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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il libro / Città del Vaticano

Ratzinger rompe il silenzio: in un libro postumo la verità del Papa emerito

"Contro me una furia e un vociare assassino". Lo scrive Papa Benedetto XVI in libro che per suo volere è stato pubblicato dopo la sua morte

"Quando l'11 febbraio 2013 annunciai le mie dimissioni ero troppo esausto". Lo spiega Papa Benedetto XVI nel libro che per suo volere viene pubblicato dopo la sua morte. Il libro curato da Elio Guerriero e mons. Georg Gaenswein raccoglie gli scritti composti nel monastero Mater Ecclesiae. "La furia dei circoli a me contrari in Germania è talmente forte che l'apparizione di ogni mia parola subito provoca da parte loro un vociare assassino. Voglio risparmiare questo a me stesso e alla cristianità", si legge nel libro "Che cos'è il cristianesimo" edito da Mondadori.

Negli scritti Ratzinger attacca gli "scismi" interni alla Chiesa spiegando come "vescovi, e non solo negli Stati Uniti, che rifiutarono la tradizione cattolica nel suo complesso mirando nelle loro diocesi a sviluppare una specie di nuova, moderna cattolicità. Forse vale la pena accennare al fatto che, in non pochi seminari, studenti sorpresi a leggere i miei libri venivano considerati non idonei al sacerdozio. I miei libri venivano celati come letteratura dannosa e venivano per così dire letti solo di nascosto" scrive Papa Benedetto XVI.

Nei seminari "club" gay

Parlando dell'incontro che Papa Francesco aveva convocato con i presidenti di tutte le conferenze episcopali del mondo sul tema degli abusi sessuali nella chiesa Benedetto XVI parla dell'omosessualità e del fatto che ci siano "club" di gay nei seminari. "Nell'ambito dell'incontro dei presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo con papa Francesco, sta a cuore soprattutto la questione della vita sacerdotale e inoltre quella dei seminari. Riguardo al problema della preparazione al ministero sacerdotale nei seminari, si constata in effetti un ampio collasso della forma vigente di questa preparazione". Quindi Benedetto XVI sottolinea: "In diversi seminari si formarono 'club' omosessuali che agivano più o meno apertamente e che chiaramente trasformarono il clima nei seminari. In un seminario nella Germania meridionale i candidati al sacerdozio e i candidati all'ufficio laicale di referente pastorale vivevano insieme. Durante i pasti comuni, i seminaristi stavano insieme ai referenti pastorali coniugati in parte accompagnati da moglie e figli e in qualche caso dalle loro fidanzate. Il clima nel seminario non poteva aiutare la formazione sacerdotale". Poi riferisce che "un vescovo, che in precedenza era stato rettore, aveva permesso di mostrare ai seminaristi dei film pornografici, presumibilmente con l'intento di renderli in tal modo capaci di resistere contro un comportamento contrario alla fede"

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