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Martedì, 23 Aprile 2024
Il vizietto

Il Papa e il monito sui porno: "Li guardano anche preti e suore, state attenti"

Il Pontefice ha voluto mettere in guardia i seminaristi dall'utilizzo scorretto di internet: "È un vizio che ha tanta gente, il diavolo entra da lì". Poi la raccomandazione per i sacerdoti: "Non diventate zitelloni e carrieristi"

"State attenti al vizio della pornografia digitale". Durante un colloquio con preti e seminaristi, Papa Francesco ha voluto mettere in guardia religiosi e non dai pericoli che si nascondono online: "Non dirò: "Alzi la mano chi ha avuto almeno un’esperienza di questo", non lo dirò. Ma ognuno di voi pensi se ha avuto l’esperienza o ha avuto la tentazione della pornografia nel digitale. È un vizio che ha tanta gente, tanti laici, tante laiche, e anche sacerdoti e suore. Il diavolo entra da lì. E non parlo soltanto della pornografia criminale come quella degli abusi dei bambini, dove tu vedi in vivo casi di abusi: questa è già degenerazione. Ma della pornografia un po’ "normale". Cari fratelli, state attenti"

Il Papa e i social network

L'attacco del Pontefice ovviamente riguardava soltanto l'uso scorretto del web, con Bergoglio che si è invece mostrato favorevole ad un utilizzo sano dei social network: "Credo che queste cose si debbano usare, perché è un progresso della scienza, fanno un servizio per poter progredire nella vita. Io non li uso perché sono arrivato tardi, sapete? Quando sono stato ordinato vescovo, 30 anni fa, me ne hanno regalato uno, un telefonino, che era come una scarpa, grande così, no?. Io dissi: "No, questo non ce la faccio a usarlo". E alla fine ho detto: "Farò una chiamata". Ho chiamato mia sorella, l’ho salutata, poi l’ho restituito. "Regalami un’altra cosa". Non sono riuscito a usarlo. Perché la mia psicologia non andava o ero pigro, non si sa".

"L’unica cosa che sono riuscito a usare - ammette Bergoglio- è una Olivetti con la memoria, di una riga soltanto, che ho comprato quando ero in Germania in un Angebot, 59 marchi, niente. E questa mi ha aiutato, ed è rimasta a Buenos Aires, l’ho usata fino adesso. Non è il mio mondo. Ma voi dovete usarli, dovete usarli solo per questo, come l’aiuto per andare avanti, per comunicare: questo va bene".

"Sacerdoti, non diventate zitelloni"

Il Papa ha poi voluto mettere in guardia i sacerdoti: "Attenzione a non diventare ‘zitelloni’. Bando ai carrieristi. Il sacerdote funzionario vive il sacerdozio come se fosse un impiego. È comodo, ha i suoi orari, questo spetta a me, questo no... E così con la crescita si trasforma in uno 'zitellone', con tante abitudini maniacali, è un nevrotico quotidiano. Stai attento, stai attento a questo. Non cercare la propria comodità; il sacerdozio è un servizio sacro a Dio, il servizio di cui l’Eucaristia è il più alto grado, è un servizio alla comunità. Se tu non te la senti, parla con il vescovo, forse sarai un buon padre di famiglia, ma per favore non siate funzionari".

"C’è un’altra cosa che accompagna questa comodità, - ha detto Francesco - è la dimensione 'arrampicatrice', i sacerdoti arrampicatori, che fanno carriera. Credo che si vedono... In curia no, in curia non succede! Ma da altre parti succede... Quando stai per fare un cambiamento, lì arrivano, dai, dai, dai... l’arrampicatore. Per favore fermatevi, fermatevi. Perché l’arrampicatore alla fine è un traditore, non è un servitore. Cerca il proprio vantaggio e poi non fa niente per gli altri".

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