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Giovedì, 25 Aprile 2024
Fine vita e non solo / Città del Vaticano

Il monito del Papa sull'eutanasia: "Se uccidiamo senza giustificazioni uccideremo sempre di più"

Il commento del Pontefice durante un'udienza in Vaticano con una delegazione di amministratori pubblici francesi: "Non possiamo chiedere agli operatori di uccidere i loro pazienti"

Dall'eutanasia ai migranti, fino ai giovani e il lavoro. Sono diversi i temi toccati da Papa Francesco durante l'udienza avvenuta nel Palazzo Apostolico Vaticano, in cui il Pontefice ha ricevuto una delegazione di amministratori pubblici francesi, accompagnati da monsignor Vincent Dollmann, arcivescovo di Cambrai. Proprio sulla scelta di porre fine consapevolmente alla propria esistenza, anche se a causa di una grave malattia, Bergoglio è stato molto chiaro: "Se uccidiamo con delle giustificazioni, finiremo per uccidere sempre di più".

"Non possiamo chiedere agli operatori di uccidere i loro pazienti"

"Per quanto riguarda la cura, penso in particolare all'attenzione da prestare agli anziani nelle case di riposo e alle persone alla fine della loro vita, che devono essere accompagnate mediante lo sviluppo delle cure palliative. Gli operatori - ha osservato il pontefice - per natura, hanno la vocazione di fornire cura e sollievo, non potendo sempre guarire, ma non possiamo chiedere agli operatori di uccidere i loro pazienti. Se uccidiamo con delle giustificazioni, finiremo per uccidere sempre di più". Da qui il monito di Bergoglio: "Oso sperare che, su questioni così essenziali, il dibattito possa essere condotto nella verità per accompagnare la vita al suo termine naturale".

Migranti, giovani e lavoro

Il secondo ammonimento del Pontefice è invece arrivato sull'immigrazione: "Accogliere gli immigrati senza integrare è un grande pericolo. L'accoglienza dei più svantaggiati, in primo luogo i migranti ,e sapete quanto tale questione sia cruciale e quanto mi stia a cuore ; ma penso anche alle persone con disabilità. Esse hanno bisogno di più strutture per agevolare la loro vita e quella dei loro cari e, soprattutto, per dimostrare il rispetto che è loro dovuto. Possano le disposizioni in materia di inclusione consentire a molte di loro di avere un posto nel mondo del lavoro". Quindi il Pontefice ha ricordato la priorità del lavoro: "È più che mai necessario continuare a proporsi come obiettivo prioritario l’accesso al lavoro... per tutti!"

Papa Francesco ha rimarcato l'importanza di garantire un futuro ai giovani parlando con i partecipanti al XXVII Congresso mondiale di Uniapac, in corso in Vaticano, presso l’Aula Nuova del Sinodo, dal 20 al 22 ottobre 2022, sul tema: Il coraggio di cambiare - Creare una nuova economia per il bene comune': "Oggi, ci sono centinaia, migliaia, milioni e forse miliardi di giovani che lottano per accedere ai sistemi economici formali, o anche solo per avere accesso al loro primo lavoro retribuito dove mettere in pratica le conoscenze accademiche, le competenze acquisite, l’energia e l’entusiasmo". "Incoraggio dirigenti d’azienda e imprenditori maturi e di successo, a considerare una nuova alleanza con i giovani che hanno creato e si sono impegnati in questo Patto".

Bergoglio ha infine sottolineato che "qualsiasi 'nuova economia per il bene comune' dev’essere inclusiva. Troppo spesso lo slogan “non lasciare indietro nessuno” viene pronunciato senza alcuna intenzione di offrire il sacrificio e lo sforzo per trasformare veramente queste parole in realtà". Ricordando che 'un’economia che ha cura del lavoro crea opportunità di impiego che non sfruttano il lavoratore attraverso condizioni di lavoro degradanti e orari estenuanti'".

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