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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lobby bianca

Perché i tassisti hanno paura delle liberalizzazioni

Dopo l'uscita degli Uber files, i tassisti in sciopero contro il Dl concorrenza stanno bloccando la mobilità a Roma, Milano e Napoli. Un'inchiesta del team Dossier di RomaToday rivela come la guerra degli autisti delle auto bianche a Uber e agli Ncc serve per mantenere lo status quo. Le licenze dei taxi sono blindate, in mano a pochi e costano ormai come un mutuo di una casa. E a rimetterci sono soprattutto i cittadini

Roma, Milano, Napoli, Firenze. Un'onda di auto bianche blocca la mobilità in città. Sono le migliaia di taxi in sciopero contro l'articolo 10 del Ddl concorrenza (quello che prevede una delega al governo affinché faccia ordine in una disciplina ormai superata, risalente addirittura al 1992) che riguarda “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”. Insomma, i tassisti presidiano il loro status quo: non vogliono concorrenza. Il motivo? “Abbiamo pagato tanto”. Ma come funziona davvero la licenza per i taxi? ll team Dossier di RomaToday ha scoperto che c'è un vero e proprio mercato parallelo. 

Il supermercato delle licenze

“Con quello che abbiamo pagato o stiamo pagando per la licenza, ora vogliono toglierci il lavoro! Siamo già troppi”, dice a Dossier Gaetano, 60 anni, tassista venuto da Salerno per partecipare allo sciopero. Sono in molti giunti dalla Campania, sventolano bandiere e lanciano fumogeni. “Se diminuisse il numero delle corse da gestire - continua Gaetano - qualcuno potrebbe far fatica a pagare la licenza, visto che in molti hanno potuto ottenerle grazie a un mutuo”. 

Dietro c’è un sistema che non tutti conoscono. Il numero di licenze erogabile è stabilito dal Comune presso il quale si fa richiesta e la misura è fissa. Teoricamente l’accesso alle licenze dovrebbe essere regolato da bandi. Bandi che però negli ultimi anni sono praticamente spariti. Due le principali ragioni: da un lato perché per legge i proprietari di licenza possono decidere a chi cederla segnalando il nominativo al Comune; dall’altro perché i tassisti hanno creato una sorta di mercato interno delle licenze, opponendosi sempre con forza a nuovi bandi. 

Numero di licenze per città

La città italiana con più licenze è Roma. Nel pre-pandemia, anno cui si riferiscono gli ultimi dati disponibili, erano 7.703, contro le 4.852 di Milano. Significa che nel capoluogo lombardo c’era una densità maggiore di tassisti, considerando che ha meno del 50% degli abitanti di Roma, anche se un traffico business molto più considerevole. Dopo Roma e Milano troviamo Napoli, con meno della metà delle licenze, 2.365. Segue Torino, con solo 1.501, nonostante abbia solo pochi abitanti meno del capoluogo campano. Al quinto posto Genova, con 868 licenze, poi Firenze e Bologna, con 724 e 706. Che hanno molti più taxi di Palermo, una città con una popolazione quasi doppia, dove erano 319.

Su RomaToday Dossier l'inchiesta completa

Nell'inchiesta completa, attraverso fonti e testimonianze, Dossier ricostruisce il processo per l'acquisto delle licenze, in vendita anche su Subito.it, proprio come un immobile. E poi: quanto guadagna davvero un tassista? Il reddito dichiarato dalla media deglia autisti è quello effettivo e che basta a comprarsi le licenze a peso d'oro?

Cos'è Dossier? Il team specializzato nel giornalismo d’inchiesta

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