Speranza per Paolo, giovane chef malato di Sla: sì alla sperimentazione, ma la terapia è costossima
"Spero di essere la luce per tutti i malati e guerrieri e che la sperimentazione dia i risultati aspettati in modo che con i risultati alla mano possa essere somministrata a tutti i malati", è il messaggio di Paolo su Facebook. Il giovane presto lancerà una raccolta fondi per raccogliere i soldi necessari
C’è una nuova speranza per Paolo Palumbo, lo chef sardo malato di Sla. Al giovane è stato finalmente comunicato di essere stato accettato per una sperimentazione in Israele del protocollo Brainstorm, una terapia sperimentale arrivata alla fase tre negli Stati Uniti e in Medio Oriente. Si tratta però di una terapia costosissima – si stima che valga tra i 500mila e il milione di euro – senza contare il trasferimento da Oristano.
“Non ho parole per descrivere la gioia e l'emozione che sto provando, certo ancora non abbiamo vinto sicuramente la guerra ma posso dire che abbiamo vinto la prima battaglia – è il messaggio di Paolo su Facebook - Voglio ringraziare tutti coloro che hanno supportato questa battaglia e voglio dire che spero di essere la luce per tutti i malati e guerrieri e che la sperimentazione dia i risultati aspettati in modo che con i risultati alla mano possa essere somministrata a tutti i malati”.
Nei prossimi giorni Paolo lancerà una raccolta fondi per raccogliere i soldi necessari.
Paolo combatte con la Sla da quattro anni. La terapia a cui si sottoporrà è molto complessa: vengono utilizzate cellule staminali mesenchiali, prelevate dal midollo osseo del paziente e poi reimpiantate, che dovrebbero rallentare il progredire delle malattie degenerative.
“Palumbo è il più giovane malato, è forte e determinato e può reggere viaggio e terapia. Siamo molto fiduciosi. Entro giugno Paolo potrebbe iniziare”, ha detto all’Unione Sarda Vincenzo Mascia, il neurologo cagliaritano che ha in cura il giovane.