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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso

Ora legale tutto l'anno: Cingolani scarta l'ipotesi ma lascia uno spiraglio

Secondo il ministro i risparmi energetici derivanti all'abolizione dell'ora solare non sarebbero così rilevanti. Ma se la situazione dovesse precipitare l'esecutivo potrebbe riconsiderare la misura

Dire addio all'ora solare potrebbe alleviare gli effetti del caro energia e farci risparmiare qualcosa sulle bollette? Forse sì, ma non è così automatico e comunque il beneficio non sarebbe così rilevante. Questo almeno è il pensiero del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani che oggi, in collegamento telefonico con Radio24, si è espresso su un tema, ovvero l'abolizione dell'ora solare, che tiene ormai banco da settimane.

A lanciare l'ipotesi di adottare l'ora legale in modo permanente era stato Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima). "Eliminare il passaggio all'ora solare", aveva spiegato, "consentirebbe di guadagnare un'ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio". Non solo. Secondo l'associazione con l’ora legale si riuscirebbero a "tagliare le emissioni climalteranti per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana oltre che risparmi economici dovuti alla riduzione della combustione di fonti fossili per illuminazione e riscaldamento".

Ora legale tutto l'anno: cosa ha detto il ministro Cingolani

Cingolani però non la vede allo stesso modo. Almeno per quanto riguarda i consumi. Citando alcuni studi realizzati sul cambio di orario, il ministro ha spiegato che con l'ora legale permanente "non sembra esserci un particolare vantaggio" da un punto di vista energetico, perché quell’ora che si guadagna la sera, molto probabilmete la si perde la mattina" dal momento che ci si sveglia col buio, "quindi alla fine il vantaggio medio non è altissimo". In più, ha aggiunto, "se non ci si muove unanimemente ci sono dei problemi non da poco sul fatto che cambiano gli orari al confine". Insomma, l'Ue dovrebbe muoversi compatta. Ma finora non l'ha fatto. Cingolani comunque non crede che un provvedimento di questo tipo possa fare miracoli. 

L'ora legale, lo ricordiamo, scatta l'ultimo weekend di marzo e dura fino all'ultimo weekend di ottobre. Con l'ora solare le lancette degli orologi saranno portate indietro di un'ora. Adottando l'ora legale anche in inverno, in teoria, si avrebbe il vantaggio di avere un'ora in più di luce naturale nel tardo pomeriggio, ma al contempo - come ha osservato il ministro - di mattina ci si alzerebbe col buio pesto. Cingolani però non ha neppure chiuso del tutto all'ipotesi di restare con l'ora legale e abolire quella solare. "Insieme allo smartworking questa è una delle misure che se dovesse esserci un inasprimento del problema potremmo considerare". Senza però aspettarsi di risolvere tutti i problemi. 

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