono in termini di risparmio energetico ma anche a livello ambientale, con meno emissioni di anidride carbonica (205.000 tonnellate in meno nel 2020). Il risparmio energetico è concreto, ma sembra diminuire con il passare degli anni (dai 609 kWh del 2004 ai 554 kWh del 2018), anche a causa del maggiore utilizzo dei condizionatori nel periodo estivo che vanno a compensare in parte gli effetti positivi dell'ora legale. In ogni caso si è stimato che dallo spostamento in avanti delle lancette dell'orologio nel periodo primaverile-estivo in media si ottiene un risparmio energetico dello 0,2%, circa 100 milioni di euro ogni anno. 

Cosa farà l'Italia

Per gli Stati Uniti è arrivata l'ora di decidere sui cambi di orari semestrali. Il Senato ha approvato un disegno di legge per rendere permanente l'ora legale a partire dal 2023, per avere pomeriggi più luminosi e sostenere l'attività economica. La misura, chiamata Sunshine Protection Act, passerà ora nelle mani della Camera dei Rappresentanti, prima della firma finale del presidente Joe Biden. Tra i suoi sostenitori, il senatore Marco Rubio: "Se riusciamo a farlo passare, non dobbiamo più fare questa cosa stupida", ha dichiarato. In che direzione sta andando l'Europa? Il parlamento europeo nel 2018 ha approvato l'abolizione dell'obbligo di cambio di orario per i paesi membri, lasciando ad ognuno la facoltà di scegliere autonomamente il da farsi. C'è da considerare che i paesi del nord Europa non traggono particolari vantaggi da questo cambio di orario, avendo poche ore di luce per la vicinanza con il Polo Nord, a differenza dei paesi del sud che sono quelli che dall'ora legale ottengono i maggiori benefici. L'Italia ha deciso di non decidere, o meglio sembra restia nel voler cambiare questa consuetudine che dura ormai da 56 anni (nel nostro Paese l'ora legale è stata introdotta 1966). Per il momento, dunque, la situazione resta invariata, con sei mesi di ora solare e altri sei di ora legale, in attesa di novità. Come per ogni cosa ci sono alcune persone a favore dell'ora legale ed altre contro. Chi è a favore del cambio di orario semestrale cita principalmente i benefici derivanti dai consumi energetici, chi è contrario invece parla di svantaggi psico-fisici derivanti dalla riduzione delle ore di sonno, come stanchezza, irritabilità, disturbi del sonno e stress. Secondo alcune statistiche, inoltre, sembra che nei mesi di aprile e novembre si registri un leggero aumento degli incidenti stradali, ma anche di infarti e ictus.

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